Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 12:05 pm 
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Si, ma soprattutto non capisco Bonelli. D'altronde Julia è una creatura di Berardi. Non avrà  tirature eccellenti ma la qualità è riconosciuta da tutti. Se il creatore sceglie di dare uno sviluppo, interessante e non fuori contesto, al suo personaggio non capisco perché impedirlo! Un po' di fiducia dovrebbe dargliela, d'altronde Berardi non è mica l'ultimo arrivato!!!!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 1:12 pm 
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E' giusto quel che dici su Berardi. Ma Bonelli non ama cambiare l' "abitudinarietà" dei suoi personaggi, soprattutto quando essi sono avviati da tempo.

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 1:17 pm 
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Si ma, nonostante la qualità quasi costante delle storie, questa immobilità potrebbe nuocere a questa serie. Spero che Berardi abbia in mente un piano alternativo...
Non voglio scossoni a tutti i costi, ma se lui aveva pensato di dare questa svolta ci sarà  stato un motivo??


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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 3:46 pm 
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Io la penso come block, ma tanto per fare l'avvocato del diavolo, penso che pure Bonelli avrà  avuto le sue ragioni.
Una gravidanza (e il successivo crescere dell'infante) introdurrebbe un forte elemento di continuity, che richiederebbe una coordinazione molto forte fra i vari disegnatori... se persino nelle miniserie abbiamo visto una certa riluttanza a fare ciò (solo Volto Nascosto e Greystorm hanno avuto una reale continuity), figuriamoci per una serie di durata indeterminata quanto la cosa può essere spaventosa!

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 4:42 pm 
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Ma su Julia c'è uno staff organizzato, non ci sono degli sceneggiatori che lavorano separatamente fra loro come per esempio avviene in Dylan Dog. Non penso ci sarebbero state grosse difficoltà a livello di organizzazione.

p.s. infatti non solo le miniserie hanno una continuity serrata, basti pensare ai circa 80 numeri, praticamente quasi tutti collegati fra loro, di Ken Parker. Che fra l'altro è di Berardi :D


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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 4:48 pm 
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A quanto ne so, Berardi è un tipetto da prendere con le molle, e se ha accettato di farsi "condizionare" da Bonelli penso che sia perché non era del tutto convinto della sua idea, oppure perché la cosa era effettivamente molto incerta e prima di tutto aveva chiesto suggerimenti a Bonelli (che è sì l'editore, ma anche un ottimo sceneggiatore). Insomma, non so fino a che punto Bonelli abbia posto il veto e abbia realmente impedito a Berardi di prendere una decisione di questo tipo. Anche perché la storia insegna che Bonelli dà sì suggerimenti, ma poi gli autori fanno quel che vogliono (vedi Manfredi con Magico Vento).

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 6:03 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Quando ci sono stati gli albi di Myrna, e in particolare "Myrna: un affare in famiglia", Bonelli si lamentò dell'eccessiva violenza rappresentata. Non sappiamo se alla fine l'ebbe vinta e se costrinse Berardi a tagliare qualche sequenza; fatto sta che questo dimostra come Julia, pur essendo in mano ad un maestro del fumetto mondiale, sia comunque sottoposta al tipico interventismo bonelliano.
Per quanto concerne Manfredi le cose stanno diversamente. Egli ha sempre rivendicato una propria autonomia autoriale, nonostante il progetto di una miniserie gli fu bocciato perché troppo moderno o nonricordocosa. E su quest'ultima vicenda Manfredi stesso ebbe a lamentarsi della politica della casa editrice, a dir suo troppo conservatrice e poco coraggiosa nei contenuti. Magico Vento è (stato) un fumetto che ha dimostrato il coraggio di un singolo autore a voler impostare un progetto in parte "innovativo". Così come lo è stato Gea (un po' meno Lilith!).
In Bonelli, la relazione che l'autore ha con l'editore è decisiva per il prodotto che andrà in edicola. Zagor ad esempio potrà osare molto meno di altre testate perché soggetto ad un controllo più diretto e meticoloso. Lo stesso dicasi per Tex. Infatti, prima di accettare Boselli in pianta stabile ce n'è voluto!
Poi, ci sono quegli autori ai quali l'editore dà più fiducia e sono liberi (sempre nei limiti) di creare ciò che vogliono.

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 6:07 pm 
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Cita:
Zagor ad esempio potrà osare molto meno di altre testate perché soggetto ad un controllo più diretto e meticoloso. Lo stesso dicasi per Tex. Infatti, prima di accettare Boselli in pianta stabile ce n'è voluto!


