Che barba, che noia, che barba! 13 pagine di commenti praticamente tutti uguali.. una delle discussioni più monotone degli ultimi tempi, pari solo a quella de "la strage dei graham" [:D].
Battutine a parte, la mole enorme di giudizi entusiasti su "mater morbi" mi ha convinto a rileggere la storia per capire come mai ero uno dei pochissimi che non erano rimasti <b>incantati</b> (sì, credo che incantato sia proprio il termine esatto [:D])da essa.
Riletto. Ma rimango uno dei pochissimi non-incantati e ribadisco in sintesi il mio parere sulla sceneggiatura: una buona storia di John Doe che pare eccezionale solo perché al posto del sostituto di morte c'è l'indagatore dell'incubo, e che sembra priva degli stereotipi dylandoghiami per il semplice fatto che ci sono tutti quelli di John Doe (o forse bisognerebbe dire di Recchioni). Oltretutto, leggere gli altri rari commenti critici comparsi dopo il mio sul topic mi ha fatto notare cose a cui inizialmente non avevo fatto caso, come il fatto che se la disavventura ospedaliera di Dylan è reale e non un incubo o un viaggio in un'altra dimensione del dolore, allora come mai nè Bloch né Groucho portano le arance al paziente Dylan? Boh...
Comunque, riflettendo e leggendo un sacco di giudizi del tipo "storia buona ma ho votato eccezionale per disegni di carnevale" "storia eccellente ma ho dato capolavoro per i disegni", mi ha fatto capire chi è che ha compiuto il vero incanto: Massimo Carnevale!!!
E' lui l'artefice della magia, il vero incantatore. Sì, perché di solito quando analizziamo minuziosamente le storie di Dyd sul forum, stiamo a fare le pulci alla sceneggiatura (e se non ci sono ce le mettiamo noi), a fare il processo alle intenzioni dell'autore, a contare quanti puntini mette sulle I, e a supporre quante volte sia andato in bagno durante la stesura e così via. Infine passiamo ai disegni e li liquidiamo frettolosamente con giudizi e frasi fatte tipo "il solito Roi", "Uno svogliato Piccatto", "Bravo Freghieri, ma si vede troppo", "oddìo Cossu", ecc. Insomma ci troviamo di fronte alla "prevalenza della sceneggiatura" sui disegni, come se di un fumetto, i disegni, appunto, fossero solo un accessorio più o meno elegante.
Con "Mater Morbi", secondo me, è accaduto invece il contrario: i disegni eccezionali, una volta tanto, hanno prevalso sulla sceneggiatura, tutto sommato "normale", rendendola, per magia e per incanto, eccezionale (non me ne voglia il Rrobe, sono un fan del suo JD, ma ancora su Dylan non mi ha convinto del tutto, proprio a causa del ripetersi di troppi Johndoismi). Magia!
|