rimatt ha scritto:
Che Bonelli intervenga è vero, e lo è anche che lo fa in base a logiche che a certi lettori non risultano immediatamente comprensibili; sta di fatto che ci sono anche autori che sono liberi di fare più o meno quel che vogliono (fermo restando che ci sono certi limiti invalicabili, ma la cosa mi sembra perfettamente logica), come Enoch o, per l'appunto, Berardi. Non dimentichiamo che Julia è stata la prima serie bonelliana a infrangere il "tabù" delle 100 pagine mensili (e chissà se Bonelli era o no favorevole alla cosa), e che in generale l'evoluzione della collana è tenuta sotto lo strettissimo controllo del creatore. Per questo non sono convinto - idea mia - che in quest'occasione Berardi abbia accettato passivamente il diktat bonelliano, e credo che le cose siano andate diversamente.
Berardi aveva preannunciato la gravidanza di Julia già diversi anni fa.
Di fatto, nel n.134 Julia adotta un bambino africano. E ciò ha tutta l'aria di un compromesso raggiunto con l'editore che, evidentemente, è molto restio - come ripeto - a certi cambiamenti.
Se Berardi non fosse stato convinto della sua scelta credo che: 1) non avrebbe preannunciato una cosa del genere con così largo anticipo; 2) non avrebbe comunque dato una maternità "alternativa" al suo personaggio.
MV e la bimestralità .
Se il cambio di periodicità ha prodotto una emorragia di 5000 lettori, ciò si può imputare a diverse cause:
1- con le guerre indiane MV viene sconfitto ( infatti il salto alla bimestralità avviene proprio tra il 100 e il 101, ultimo numero del triste epilogo). Potrebbe darsi che i lettori abbiano avvertito l'intrinseco esaurimento del personaggio;
2- i lettori bonelliani amano poco mutare abitudine e Bonelli è un editore che nella sua storia ci ha un po' "viziati" con il suo proverbiale tradizionalismo (formato, periodicità ecc.). Quindi per non aspettare due mesi per una storia, o, ancora, qualche anno per leggere un ciclo intero come quello di Aiwass, molti potrebbero aver deciso di lasciare.
3 - una concomitanza dei punti 1) e 2).
Certo è che il passaggio segna anche una rottura narrativa: storie di più ampio respiro, lunghe saghe, il ritorno di tematiche horror. Non tutti all'inizio erano soddisfatti, soprattutto per le poche storie dedicate ai nativi (quasi centrali nel precedente corso).
Sì, da un certo punto di vista il "conservatorismo" di Bonelli aveva visto giusto. E' quello stesso pubblico un po' "viziato" di cui parlavo prima che non deve aver retto lo "scossone".
Però Manfredi chiedeva più tempo per sviluppare le sue storie, dato che scriveva quasi sempre lui. E uscire una volta al mese gli risultava troppo sacrificato.
Non dimentichiamo poi l'aumento di prezzo che, sebbene possa essere stato conseguenza dell'emorragia in corso, ha sicuramente "scoraggiato" qualcun altro, che avrebbe voluto continuare a comprare la sua copia a 3 euro. O forse anche a 2,70.
Immaginatevi il salto a 3,50!
Cita:
Per non parlare di Dylan Dog
DD è addirittura regredito!