Per non parlare di Dylan Dog :P


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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 6:23 pm 
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Il mio riferimento a Magico Vento è stato impreciso, e mi spiego meglio: mi riferivo al passaggio alla bimestralità, al quale - a quanto sembra - Bonelli non era favorevole, sostenendo che avrebbe portato a una diminuzione dei lettori. Nonostante questo, Manfredi ha insistito ed è stato accontentato. Morale della favola: oggi Magico Vento chiude. Chissà, magari non sarebbe stato sbagliato dare ascolto all'editore... :D

Che Bonelli intervenga è vero, e lo è anche che lo fa in base a logiche che a certi lettori non risultano immediatamente comprensibili; sta di fatto che ci sono anche autori che sono liberi di fare più o meno quel che vogliono (fermo restando che ci sono certi limiti invalicabili, ma la cosa mi sembra perfettamente logica), come Enoch o, per l'appunto, Berardi. Non dimentichiamo che Julia è stata la prima serie bonelliana a infrangere il "tabù" delle 100 pagine mensili (e chissà se Bonelli era o no favorevole alla cosa), e che in generale l'evoluzione della collana è tenuta sotto lo strettissimo controllo del creatore. Per questo non sono convinto - idea mia - che in quest'occasione Berardi abbia accettato passivamente il diktat bonelliano, e credo che le cose siano andate diversamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 8:30 pm 
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Io SPERO che le cose siano andate diversamente,diciamo così... :)


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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 10:03 pm 
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rimatt ha scritto:
Che Bonelli intervenga è vero, e lo è anche che lo fa in base a logiche che a certi lettori non risultano immediatamente comprensibili; sta di fatto che ci sono anche autori che sono liberi di fare più o meno quel che vogliono (fermo restando che ci sono certi limiti invalicabili, ma la cosa mi sembra perfettamente logica), come Enoch o, per l'appunto, Berardi. Non dimentichiamo che Julia è stata la prima serie bonelliana a infrangere il "tabù" delle 100 pagine mensili (e chissà se Bonelli era o no favorevole alla cosa), e che in generale l'evoluzione della collana è tenuta sotto lo strettissimo controllo del creatore. Per questo non sono convinto - idea mia - che in quest'occasione Berardi abbia accettato passivamente il diktat bonelliano, e credo che le cose siano andate diversamente.


Berardi aveva preannunciato la gravidanza di Julia già  diversi anni fa.
Di fatto, nel n.134 Julia adotta un bambino africano. E ciò ha tutta l'aria di un compromesso raggiunto con l'editore che, evidentemente, è molto restio - come ripeto - a certi cambiamenti.
Se Berardi non fosse stato convinto della sua scelta credo che: 1) non avrebbe preannunciato una cosa del genere con così largo anticipo; 2) non avrebbe comunque dato una maternità "alternativa" al suo personaggio.

MV e la bimestralità.
Se il cambio di periodicità ha prodotto una emorragia di 5000 lettori, ciò si può imputare a diverse cause:
1- con le guerre indiane MV viene sconfitto ( infatti il salto alla bimestralità avviene proprio tra il 100 e il 101, ultimo numero del triste epilogo). Potrebbe darsi che i lettori abbiano avvertito l'intrinseco esaurimento del personaggio;
2- i lettori bonelliani amano poco mutare abitudine e Bonelli è un editore che nella sua storia ci ha un po' "viziati" con il suo proverbiale tradizionalismo (formato, periodicità ecc.). Quindi per non aspettare due mesi per una storia, o, ancora, qualche anno per leggere un ciclo intero come quello di Aiwass, molti potrebbero aver deciso di lasciare.
3 - una concomitanza dei punti 1) e 2).
Certo è che il passaggio segna anche una rottura narrativa: storie di più ampio respiro, lunghe saghe, il ritorno di tematiche horror. Non tutti all'inizio erano soddisfatti, soprattutto per le poche storie dedicate ai nativi (quasi centrali nel precedente corso).
Sì, da un certo punto di vista il "conservatorismo" di Bonelli aveva visto giusto. E' quello stesso pubblico un po' "viziato" di cui parlavo prima che non deve aver retto lo "scossone".
Però Manfredi chiedeva più tempo per sviluppare le sue storie, dato che scriveva quasi sempre lui. E uscire una volta al mese gli risultava troppo sacrificato.
Non dimentichiamo poi l'aumento di prezzo che, sebbene possa essere stato conseguenza dell'emorragia in corso, ha sicuramente "scoraggiato" qualcun altro, che avrebbe voluto continuare a comprare la sua copia a 3 euro. O forse anche a 2,70.
Immaginatevi il salto a 3,50!

