Cravenroad7

sicuramente non è lei... ma avevo pensato più che altro ad una citazione del duo Rrobe/MonsterCarnevale [:D]

è faye reagan

Il mio voto sarebbe 7,5 ma ho votato eccellente perchè i disegni alzano il tutto di almeno mezzo voto,forse anche di uno.
Questo è sicuramente un bell'albo,degno di nota,anche se per quanto mi riguarda non arriva ad essere un capolavoro.
Tuttavia l'ho letto con piacere, soprattutto perchè arrivato dopo una lunga serie di albi di qualità inferiore.
Mi sono sentita soddisfatta.Finalmente.

Ultima nota: sono d'accordo con chi ha scritto che Mater Morbi è una delle più belle "donne" con cui il nostro Dylan abbia avuto a che fare!

Io, invece, ho notato una certa somiglianza di Vincent con il compagno di scuola di Dylan nell'albo Totetanz.

Non ho ancora deciso il voto da dare a questa "Mater morbi", anzi, non sono neppure in grado di dire se mi sia piaciuta o meno: il realismo, la crudezza e la disillusione la rendono una storia molto difficile da digerire.
Quando avrò le idee più chiare scriverò le mie considerazioni, per ora mi limito a leggere quelle degli altri.

Eccellente per empatia ma non capolavoro assoluto.
Storia "autobiografica" e perciò molto particolare e questo la colloca al di fuori del cerchio della routine dylaniana.
Ora sono molto curioso di leggere Recchioni alle prese con un albo "normale".

Carnevale é un'artista assoluto !
Dicono che sia lento ... benvenga la lentezza se poi il risultato é quello che poi ho ammirato.

Domanda: dopo aver letto questa storia, e vedendo i commenti che stanno fioccando, se fosse in vostro potere di decidere, avreste avuto ancora dei dubbi su a chi affidare la sceneggiatura del numero 300?

Io non avrei avuto dubbi: a Pasquale Ruju!

Bè dai, Ruju o non Ruju, credo sia giusto affidare comunque il 300 ad un veterano della serie.

Bisognerebbe vedere Recchioni alle prese con una storia non autobiografica come questa("IL modulo A38" non mi ha assolutamente deluso!)..alla fine questo è un albo che esce moltissimo dagli schemi dylandoghiani...ben vengano, infatti, le novità!Io credo, tuttavia, che il 300 vada affidato ad autori che hanno fatto molta gavetta su Dyd...però proprio Ruju...[xx(]

EDIT:Nyarla mi spiace abbiamo scritto la stessa cosa, ma è stato del tutto involontario.[:)]

Io l'avrei dato ad Ambrosini, soggetto, sceneggiatura e disegni.

basta OT, c'è un topic sugli autori del 300, usate quello, il prossimo post in materia lo cancello

Che barba, che noia, che barba! 13 pagine di commenti praticamente tutti uguali.. una delle discussioni più monotone degli ultimi tempi, pari solo a quella de "la strage dei graham" [:D].
Battutine a parte, la mole enorme di giudizi entusiasti su "mater morbi" mi ha convinto a rileggere la storia per capire come mai ero uno dei pochissimi che non erano rimasti <b>incantati</b> (sì, credo che incantato sia proprio il termine esatto [:D])da essa.

Riletto. Ma rimango uno dei pochissimi non-incantati e ribadisco in sintesi il mio parere sulla sceneggiatura: una buona storia di John Doe che pare eccezionale solo perché al posto del sostituto di morte c'è l'indagatore dell'incubo, e che sembra priva degli stereotipi dylandoghiami per il semplice fatto che ci sono tutti quelli di John Doe (o forse bisognerebbe dire di Recchioni). Oltretutto, leggere gli altri rari commenti critici comparsi dopo il mio sul topic mi ha fatto notare cose a cui inizialmente non avevo fatto caso, come il fatto che se la disavventura ospedaliera di Dylan è reale e non un incubo o un viaggio in un'altra dimensione del dolore, allora come mai nè Bloch né Groucho portano le arance al paziente Dylan? Boh...
Comunque, riflettendo e leggendo un sacco di giudizi del tipo "storia buona ma ho votato eccezionale per disegni di carnevale" "storia eccellente ma ho dato capolavoro per i disegni", mi ha fatto capire chi è che ha compiuto il vero incanto: Massimo Carnevale!!!
E' lui l'artefice della magia, il vero incantatore. Sì, perché di solito quando analizziamo minuziosamente le storie di Dyd sul forum, stiamo a fare le pulci alla sceneggiatura (e se non ci sono ce le mettiamo noi), a fare il processo alle intenzioni dell'autore, a contare quanti puntini mette sulle I, e a supporre quante volte sia andato in bagno durante la stesura e così via. Infine passiamo ai disegni e li liquidiamo frettolosamente con giudizi e frasi fatte tipo "il solito Roi", "Uno svogliato Piccatto", "Bravo Freghieri, ma si vede troppo", "oddìo Cossu", ecc. Insomma ci troviamo di fronte alla "prevalenza della sceneggiatura" sui disegni, come se di un fumetto, i disegni, appunto, fossero solo un accessorio più o meno elegante.
Con "Mater Morbi", secondo me, è accaduto invece il contrario: i disegni eccezionali, una volta tanto, hanno prevalso sulla sceneggiatura, tutto sommato "normale", rendendola, per magia e per incanto, eccezionale (non me ne voglia il Rrobe, sono un fan del suo JD, ma ancora su Dylan non mi ha convinto del tutto, proprio a causa del ripetersi di troppi Johndoismi). Magia!

