<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ash84</i>
<br />Tornando al caso Englaro, soltanto i poveretti e i disonesti ripetevano che Eluana avrebbe potutto miracolosamente svegliarsi).
Mi sembra chiarissima la differenza.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ti riporto un caso di un uomo risvegliatosi dopo 19 anni di coma. Eluana era al 17?:
http://www.sentinelledelmattino.org/it/ ... ienza.html
E non voglio che questa affermazione venga intesa come un tentativo di convincimento sui "miracoli" o sull'accanimento terapeutico.
Giustamente, come vien detto nella storia, ognuno dovrebbe essere libero di decidere della propria sorte se dovesse precipitare in una situazione del genere, e nel caso non venga espressa una volontà specifica in tal senso da parte del paziente, allora è chi se ne occupa a dover scendere a compromessi e prendere una decisione che non gli spetterebbe, ma che influisce sensibilmente sulla sua vita.<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simonjap</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by dragodylaniato</i>
<br />Quelli di UBC...
http://www.ubcfumetti.com/dylandog/?19380
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Si, ma quando UBC fa le recensioni non si capisce mai se sono positive o negative. In particolar modo la prima parte della recensione mi sembra andare un pò a "farfalle" andando a pescare, giustificando il proprio ruolo, addirittura a Marcel Proust e Roland Barthes. Dico io...se devi fare una critica falla e basta senza pararti il culo a priori.[8]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Le recensioni non devono essere né positive né negative: sono analisi delle storie, non giudizi estetici dei curatori delle schede. Almeno, così dovrebbero essere secondo me le recensioni migliori.
In ogni caso a me la cultura, e quindi i rimandi a Barthes, Proust e Saint-Beuve, non ha mai dato fastidio. [;)]
Comunque, concordo col recensore in tutto tranne che in un punto: ovver la totale identificazione Dylan/Recchioni e l'azzeramento di qualsiasi distanza narrativa. Vero che c'è del vissuto dell'autore e il personaggio parla "recchionese", MA quello che parla non è Recchioni (credo, salvo smentite).