Buon soggetto, anche se non troppo originale, ma trovo che la sceneggiatura, pur senza mai rovinare la lettura sia il punto debole di quest'albo.
Ci sono vari momenti che richiederebbero un minimo di climax ([spoiler]Il ritrovamento del primitivi,l'arrivo al polo sud, l'ingresso nella sfinge di ghiaccio[/spoiler]) e che invece scorrono via fin troppo velocemente.
Alcuni dialoghi/riflessioni mi sembrano un pò forzati [spoiler]cito almeno Howard che enuncia il nome scientifico della tigre dai denti a sciabola mentre il suo migliore amico sta per essere divorato[/spoiler], alcune eventi mi paiono irrealistici ([spoiler]Tipo Greystorm che regge Jason stando su un pavimenti di ghiaccio, oppure che costruisce macchinari come se fosse alla sua officina, oppure il mammuth che protegge animali non della sua specie, o ancora che il disenatore sia conservato bene quanto il primo cavernicolo ritrovato...[/spoiler]).
Boh, son piccole cose, però me le aspetterei da un novellino, non da un autore esperto come Serra.
Greystorm si conferma una serie piacevole avvenurosa e divertente, però anche senza pretendere che sia "una metafora sui destini ultimi di tutti noi ricollegabile alla filosofia Kantiana" (cit.) , un pochettino di cura in più lo gradirei.
Disegni buoni, fa piacere vedere ceh c'è una certa uniformità di stile nella scelta degli interpreti dei vari numeri, quelli di questo numero sono i migliori per tutto, solo le fisionomie le trovo un pò alterate.
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