In linea di massima, sono d'accordo con te: ho letto praticamente tutto quello che ha prodotto recchioni da John Doe in poi (addirittura è riuscito a farmi comprare i primi due volumi di "cronache del mondo emerso" sebbene detesti il fantasy [:)]) e in effetti ci sono vari cliché già utilizzati... eppure non è detto che sia un male, se questi cliché sono riusciti e se l'autore riesce a "reinventarsi": tanto per fare un esempio, quante volte abbiamo incontrato freaks all'interno delle storie sclaviane (da johnny freak, a orrore nero, a ghor, a terrore dall'infinito ecc.) con un canovaccio tutto sommato prevedibile (freaks buono che viene maltrattato tra le mura domestiche)? Eppure sono tutte ottime storie... il problema è riuscire a creare un contesto coerente e avvincente, IMO.
Poi che non sia un capolavoro l'ho detto anche io, avrei dato buono con qualunque altro disegnatore [;)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Fumanciù</i>
Oltretutto, leggere gli altri rari commenti critici comparsi dopo il mio sul topic mi ha fatto notare cose a cui inizialmente non avevo fatto caso, come il fatto che se la disavventura ospedaliera di Dylan è reale e non un incubo o un viaggio in un'altra dimensione del dolore, allora come mai nè Bloch né Groucho portano le arance al paziente Dylan? Boh...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

qui non sono più d'accordo, semplicemente perche qualunque albo presenta forzature, dettagli irreali ecc.
Semplicemente, un albo è fatto di 94 pagine, se si dovessero raccontare tutti i dettagli facciamo mattina! [:)]
In effetti (in questo caso) una "scusante" si può anche trovare, poichè non è detto che le visite non ci siano state quando dylan era in coma: il narratore è dylan stesso e non una voce esterna, ergo se succede qualcosa di cui dylan non è cosciente semplicemente non viene raccontata [;)]
Poi la mancanza di visite è funzionale alla storia, che vuole raccontare l'uomo solo di fronte alla malattia

Credo che quando in un fumetto ci si occupa in maniera seria di tematiche serie,non ci si può che togliere il cappello davanti al suo autore;sopratutto in questo caso particolare,data la partecipazione emotiva e la forza interiore mostrata da Recchioni nello scrivere la storia.
Quindi,in ogni caso,i complimenti a Recchioni sono d'obbligo:con questa storia ha reso a Dylan Dog un grande servizio,facendo ricordare a tutti le qualità e le potenzialità(troppo spesso dimenticate da altri autori)di questo personaggio straordinario.

Tuttavia non riesco a dire che questa storia è un Capolavoro,e forse è giusto che sia così;è troppo delicato l'argomento,e sicuramente diverse le sensibilità che va ad urtare...
Su alcune tesi che la storia espone non sono d'accordo:non sono d'accordo,ad esempio,sul fatto che il solo modo per convivere con la malattia debba comportare unicamente la sua accettazione serena:perchè è inutile o ingiusto combatterla?molte volte è proprio il combattere che può tenere in vita una persona..
..io non sò nulla di quello che è capitato o capita a Recchioni:tuttavia mi sembra sbagliato fare di un'esperienza personale,che comporta un comportamento soggettivo e variabile,una legge assoluta...
..e poi:se la storia voleva scagliarsi contro l'accanimento terapeutico e a favore del testamento biologico,allora io sono il suo primo sostenitore!!...ma perchè prendersela coi medici?...sinceramente,l'idea che i medici siano servitori della malattia,o gente che con essa patteggia,mi è sembrata di cattivo gusto;stesso dicasi per il momento del risveglio di Dylan:davvero uno che miracolosamente si risveglia e torna alla vita non ha niente di meglio a cui pensare,se non mandare al diavolo il suo medico?

Questi sono i miei dubbi nei confronti della storia...ma ripeto,credo che se una storia del genere avesse commenti entusiastici unanimi,allora sì che non sarebbe la grande storia che comunque è...

I disegni sono spettacolari,coinvolgenti:danno tutta la sensazione dell'orrore della malattia,ti portano dentro la scena letteralmente....e gli acquerelli sono fenomenali!!