MisterRaven ha scritto:
SPOILER
Ma questa sarà forse l'idea tua e di Ruju del vampirismo, perché di certo nella letteratura tradizionale non è così che vanno le cose.
Ad esempio sia in Bram Stoker che in Anne Rice il vampirismo prevede un potere del maestro sopra l'essere che ha trasformato in vampiro. Cosa che qui non esiste. Louis in "Intervista col vampiro" riesce a liberarsi di Lestat solo con grande dolore e si instaura ben presto un rapporto di amore/odio tra i due. Qui addirittura è l'essere umano a sopraffare il vampiro costringendolo a trasformarlo, cosa che, almeno io, non ho mai visto da nessuna parte. Il semplice discorso del "per diventare vampiro bisogna volerlo", va contro tutta la concezione classica del vampiro, che prevede la trasformazione in vampiro come qualcosa di estremamente passivo.
E ancora è cosa comune che la trasformazione in vampiro provochi, almeno a livello formale, la morte del soggetto. Il passaggio deve per forza essere doloroso. Non esiste che uno si addormenta umano e si sveglia vampiro, è una cosa insensata!
Questo è, perdonatemi l'espressione, un totale smerdamento della figura del vampiro. Il punto è che se ci si basa su personaggi e figure inventate dall'autore, allora le cose vanno bene, ma se ci si basa su personaggi che qualcuno (migliore di noi) ha creato, bisogno come minimo rispettare quello che è già stato fatto. Non posso "rubare" una buona idea e trattarla come se fosse mia.
Se scrivo un fumetto di Wolverine, gli artigli di Wolverine devono uscire dalle mani, non dai piedi.
Se poi vogliamo dire che Ruju ha fatto una reinterpretazione della figura del vampiro allora va bene, ma fermiamoci un attimo a valutare la situazione: sei sicuro che il vampiro della storia sia Archie?
Non è lui ad avere potere su Lynn, casomai è il contrario. Durante la festa è lei che allontana lui, non viceversa. Ed è Archie a essere innamorato di lei, non viceversa.
Possiamo parlare quanto ci pare di amicizia/amore e della figura del vampiro che non deve per forza essere denti aguzzi e superpoteri, ma non possiamo nemmeno buttare nel cesso tutto quello che è già stato detto sul vampirismo. In una storia di vampiri, è il vampiro ad avere il potere sulla sua vittima, non il contrario.
Vogliamo interpretarla così? Bene, allora il vampiro è Lynn, non è Archie.
In definitiva poi, qui stiamo parlando del contenuto e non della forma.
In questo albo ci sono incogruenze, dialoghi forzati, cose che succedono perché sì e così via. Non concentriamoci solo sul contenuto (che secondo me è comunque scarso), diamo un po' di peso anche alla forma con cui Ruju presenta la storia.
Penso di aver compreso cosa intende dire Mister Raven sulla "natura del vampiro". Ed è un discorso che condivido completamente.
Il vampiro è fondamentalmente un MOSTRO.
A volte lo è di più, a volte lo è di meno, ma possiede comunque una certa dose di mostruositÃ
per il solo fatto di essere un vampiro.
Il
Nosferatu di Murnau era mostruoso al 100%: fisicamente ripugnante, moralmente ed emotivamente privo di sentimenti umani; non a caso l'animale cui veniva associato era il ratto di fogna (e non il pipistrello). Era in pratica una pestilenza in forma umanoide.
Oggi è trascorsa molta acqua sotto i ponti e la figura del vampiro si è un po' addolcita, ma giustamente gli autori degni di questo nome non dimenticano che basilarmente il vampiro, in quanto vampiro, "deve" possedere una componente mostruosa.
Qual è stata l'idea geniale della Meyer? (perché un idea che ti fa vendere milioni e milioni di copie è senza dubbio geniale, anche se artisticamente realizzata in modo inetto)
Semplice: i vampiri della Meyer sono
totalmente privi di
qualsiasi componente mostruosa.
Totalmente. Qualsiasi. Al 100%.
Sono fisicamente bellissimi (lo scintillio alla luce del sole enfatizza quest'aspetto), con corpi ben torniti e modellati. Sono buonissimi, dolcissimi, umanissimi, pieni di sentimenti d'amore e di intrepido coraggio, pronti a rischiare la vita pur di difendere la persona amata.
Certo, sono obbligati a bere sangue, ma siccome possono tranquillamente tirare avanti con sangue animale (rintracciabile senza sforzi né patemi) non differiscono granché da me e da voi, che ci facciamo una bistecca di manzo o di pollo ogni tanto.
