Temo di non avere abbastanza elementi per dare un mio giudizio ragionevole su Sclavi, coem del resto vale per tutte le persone (artisti o meno) che "producono" restando nell'ombra per scelta o per forza di cose...
Per me Sclavi è semplicemente un genio, come chiunque sia in grado di scrivere storie diversissime tra loro ("Dopo mezzanotte" e "Il cervello di Killex" bastano come estremi?) ma ugualmente di grande livello, capace di parlare per immagini (quando il disegnatore è capace di leggere le sue sceneggiature...) e di trasmettere emozioni attraverso un "giornaletto".
Coem tutti i geni, anche Sclavi va interpretato spesso senza pregiudizi in partenza, o se ne resta annientati e pertanto rischia di diventarci antipatico... In merito al titolo del topic, avendo l'albo "Mefistofele" nello scaffale, posso anche dare ragione al concetto esprezzo da Tiz, che tuttavia credo (e spero per lui) non si sia limitato a proferire una cosa del genere senza darne spiegazioni. Io da bambino riceveti uno schiaffo dal prof di ginnastica delle elementari perché, mentre lui parlava con noi in riga, mi stavo pulendo gli occhiali, oppure un'altra volta non riuscivo a fare un esercizio e fui beffeggiato da un altro prof alla presenza dei compagni di scuola... Certo, da questi episodi sembra proprio che ogni docente ISEF (reale o pseudo-tale) sia un simpatizzante della Fiamma Tricolore, ma grazie al cielo la realtà offre anche altri scenari sportivi, molto meno traumatici, che Sclavi in quanto genio può prendersi, a torto, la libertà di ignorare: dire che lo sport è fascismo me lo colleghi anche al suicidio di Pantani? Me lo colleghi al fatto che la Rai ha invitato in un talk-show Byron Moreno? Me lo colleghi allo sputo di Totti? Me lo colleghi alla condotta di Mike Tyson e Diego Maradona? Al monopolio Ferrari? Insomma, sei un rosso "falce-martello" della vecchia guardia e vedi nelle cose negative di una disciplina il fascismo?
Bene, ma senza entrare in un dibattito sulle ideologie politiche (visto che manco a Montecitorio se ne parla...) mi pare che il mondo fascista dello sport comprenda anche esseri umani che hanno dato molto per scrivere, con umiltà o meno, una pagina di storia dello sport...
E ricordo a Sclavi che è non era certo un ufficiale comunista quello che, alle Oplimpiadi di Berlino, abbandonò lo stadio quando salì sul podio un ebreo.
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"Le persone sono come le parole dei romanzi e delle poesie... In sè non sono niente... Hanno un senso e diventano belle solo quando si mettono bene insieme"
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