Cravenroad7

Perché la sposa assomiglia molto alla bambina di cui è innamorato e Solomon crede, vedendo come è cresciuto, che anche la bambina, come lui, adesso sia più grande.
Rimane in effetti alquanto forzato il fatto che Solomon passi davanti una chiesa proprio di mercoledì, proprio in concomitanza con la celebrazione di un matrimonio e proprio mentre si sta sposando una ragazza che assomiglia incredibilmente alla sua amichetta.

Contiene Spoiler

La scaletta delle votazioni non è molto intuitiva, quindi per sicurezza voto insufficiente Bilotta ha scritto Il pianeta dei morti che è stata la una delle mie storie preferite di Dyd degli ultimi anni ma qui IMO non ci siamo.

Per me il problema, a parte la piattezza dell'albo che sembra un dato di fatto visti i commenti, non è la sospensione dell'incredulità per quanto riguarda la malattia connessa al fatto che il bambino si convinca di essere il protagonista di una filastrocca (quello è semplicemente il caso, come in decine e decine di altre storie di DyD. A me per esempio ha ricordato Delirium, in cui -SPOILER- una bellissima ragazza ha una malattia degenerativa molto rara che la trasforma in un mostro e proprio a casa sua va a bussare un'altra ragazza che le assomiglia tantissimo), anzi l'idea non sarebbe neanche male. Il problema è l' "impegno" dello sceneggiatore nel creare una logica nell'incastro degli eventi. Due veloci esempi. Siccome il bambino/mostro ,che pure in certi momenti è senza tanti motivi un sadico assassino, sappiamo che in fondo in fondo è un povero Cristo, servono degli antagonisti, in questo caso dei malavitosi (che non centrano nulla in questo tipo di storia) a cui uccide il figlio del boss e serve Dylan Dog che guarda caso è a messa (???) perché è amico della futura moglie del malavitoso,che viene rapita. Ma come far capire che i tre delitti, commessi da Solomon in 3 diverse fasi di età, hanno un filo conduttore? Semplice, ogni volta devono esserci dei testimoni oculari a cui Solomon si rivolge dicendo, senza motivo, l'impegnativa frase: "Io sono Solomon Grundy"
Nota positiva per i dialoghi fra Dylan e Bloch e nota negativa per la scena stucchevole fra la bambina a cui piacciono tutti i suoi disegni e il maestro che per questo vuole picchiarla,mah...
Freghieri è troppo soft e i 2 malavitosi (uno baffuto e uno calvo con gli occhiali da sole) mi sembra di averli già  visti ottomila volte.

Freghieri disegna i malavitosi tutti alla stessa maniera.

Mmmm, primo acchitto: discreto (inteso nel vecchio sistema di valutazioni). Tendente al ribasso però.
SPOILER

SOGGETTO 6,5
Una partenza con la filastrocca che mi aveva quasi fatto subodorare un albo fortemente poetico ed onirico, ma lo svolgersi della vicenda è stato un susseguirsi di situazioni abbastanza forzate, culminate con la rivelazione della malattia che sa di rattoppo frettoloso. Anche io avrei voluto vedere meno spiegato il tutto, perché l'idea di partenza non era affatto male: lasciando molto all'intentato probabilmente si sarebbero evitate diverse cadute di stile.

SCENEGGIATURA 6
Qualche buon dialogo alternato a qualche situazione banale. I personaggi fissi credo siano nelle corde di Billotta, che li ha manovrati con mestiere senza però guizzi. I personaggi secondari invece sono un po' troppo vittima dello stereotipo, ma tutto sommato nitidi e poco confusionari.

DISEGNI 6,5
Freghieri non male, ma anche qui troppo prevedibile. Mezze tinte iniziali convincenti, poi nessuna sbavatura ma anche nessuno slancio.


Metto un mezzo punto ulteriore di incoraggiamento alle nuove leve.

