Cravenroad7

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# 280 - Mater morbi
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MessaggioInviato: mar gen 12, 2010 12:46 pm 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 1:27 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by paco ordonez</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by RRobe</i>
Che nella storia ci sono tre dottori, due che sono scesi a patti con Mater Morbi e uno no?
Voglio dire, è palese e mostrato.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
...e questo è vero.Ma sinceramente il terzo dottore non mi è sembrato un personaggio così importante o di così alta statura da far dimenticare il comportamento degli altri due e le parole di Mater Morbi;anche perchè lui con Mater Morbi non ha mai avuto nulla a che fare,non la conosce in quanto entità maligna tentatrice della moralità dei medici(o comunque nella storia non viene mai mostrato il contrario),e Mater Morbi a lui non accenna mai:forse se ci fosse stata una scena in cui il terzo dottore rifiuta le lusinghe di Mater Morbi,i miei dubbi si sarebbero dissolti come neve al sole..
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Si oppone al suo diretto superiore, se ne va dall'ospedale, denuncia la cosa in televisione... che altro doveva fare?


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MessaggioInviato: mar gen 12, 2010 3:01 pm 
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Iscritto il: gio dic 31, 2009 11:47 am
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...Roberto,i miei dubbi purtroppo rimangono...ma come ho già scritto prima,forse è giusto che sia così:una storia che affronta un argomento così delicato non può avere consensi totalmente unanimi,perchè le sensibiltà e le esperienze che va a toccare sono troppo diverse:se li avesse,questi consensi unanimi,secondo me vorrebbe dire che la storia è venuta male.E invece non è così!!
E sta di fatto che questo,in quanto fumetto è un grande fumetto;e mi auguro di leggere altri inediti di Dylan Dog di questo stampo,perchè Dyd ne ha un gran bisogno...quindi mi complimento con te e Carnevale!


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MessaggioInviato: mar gen 12, 2010 5:02 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Località: Napoli
Ragazzi, non quotate il messaggio immediatamente precedente al vostro: è inutile, e appesantisce la lattura del topic (e il topic stesso)


In ogni caso, mi sembra chiaro che se ci sono due dottori cattivi in un albo non vuole automaticamente dire che tutti i dottori siano cattivi... semplicemente in una storia l'eroe deve avere dei cattivi da affrontare, in questo caso tocca ai dottori... se fossero tutti buoni bravi e dylan guariva facile facile, non veniva su la storia.
Mi ricorda un pò il discorso che faceva GIPI alla fine de LMVDM, proprio sui dottori...
Fra l'altro ci dimentichiamo che quando c'era LUI, certe demonizzazioni di categorie erano molto più marcate... pensate ai militari (il colonnello folle di 'quando cadono le stelle', o quello di 'il tunnel dell'orrore'), o ai ricchi... uno più fetente dell'altro!
Aggiungiamo che un terzo dottore buono, a risollevare l'onore della categoria, c'è, che volere di più?


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MessaggioInviato: mar gen 12, 2010 5:02 pm 
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Iscritto il: dom mag 17, 2009 1:20 pm
Messaggi: 14
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Si oppone al suo diretto superiore, se ne va dall'ospedale, denuncia la cosa in televisione... che altro doveva fare?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

vuoi mettergli una scopa nel c*** così magari ti ramazza la stanza? (cit. Elii) scherzo eh, scusate ma mi è venuta spontanea[:D]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">anche il dottor Faber,che credo sia il "medico buono",alla fine è un servitore della malattia,o uno che con essa è scesa a patti...su questa idea dei medici,di tutti i medici,dissento.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Secondo me è un dettaglio di secondaria importanza il fatto che i medici siano dei "venduti" (all'interno della storia intendo)... è un concetto magari totalmente infondato che però la fa funzionare, e non la guasta ma la rende migliore... è un po' una sorta di licenza poetica.

edit: sì ma il dottore dissidente in pratica smette di lavorare, quindi credo sia anche il suo comportamento un incentivo a pensare che tutti i dottori abbiano stretto un patto con la malattia... "se non scendi a patti con mater morbi non lavori" si potrebbe dire.
E non è da prendere come una critica a tutto l'ordine dei medici, è solo un dettaglio che fa parte della storia... anche in "vampiri" si scopre che in pratica tutta la classe dirigente è vampiresca, ma è su quello che si basa la storia... e vabe, saranno pure un branco di maiali i nostri leader, però magari qualcuno che ha ancora degli ideali c'è, il discorso è lo stesso.


