Diòscuro Mileno ha scritto:
Nessun personaggio può definirsi piatto, tutti hanno le loro sfaccettature e contaminazioni...Bene o male però, il nostro Ranger bazzicava sempre nei soliti posti, le storie erano più o meno caratterizzate da uno schema fisso ( tribù ribelle indiana---> Tex interveniva e caso chiuso.......contrabbandieri di armi/alcool---> Riinterveniva Tex e caso chiuso) e il genere western, di base, non prevedeva troppi voli di fantasia...Quesdto schema ha retto bene per buona parte della vita editoriale di Tex, diciamo i primi vent'anni...esauritasi la spinta iniziale, e per allargare un po' il "bacino di utenza", anche il Ranger ha iniziato a inserire nelle sue storie contaminazioni da altri generi, non sempre affiancati al western...Ecco allora apparire il mondo dell'occulto, vedi Mefisto e progenie, o El Morisco; storie di spionaggio ed intrighi politici ( ciclo a Washington D.C.); viaggi di Tex in altre nazioni ( storie in Messico, Guatemala, Canada ecc. ecc.) Ed è su questa spinta che secondo me si fonda buona parte del ritrovato successo...Esauritasi la vena realizzativa basata sulla classica storia western, si offre al pubblico qualcosa di nuovo, che faccia sempre parte dell'universo Texiano, ma che offra altri spunti...
E' più vero il contrario a dire la verità
Nei primi 100 numeri Tex ha a che fare con mummie, vampiri, creature della notte, alieni, dinosauri e lo stesso Mefisto è presente già dal numero 4
Più avanti le storie NON western divennero più sporadiche (ultimamente poi...
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Sono sostanzialmente d'accordo con rimatt per quanto riguarda Tex: in pratica tutto è già stato scritto e infatti molte storie si somigliano fra loro, sono i sceneggiatori che fanno la differenza. A titolo d'esempio basta prendere in mano l'ultima storia di Manfredi: parla di speculatori bianchi ,in questo caso speculatori dell'acqua, che vogliono scacciare degli Indiani dalle loro terre. Tutto già visto eoni di volte per un lettore di Tex, eppure è una gran storia
Dylan Dog ha sicuramente molto più spazio d'azione però come personaggio penso sia il più difficile da gestire di tutta la Bonelli. E ogni tanto questo si vede