Leggibile.
E per me è stato proprio così, una lettura divertente e veloce (ma al tempo stesso anche dimenticabile). Mi aspettavo qualcosa in piu comunque...

Freghieri buono come al solito. Idem per la copertina di Stano

Salve a tutti,
a me tutto sommato è piaciuto,

SPOILER

mi è piaciuto soprattutto il fatto che si siano rappresentate anche le caratteristiche tipiche delle varie età, frizzante e impulsivo da giovane (con gli ovvi limiti legati al fumetto, non perché abbia schiacciato la testa allo sposo), e + meditatore e paterno alla fine della sua vita. Secondo me ha scambiato la sposa per wendy perché assomigliava alla sua vicina di casa e quindi pensava che anche wendy sarebbe diventata così da grande.

SPOILER

insomma non l'album del secolo ma per me parecchio leggibile.

Il giudizio su IL CAMMINO DELLA VITA è fortemente influenzato dall'averlo letto dopo MATER MORBI; l'emotività causata dalla lettura della storia di Recchioni stride drammaticamente con il noioso tran-tran proposto da Bilotta. Forse, fra qualche mese, sarei più indulgente, ma oggi è ancora troppo forte il pathos trasmessomi da MATER MORBI.

Ed eccomi qui :+
Allora, la storia l'ho trovata piuttosto coinvolgente, sebbene -e mi dispiace dirlo- con un altro disegnatore avrebbe potuto rendere tanto di più. Innanzitutto la scena, originalissima, del camion con la sposa...ma dico, aveva un potenziale altissimo, il velo che fluttua nel vento dalla cima di un cingolato "si sposò mercoledi"...e allargala sta vignetta cribbio, dedicaci un po' più di attenzione...ma no, tirata via di fretta...dopo le meravigliose tavole iniziali, pulite ed esemplari, Freghieri deve essersi sentito evidentemente soddisfatto e via...verso pagina 98 a tutta birra mah!
Comunque a parte questo, ce ne sono di scene ben congegnate...più di tutto mi è piaciuta la vicenda di Solomon e Ken, è davvero difficile non provare pena per Solomon in una scena del genere dove si ritrova, suo malgrado, ad essere una specie di padre e guida per lo scapestrato Ken.
I personaggi secondari -i cattivi della banda specialmente- sono poco più che figurine poco abbozzate. Si sa che sono i cattivi e basta, il loro rulo è quello, nessuna evoluzione di rilievo. Anche Renèe scompare a metà  albo e non se ne saprà più nulla (comunque mi chiedo se Dylan se l'era scopata prima che si sposasse , io penso proprio di si!)
Bloch che potrebbe sembrare centrato, ma per me non eccessivamente...in effetti il vecchio di pagina 66 che risponde con saccenza all'agente secondo me fa un po' la figura del borioso antipatico rompicoglioni, il classico superiore da strappargli i coglioni a morsi. Bloch me lo immagino diversamente. E Dylan è un po' spento e tristanzuolo devo dire :/
Il finale mi sembra dignitoso, un'uscita di scena in linea con lo svolgimento della trama...era chiaro dall'inizio che non poteva finire bene, ma nell'ultima vignetta si regala almeno quella che poteva essere una promessa di vita differente e "normale".
Scorrevole e leggibile.

Sottoscrivo del tutto quanto scritto dal Pioniere.

Comunque, un'altra cosa affascinante di Bilotta sono quei momenti di compassata violenza che ogni tanto affiorano. Gran nitore e levità, ma quando c'è da essere cattivi anche i macelli (o qualsiasi genere di intenzione nociva) sono cristallini. Sembra un'attitudine stilistica quasi giapponese. Si vede che l'autore ha una propria poetica ben precisa.

Inoltre, siccome mi sono reso conto di aver elencato finora solo punti a sfavore, almeno cerco di controbilanciare dicendo che SPOILER:
la ripresa finale della filastrocca, con la vita "ideale" vissuta in una settimana da Steven e in cui ad ogni giorno si affianca una delle figure positive incontrate nel corso della vicenda, mi è piaciuta molto.

