Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°74 Golconda!, mensile n°41, febbraio 1990
Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Luigi Piccatto
Piccatto è fondamentale per inquadrarne l'essenza o almeno parte di essa; Amber è la classica stangona piccattiana che trascina Dylan. Ma la cover di Villa suggerisce che
Golconda! sia un ristagno di suggestioni prima di una baraonda di carnosità . Il bosco è la pozza dello splatter. La patina anarchica cela una concatenazione di componenti, una ruota mastodontica che annulla le distanze spazio-temporali e i piani umorali. Manifestazioni, massacri, farlocca indagine ed inquietante lirismo. Sclavi pone le basi di un qualcosa magari involontariamente; non mi riferisco soltanto agli accenni di burocrazia infernale quindi ripresi di lଠa poco nel capolavoro
Inferni n°46. Se nel sequel
La quinta stagione n°117 il gioco vale ancora la candela, in
Il gigante n°156 Sclavi ripropone (male) vecchie cose in una gran melassa di fate & fatine, sintomo di un afflosciamento verso il "volemose bene". La scena finale in cui i protagonisti si pietrificano nel redivivo giaciglio golcondiano appare come un tentativo di salvaguardare il simulacro sfuggiti i contenuti e perfino la maestria. Non c'è tanta differenza, insomma, con
Armageddon! n°73 o con i diavoloni faraciani. Diavoloni parlanti che comunque non mi han mai entusiasmato troppo ergo posizione relativamente bassa in top100.