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MessaggioInviato: mar gen 12, 2010 5:58 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
"Mater Morbi" è una storia amara e molto difficile da commentare. Come scrive giustamente Ema, per giudicarla con onestà intellettuale bisogna prenderla per quello che è, non per quello che avremmo voluto che fosse.

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

Si sapeva già  da tempo che con "Mater Morbi" Recchioni avrebbe affrontato il tema della malattia. Quel che non si poteva prevedere era il modo in cui lo avrebbe fatto. Così il lettore dylaniato - memore di "Johnny Freak", di "Oltre quella porta" o di "Marty" - probabilmente si aspettava una storia malinconica, poetica ed emozionante. Un trastullo commuovente, ma pur sempre rassicurante in quanto frutto della fantasia.
Invece l'approccio di Recchioni spiazza. In "Mater Morbi" non c'è spazio per la retorica o per i sentimentalismi, il tono è prevalentemente descrittivo, a volte quasi documentaristico. Non c'è speranza, ma solo rassegnazione: la malattia qui non è un pretesto per riflettere sul senso della vita, né ha alcunché di malinconico o poetico; piuttosto è un nemico invincibile: è inutile cercare in lei dei lati positivi, è inutile tentare di opporle resistenza, è inutile persino sperare di morire pur di evitarla, l'unica scelta è accettarla consapevolmente.
Il soggetto dell'albo si traduce nella dimostrazione pratica della tesi. Dylan e il giovane Vincent affrontano e descrivono dettagliatamente il loro calvario: i primi sintomi, l'infanzia rubata (dice Vincent: "Ho quindici anni, eppure quando parlo con un mio coetaneo mi sembra di averne duemila!"), le analisi diagnostiche inutili e debilitanti, la disorganizzazione degli ospedali (lo scambio della cartella clinica di Dylan con quella di un altro paziente), la solitudine, l'invidia nei confronti di chi è sano, la freddezza degli infermieri ("In questo posto dare retta alle paure dei pazienti è secondaro... l'unica cosa che conta è aggiustarli!"), il cinico accanimento terapeutico da parte dei medici (l'intera storia potrebbe essere letta come un'apologia dell'eutanasia, ma l'autore sembra aver smentito una simile interpretazione).
Il finale si pone sulla stessa lunghezza d'onda delle pagine precedenti: se con Chiaverotti il bad ending aveva sempre un taglio grottesco e dissacrante, qui invece esso è tutto fuorché ironico, anzi, avvalora il messaggio alla base dell'albo (la malattia non ha niente di poetico, è schifosa e basta) a costo di scontrarsi con la continuity della serie.
Le varie sequenze con Mater Morbi, la femme fatale che personifica la malattia, da una parte fanno a pugni con il realismo delle restanti tavole (l'apparizione dei "Tormenti" a mio parere è una grave caduta di stile), dall'altra sono le uniche occasioni nelle quali ricordiamo di avere tra le mani una storia horror, nonché una storia di Recchioni: è lଠche troviamo battute cool ("Qual è il menù?" "Terra e vetri rotti." (...) "Non resistermi, Dylan... togli il peccato dalle mie labbra.") e un Dylan sessualmente irresistibile e tanto carismatico da surclassare la dark lady grazie alla sola forza delle parole (con RRobe ai testi è successo tre volte su tre: vedere anche "Fuori tempo massimo" e "Il modulo A38"). Però, gioia per gli occhi a parte (memorabile la mano sul sedere a pagina 58), la scelta di rappresentare la malattia come una bonazza da urlo non sembra affatto coerente con le atmosfere e con il significato della storia.

Qualcuno forse avrebbe preferito un albo meno freddo e più appagante, non certo allegro (ovvio) ma capace ugualmente di trasmettere qualche sensazione positiva. Invece "Mater Morbi" schiaffeggia il lettore descrivendogli la dura realtà con crudezza, lucidità e un'impressionante disillusione. Nelle parole di Dylan e Vincent si scorgono le riflessioni autobiografiche di Recchioni e ciò rende l'albo ancora più triste e credibile, ancora più coraggioso.
Gli splendidi disegni di Carnevale (un vero artista dal tratto particolarmente adatto a Dylan Dog: in alcune tavole mi è sembrato di rivedere il primo Ambrosini) rendono ancora più opprimente l'atmosfera del Royal Free Hospital.
Insomma, "Mater Morbi" è una storia che - nonostante qualche incoerenza - raggiunge perfettamente lo scopo per il quale è stata scritta e che lo fa senza preoccuparsi di venire incontro alle aspettative del popolo dylaniato. Gli applausi (molti, a quanto pare) sono più che meritati.


