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Condivido almeno per quanto concerne situazioni che ho potuto notare in prima persona (ampi spazi, pochi stand rispetto al passato e presenze limitate in generale). Poi di guadagni e incassi ovviamente non ne so nulla.
Una cosa mi ero dimenticato di dire e che l'articolo sui cosplayer mi ha riportato alla mente:
<b> Il Cosplay non se ne andrà mai.</b>
<i>Inutile brontolare, lamentarsi, mugugnare. Il Cosplay ormai è un elemento inscindibile dalle manifestazioni a fumetti. E non solo all?atto del concorso/premio/festival che dir si voglia.
E' una realtà a livello di presenza quotidiana, di pubblico normale, che si veste e passeggia. Non ?corre verso l?area dedicata?. No. Vive normalmente il suo essere cosplayer in mezzo agli altri.
A Torino questo l?ho visto, forse con una nitidezza maggiore di altri momenti. Non una divisione zona fumetto/concorso cosplay, ma una mescolanza quotidiana, estremamente interessante. A questo aggiungiamo che il Cosplay in una manifestazione a fumetti è l?UNICA cosa in grado di radunare centinaia di persone, e tenerle unite e festanti per ore ed ore. Domenica pomeriggio, durante il concorso, la folla radunata sotto il palco era (ad occhio) almeno di 600 persone, che per tre ore hanno inneggiato, salutato, fatto foto, in una parola vissuto l?evento come fosse anche il ?loro? concorso, anche di chi non era sul palco. è una cosa molto interessante e a suo modo bella, finché resta vera.</i>
L'ho vissuta in maniera un pò diversa. Sabato, durante la conferenza di Ambrosini su Dix, i cosplayer (e complimenti all'organizzazione che li ha posti a meno di 30 metri da noi) hanno inneggiato sì ma urlando a squarciagola senza mai fermarsi un attimo e facendo un baccano infernale costringendo così l'autore bonelliano a sgolarsi a sua volta nel microfono e dovendo ripetere più volte le frasi per il suo pubblico: una situazione a dir poco assurda volendo essere educati (alla fine Carlo aveva uno sguardo che li avrebbe inceneriti, credimi!).
E' inutile stare qui a menare il can per l'aia: ben vengano i cosplayer ormai riconosciuti addirittura quale "elemento inscindibile dalle manifestazioni fumettistiche" ma se questi sono i risultati della mescolanza tanto desiderata penso sia più utile per tutti creare un capannone apposito a parte per questi eventi "particolari" e fracassoni. E' sempicemente una questione di rispetto verso coloro che preferiscono fare festa o gioire in altri modi, per esempio chiacchierando amabilmente con il loro autore preferito o semplicemente standolo ad ascoltare.
Invece quella folla si è dimostrata davvero fastidiosa quel giorno.
edit: anche spostare la sala conferenze lontano dai cosplayer può essere una soluzione più che accettabile..non vorrei si pensasse che i "ragazzi mascherati" non siano ben accetti a queste manifestazioni.
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