Salve a tutti, sono un nuovo utente di questo forum e lettore da quando avevo sette anni di Dylan Dog, "Lo Zio Dylan" da me battezzato. Desidero inaugurare la mia entrata in forum raccontandovi una bella storia.
"tutto inizia quando ero ancora studente e preparavo l'esame di chimica degli alimenti. In quei giorni avevo letto non ricordo quale episiodio, dove il nostro grande Tiziano Sclavi dava la brutta notizia che non stava tanto bene. Così mi emozionai talmente tanto che gli scrissi una lettera di conforto e incoraggiamento che non sto qui a dettagliare. Insomma ritorniamo a quella giornata dove stavo studiando un saggio per estrarre e analizzare nutrienti e tutto ad un tratto sento gridare mia madre <<Stefano c'è postaaaaaaaaaa, mittente Sergio Bonelli editore.>> Voi potete immaginare la mia reazione. Apro velocemente la porta, prendo la busta in mano, la apro e leggo che il grande Tiziano aveva letto la mia comunicazione e mi ringraziava per l'entusiasmo. Grazie a tutti per l'applauso.
Quanto a Mater Morbi ci sarebbe tanto da dire. Innanzi tutto concordo con quanti dicono che sia un capolavoro in quanto curato bene nei disegni e nei dialoghi, nel significato delle parole e dei contenuti. In effetti sta avendo una critica non indifferente.
Devo dire però che molta gente leggendo l'albo potrebbe rimanere un po traumatizzata e altra gente molto arricchita. Io sono figlio di un uomo che è morto recentemente per un tumore cerebrale e di una donna che ha combattuto per vincere un tumore maligno.Ora se i miei genitori avessero letto o leggessero tuttora l'albo rimarrebbero molto scossi in quanto è un'opera purtroppo realistica e attuale. Io devo ammettere che ne sono uscito arricchito, come sempre, un quanto se lo dovrebbero leggere tutti i medici che si dimenticano che il paziente non è un numero di anni di vita rimanenti, ma una persona piena di sensi e di speranze; ecco proprio la speranza, l'ultima a morire come l'amore che non muore mai. Ecco cosa posso ricavare dalla lettura di Mater Morbi.
A tutti un caloroso saluto e buon auspicio di confronto culturale da fumetto.
Stefano Spagnulo