V.M. (vietato ai minori)


Ultima modifica di V.M. il lun gen 25, 2010 1:53 am, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 12:13 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 1:27 pm
Messaggi: 554
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by paco ordonez</i>
<br />...Roberto,i miei dubbi purtroppo rimangono...ma come ho già scritto prima,forse è giusto che sia così:una storia che affronta un argomento così delicato non può avere consensi totalmente unanimi,perchè le sensibiltà e le esperienze che va a toccare sono troppo diverse:se li avesse,questi consensi unanimi,secondo me vorrebbe dire che la storia è venuta male.E invece non è così!!
E sta di fatto che questo,in quanto fumetto è un grande fumetto;e mi auguro di leggere altri inediti di Dylan Dog di questo stampo,perchè Dyd ne ha un gran bisogno...quindi mi complimento con te e Carnevale!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

E a me sta benissimo.
Obietto solo quando mi dici che la rappresentazione dei dottori è del tutto negativa perché è oggettivo che non è così.
Tutto qua.


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 11:47 am 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 2:58 pm
Messaggi: 249
Ciao Roberto, ne approfitto per farti (e indirettamente fare a Massimo per i magnifici disegni) i complimenti per Mater Morbi. Davvero una gran storia (di Dylan, da sottolineare), come non ne leggevo da tempo, emozionante e sentita. Dopo tante pagine di commenti, probabilmente finirei col ripetere concetti già espressi ottimamente da altri, dunque mi limito a questo piccolo pensiero, che è anche un saluto.

A presto


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 12:01 pm 
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Iscritto il: ven dic 01, 2006 2:26 pm
Messaggi: 3775
Località: Empoli
OT

E' emozionante vedere autori che intervengono direttamente su questo forum! Ai tempi di "La Barbato risponde..." ancora non mi ero iscritto quindi sono nuovo a queste cose...[:D]

FINE OT


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 12:19 pm 
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Iscritto il: ven apr 13, 2007 2:28 pm
Messaggi: 63
Non sono un'assidua lettrice, ho letto qualcosa di Dylan Dog e so qualcosa di più per merito di chi sa.
Incredibilmente ho aspettato anche io questa storia dal momento in cui è uscito il trailer.
Credo, e lo dico da ignorante in materia, che lo spirito critico di qualcuno qui dentro sia eccessivamente ricercato: come dice Roberto, di fronte all?evidenza di un dottore che esiste perché, ahimè, esiste la malattia, si sta cercando di trovare, in maniera più che insolente, il pelo nell?uovo.
Medico insolente.. adoratore, discepolo. Io credo che l?albo in se abbia voluto metter in rilievo il significato di un rapporto tra una malattia personificata e un medico in grado di combatterla.
E dal ?patto? segreto tra queste due figure ne deriva solo la sottomissione dell?uomo, quale medico, di fronte ad un?indomabile Mater Morbi che è imprevedibile.

Al di la di troppe battute che Mater Morbi fa, il tornaconto personale dei medici in tutta questa storia deriva dalla speculazione che c?è su un lavoro che non esisterebbe se non esistesse la Malattia.
Chi ha parlato di adorazione, è perché ha voluto vedere necessariamente quell?adorazione, ma da una prima lettura oggettiva della cosa (ed io forse ne posso esser la testimonianza, dal momento che non ho seguito tutti gli albi di DD), si può comprendere chiaramente il significato che Roberto ha voluto trasmettere.

Il calvario del malato, la sofferenza della sua condizione nell?anonimato di un letto d?ospedale.
La solitudine che in quei casi è ricercata, perché forse le persone ?sane? possono non comprender a pieno.
La disperazione di chi ha vissuto e continua a vivere, il bene di chi è all?esterno che non può guarirti interiormente.
L?imprevedibilità di una malattia, che un giorno può farti star bene, il giorno dopo sei ai piedi di Cristo.
Gli scavi della sofferenza su un viso, l?incuranza di provvedere a se stessi, perché cominci ad abbandonarti.

Un fumetto deve mostrare la realtà e l?irrealtà combinate. Ed io penso che, nonostante il rapporto costruito e personificato, tra il malato e Mater Morbi, sola e triste, Roberto ci sia riuscito in pieno.

Le emozioni di ognuno, scaturite dalla lettura di una storia, possono esser diverse.
Ma l?obiettività chiamasi così perché bisogna esser razionali.
Non eccessivamente petulanti.