Freghieri: sinceramente a me la mezza tinta non ha detto nulla, piuttosto effettivamente si nota una diversità di stile rispetto al solito (almeno, mi è parso). Fa uno strano effetto vederlo meno borghese/elegante e più grunge.

l'unico pregio dell'albo è stato quello di avermi intrattenuta per mezz'oretta in una noiosa domenica pomeriggio.
era talmente deprimente la situazione (domenica pomeriggio e raffreddata a morte) che per una ventina di pagine mi sono illusa e mi sono sforzata di trovarlo godibile.
poi il volto di dylan, sempre uguale, sempre fisso, sempre atteggiato a confuso smarrimento sul senso della vita, ha fatto precipitare la situazione.
piatto, ligneo come un'asse da stiro, dylan vaga per la storia con la partecipazione della sopracitata asse, che si piazza di qua e di là .
a volte le assi sono due, quando si affianca bloch, il depresso comprimario.
i disegni sconfortano e dopo un po' anche la storia inizia a complicarsi strapazzando la credulità (o la sospensione della stessa) fino a raschiare rumorosamente il fondo del barile.

SPOILER
il "bambino" malato, il gigantismo, il giardiniere malavitoso, la nonna infermiera che opera nel garage e in due vignette gli racconta tutti i fatti del nipote (hai l'aria di saper ascoltare.... °°"..ma chi!!?? l'assassino gigante!?). alla fine albo mediocre, per non dire deprimente (e per usare i miei vecchi parametri alimentari: caffè che sa di bruciato preso al bar)

Bertuccia, leggere i tuoi giudizi è sempre un'esperienza. Non smetto mai di trarne insegnamento.

Appena letto.....
Non c'è molto da dire,i difetti (parecchi)gli avete elencati tutti voi,i pregi(pochi) anche..
Bilotta non mi ha mai deluso totalmente ma mi ha bensi sorpreso ed entusiasmato quindi per il momento sono soddisfatto di questo autore..
Freghieri mi delude di più oni albo che passa....non mi ha mai fatto impazzire ma qui scendiamo davvero a livelli molto bassi...ci sono vignette davvero sbagliatissime...(es:vignetta 1 pag 60;la mano della morta è frontale rispetto alla porta,posta alle spalle di dylan,nella vignetta subito nella pagina precedente si notava il profilo del braccio disteso.....vignetta7 pag 93 e successive....il corpo del gigante ruota di 180 gradi e si avvicina notevolmente a baker....un po ridicolo)

Bene,voti:
Soggetto:5...poco riuscita la malattia super rara,e tutta la serie di coincidenze che vi susseguono.
Sceneggiatura:6.5...e scrtitta bene,i dialoghi sono stereotipati ma funzionanti,le vignette e le sequenze sono ben impostate in stile bonelliano.
Disegni:5.5 Freghieri si salva nelle vignette a mezzi toni,il resto è scadente....
Copertina:8 mi garba,e non poco....

storia brutta , poco avvincente , quasi soporifera,
ho trovato interessante
SPOILER
solo il fatto che invecchiando ha ritenuto invecchiare anche il resto attorno a se e quindi anche la sposa
FINE SPOILER
per il resto cose già  viste , cattivi già  visti , disegni già  visti ,
diciamo che anche la conclusione è stata accettabile rispetto al resto , ma direi che è veramente un albo dimenticabile , voto insufficiente.

se in mater Morbi la scelta del disegnatore si è rivelata perfetta, in quanto ha dato la marcia in più all'albo, e ha convinto anche coloro cha potevano essere scettici rispetto alla sceneggiatura, l'errore principale di questo mese è stato IMO scegliere Freghieri...una scenggiatura un po' deboluccia e traballante di suo, ha ricevuto la mazzata finale...

Fortuna che utenti Bertuccia commentano sempre molti post dopo il mio...se no sai la figura!