Se alcuni di essi si comportano da cattivi è per via del
carattere, non della natura vampirica. I Volturi sono spocchiosi e antipatici, ma lo sarebbero anche da umani. E' la loro personalità da nobilastri che è irritante, l'essere vampiri non c'entra nulla.
In breve, i vampiri della Meyer non sono affatto vampiri, tranne che per il nome.
Sono una versione riveduta e corretta del Principe Azzurro.
I vampiri della Meyer sono una mistificazione.
Ai fini della trama, potrebbero anche essere discendenti di Atlantide o alieni da una Terra parallela e non cambierebbe nulla, neppure dal punto di vista dell'inteccio sentimentale. La natura vampirica ha l'UNICO scopo di conferire loro un alone romanticheggiante gotico-dark, più idoneo ai nostri tempi disincantati e cinici (i veri Principi Azzurri sono troppo solari perché le adolescenti moderne li trovino credibili).
Che siano una mistificazione lo dimostra il fatto che sono
totalmente intercambiabili coi licantropi. Quando la protagonista deve scegliere tra il vampiro e il licantropo non si fa domande su chi sia il più umano, il più potenzialmente pericoloso, il più ombroso... No, la scelta dipende SOLO dal grado di
"figaggine"!
Ciò che distingue umanamente il vampiro dal licantropo è il dilemma "chi è più figo tra i due"... A parte questo non c'è nient'altro.
Ora, i vampiri di questa storia rujana non sono forse positivi al 100%, ma al 98% sì.
La vampira Manila è bellissima, buonissima, dolcissima, umanissima, trasudante umanità e buoni sentimenti... Potrebbe tirare avanti per sempre nutrendosi occasionalmente di un po' di sangue umano ogni tanto (senza uccidere nessuno) o al limite di sangue animale. Non ha NULLA di negativo.
Quale differenza con Jargo, che affermava:
"Per procurarmi il nutrimento uccidere è NECESSARIO."Il "rito" di trasformazione da umano in vampiro è diventato l'equivalente di un'acquisizione di superpoteri.
Negli anni '60 bisognava venir morsi da un ragno radioattivo, ora basta assaggiare qualche goccia di sangue.
Non si muore, non si soffre, semplicemente si diventa supereroi.
Anche qui, che differenza con
Notti di caccia dove l'umano doveva prima essere quasi completamente dissanguato, poi doveva bere un po' di sangue vampirico e poi rischiava di trasformarsi in "vampiro stupido" se non aveva l'istinto del predatore nato. (E quel pezzo di pane di Manila sarebbe una "predatrice nata"?!??!?!?!
Ma Ruju chi vuole prendere in giro?!?!).
Archie diventa violento e assassino, ma la cosa non ha a che vedere con la natura vampirica, solo col suo carattere.
Era un frustrato, trattato come una pezza di piedi dai ragazzi adulti, dal datore di lavoro, dalla zia di lei... Soprattutto lei, la stronzetta, non gliela voleva dare!
Troppe seghe sul bidet forse non ti fanno diventare cieco, ma alla lunga ti fanno sbarellare!
Non c'entra l'essere vampiri, c'entra il concetto dei fumetti supereroistici "un grande potere richiede grandi responsabilità ". Archie non si è assunto queste responsabilità , ha solo usato il potere come valvola di sfogo per le proprie frustrazioni. Poteva limitarsi a spaventare zia e datore di lavoro, spaccare i denti a cazzotti ai violentatori... Non l'ha fatto, così anziché un supereroe è diventato un supercriminale. Ma l'essere un vampiro non c'entra. Il risultato sarebbe stato lo stesso se anziché superpoteri avesse ottenuto un mitra.
Come diceva Pasolini,
"Ciascuno usa l'arma che ha. Se ho un consiglio d'amministrazione uso quello, altrimenti una spranga."Il problema più grave è che la "natura vampirica" positiva al 100% non serve affatto a rendere più complesso e intrigante il personaggio. Al contrario, deprezza e banalizza.
E' proprio la componente mostruosa a caratterizzare il vampiro, in maniera tale per cui egli
non potrebbe essere altro che un vampiro, anzichè un alieno da Krypton.
Il vampiro positivo al 100% o è un Principe Azzurro (banale per definizione) o è una specie di supereroe (banale anch'esso, e comunque sarebbe una brutta scopiazzatura del Blade della Marvel).
Il supercriminale - come Archie - non è altro che un supereroe di segno rovesciato, un superoeroe fallito che usa egoisticamente il superpotere solo per ragioni di carattere, anziché di natura vampirica.