Cita:
Per non parlare di Dylan Dog :P

DD è addirittura regredito! :P :r:

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Ultima modifica di Triss il lun mar 22, 2010 11:31 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 11:02 pm 
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Di certo c'è che l'immobilismo del Bonelli editore fa il paio con quello del lettore bonelliano: quanti vecchi texiani si lamentano perché i nuovi disegnatori disegnano un Tex che non assomiglia a quello classico di Galep o Ticci? Pare incredibile, ma anche di fronte al lavoro di un maestro del fumetto europeo (in che altro modo definire un Font?) c'è chi storce il naso. E perché? Perché i lineamenti del protagonista non sono abbastanza "classici"! :| :lol:

Su Berardi, non so come siano andate le cose (oltretutto leggo Julia solo saltuariamente) e le mie sono solo opinioni; so però che Berardi è un bel "peperino", e da questo nascono le mie osservazioni. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: lun mar 22, 2010 11:29 pm 
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Se è per questo sul numero di Zagor "Ombre nella foresta"(dicembre), c'è un lettore che dice di voler abbandonare la testata perché con i nuovi disegnatori non riesce più a riconoscere il personaggio! :o :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: mar mar 23, 2010 10:12 am 
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Secondo voi, invece, più che un discorso di tradizionalismo bonelliano relativo a formati, periodicità, status quo narrativo, non potrebbe essere intervenuta la paura dell'argomento "maternità" in se per se?
Mi sembra di ricordare di aver letto, diversi anni fa (fine anni 90), sul volume "Eroi di inchiostro", proprio un riferimento di Antonio Serra* ad alcune "tematiche proibite" dall'editore. Fra di esse figurava proprio l'argomento in questione, sia per ragioni legate all'esporsi a facili "blocchi" narrativi collegabili alla ricattabilità del personaggio, sia per evitare di esporre il fianco ad argomenti troppo delicati, dunque non sufficientemente popolari nella fruizione o comunque universali nella posizione.

Erano altri tempi, me ne rendo conto, ma non escludo che parte della scelta sia stata condizionata anche da questa prospettiva.


* L'autore si riferiva ovviamente ad Ann, la figlia di Nathan Never. Alle ragioni per cui l'argomento "paternità" non era mai stato emotivamente approfondito... appogiandosi all'espediente di una "bimba vegetale" sempre rinchiusa all'interno di un istituto.

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Ultima modifica di Andrea il mer mar 24, 2010 1:42 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: E Julia?
MessaggioInviato: mar mar 23, 2010 11:08 am 
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Io penso che la paura (o cautela o preveggenza o chiamatela come volete) di Bonelli sia stata causata proprio dal tipo di cambiamento proposto. Per intendersi, se magari Berardi avesse proposto, che ne so, un matrimonio con Jeremy prevedendo di farlo morire di lଠa 8 albi, forse Bonelli avrebbe accettato.

E poi, secondo me, Julia non potrà durare molto a lungo. Non ha tirature tali da poter prevedere una lunga vita come Tex o Dylan Dog.
Inoltre, prima o poi, Berardi avrà  voglia di sperimentare anche altro e quindi o lascerà la sua creatura in mano a Calza o chi per lui (Sclavi style) o chiuderà baracca e burattini.

E, sempre secondo me, sono nel campo delle ipotesi, Bonelli questo lo sa benissimo. Quindi perché non dare carta bianca a Berardi?

Faccio tutto questo discorso perché ogni volta che leggo un albo mi vengono in mente i commenti di Bertuccia (che leggo sempre volentieri e che non sempre condivido), stufata perché Julia è diventata una zittella acida sempre a pensare all'orologio biologico, alla casa grande sempre vuota, alla mancanza di un uomo al suo fianco...Ecco che la svolta proposta da Berardi asseconderebbe un naturale sviluppo del personaggio. L'adozione a distanza è una via di mezzo ma altamente insoddisfacente!

La qualità di Julia risiede nella straordinaria capacità di sceneggiare del suo creatore, anche con soggetti spesso visti e rivisti. Il problema è che, a volte, i personaggi secondari sono meglio tratteggiati della protagonista che può risultare pesante proprio perché congelata.

...ho perso il filo...anche perché sono a lavoro e sto scrivendo di nascosto... :D


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