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 12:32 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Località: Chieti
[:D] A me piacciono le idealizzazioni negative delle categorie sociali (e quindi anche professionali): come hanno già scritto, sono una caratteristica quasi costante delle storie di Sclavi (che non nascondeva le sue idee socialiste) e non si basano certo sulla critica alle persone (ad esempio "i ricchi sono tutti cattivi ed egoisti"), ma sulla critica alle categorizzazioni umane.
A volte estremizzare certe dinamiche può rendere la narrazione più divertente e significativa. Vi ricordate, in "Feste di sangue" di Chiaverotti, il barbone vestito da angelo con la spada che sfonda una vetrata ed entra in un party di nobili ricconi inorriditi facendone secchi un pò? [:D] Bè, niente di più demagogico ed estremizzante, ma bellissimo! [^]
Forse una scena analoga oggi avrebbe un gusto un pò retrò, comunque è proprio per la pavida eliminazione di questo ed altri aspetti politicamente scorretti che Dylan Dog ha perso gran parte della sua forza, quindi onore agli sceneggiatori coraggiosi!


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 2:52 pm 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 1:27 pm
Messaggi: 554
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Fabio Celoni</i>
<br />Ciao Roberto, ne approfitto per farti (e indirettamente fare a Massimo per i magnifici disegni) i complimenti per Mater Morbi. Davvero una gran storia (di Dylan, da sottolineare), come non ne leggevo da tempo, emozionante e sentita. Dopo tante pagine di commenti, probabilmente finirei col ripetere concetti già espressi ottimamente da altri, dunque mi limito a questo piccolo pensiero, che è anche un saluto.

A presto


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Grazie, Fabio.
Sul serio.


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 7:17 pm 
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Iscritto il: mer ott 07, 2009 11:34 am
Messaggi: 56
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">[i]Originally posted by Nyarlatho comunque è proprio per la pavida eliminazione di questo ed altri aspetti politicamente scorretti che Dylan Dog ha perso gran parte della sua forza, quindi onore agli sceneggiatori coraggiosi!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Quoto,quoto,quoto tantissimo!


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MessaggioInviato: mer gen 13, 2010 7:50 pm 
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Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am
Messaggi: 1484
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nyarlathotep</i>
<br />[:D] A me piacciono le idealizzazioni negative delle categorie sociali (e quindi anche professionali): come hanno già scritto, sono una caratteristica quasi costante delle storie di Sclavi (che non nascondeva le sue idee socialiste) e non si basano certo sulla critica alle persone (ad esempio "i ricchi sono tutti cattivi ed egoisti"), ma sulla critica alle categorizzazioni umane.
A volte estremizzare certe dinamiche può rendere la narrazione più divertente e significativa. Vi ricordate, in "Feste di sangue" di Chiaverotti, il barbone vestito da angelo con la spada che sfonda una vetrata ed entra in un party di nobili ricconi inorriditi facendone secchi un pò? [:D] Bè, niente di più demagogico ed estremizzante, ma bellissimo! [^]
Forse una scena analoga oggi avrebbe un gusto un pò retrò, comunque è proprio per la pavida eliminazione di questo ed altri aspetti politicamente scorretti che Dylan Dog ha perso gran parte della sua forza, quindi onore agli sceneggiatori coraggiosi!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

beh essendo il fumetto in questione un tipo di opera, in parte, di fantasia è giusto estremizzare fino a questo punto le categorie e quindi operare delle generalizzazioni o allo stesso tempo stereotipare un determinato gruppo sociale...in questo ambito si possono permettere certi snaturamenti della realtà. Anche se come ha detto roberto qui abbiamo i due lati del prototipo "medico". Nel caso di <i>Mater Morbi </i>, più che di generalizzazione si potrebbe parlare di stereotipi.


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MessaggioInviato: gio gen 14, 2010 2:00 pm 
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Iscritto il: lun giu 19, 2006 1:57 pm
Messaggi: 151
Sul Fatto Quotidiano di oggi un bell'articolo di Telese parla di questa storia e della sua presa di posizione sull'eutanasia.


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MessaggioInviato: gio gen 14, 2010 2:17 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
Io continuo a sostenere che questa storia non abbia alcuna presa di posizione sull' eutanasia. E' solo una storia, e se ci si vuole vedere una condivisione dell' eutanasia nella raffigurazione dell' agonia dei malati, ci si può anche vedere un condanna, visto che alla fine Dylan Dog guarisce e se avessero staccato la spina ciò non sarebbe accaduto.


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