<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by labioi</i>
<br />semplicemente le critiche che tu porti all'albo sono proprio gli elementi che secondo me lo rendono un bell'albo. capiamoci, non possono essere tutti così i Dylan Dog, lo standard è un altro..Però secondo me la scelta di scrivere 96 pagine con Dylan unico personaggio, senza Groucho per una volta, è un modo bello per entrare nel profondo della psiche di dylan. tu dici
"parla da solo a voce alta, dice tutto e il contrario di tutto, prima prende una decisione e poi ne prende un'altra di senso opposto". Se leggi dylan dog da tempo saprai che "solo gli stupidi non cambiano mai idea"! sai benissimo che ama contraddirsi, quest'albo è perfettamente coerente. Non bisogna poi dimenticarsi che Dylan è un fobico (seppur lieve). è normale che la sua mente risulti annebbiata in una situazione come quella presentataci..deve lottare contro le sue fobie in un contesto dove 90 su 100 ci lascia la pelle...
"I suoi atteggiamenti schizofrenici e le sue autocommiserazioni " non lo umiliano affatto, sappiamo benissimo che in ogni situazione in cui si è trovato ad affrontare le sue fobie ha sempre reagito in tal modo...ora semplicemente le deve affrontare tutte insieme, forse tu pensi che la scelta di presentarcele tutte nello stesso albo non è ottima, io invece penso che per una volta sia un bene osare e uscire dallo standard. Se dylan avesse reagito in maniera differente, allora si che sarebbe stata una delusione..
Poi dici "Il fondo del barile viene toccato quando Dylan, non sapendo come fare per trasportare fuori dalla villa le otto persone in catalessi, si limita a dire: ?Non sono un medico... ma qui dentro non vale quello che penso, ma quello che credo, giusto? Per quanto ne so, i catatonici possono compiere movimenti automatici, come aprire gli occhi, tenere in mano un oggetto... e camminare?. Et voilà, in un batter d'occhio Melissa e gli operai sono in piedi, muti come zombi e pronti a ubbidire agli ordini di Dylan". cos'è che non capisci? Semplicemente il nostro (anti)eroe ha trovato la soluzione al problema, si autoconvince e così facendo modella la microrealtà intorno a se..
non so se sono riuscito ad esprimere cio che volevo (è anche mezzanotte e non ho voglia di rileggere e modificare tutto in frasi compiute), comunque voglio che tu sappia che rispetto la tua idea, e la bellezza di confrontarsi in un forum è proprio questa..
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Non è tanto l'idea del personaggio unico e onnipresente a non essermi piaciuta, quanto il modo in cui quell'idea è stata gestita. Certo, Dylan ha sempre avuto delle fobie, però nella storia del mese le sue reazioni sono tanto esagerate da farlo sembrare una caricatura. Lo stesso vale per l'indecisione: è vero che Dylan non è mai stato un eroe pronto e risoluto, ma qui nel giro di poche vignette prima prende una decisione e poi prende quella contraria, prima fa un'ipotesi e poi fa quella opposta. Il risultato è che le sue battute ben presto diventano ripetitive e noiose.
Altro punto dolente: qual è il significato della storia? Dylan affronta una fobia dopo l'altra e alla fine si arrende. La villa da un momento all'altro lo lascia libero, senza una ragione particolare.
Attenzione, però! Quello che non tollero non è la mancanza di una spiegazione (anzi, in genere adoro i finali aperti), bensì la mancanza di chiavi di lettura che permettano quanto meno di interpretare la storia. Insomma, la spiegazione mancava anche in ?Ucronìa? e in ?Oltre quella porta?, ma in quei casi al lettore erano dati i mezzi per farsi una propria idea sul messaggio e sul punto di vista dell'autore. Ne "Il giardino delle illusioni", invece, non mi sembra che ci siano riflessioni nascoste o messaggi da cogliere.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />V.M. è bravo e analitico come sempre: leggere le sue recensioni mi fa venire voglia di essere d'accordo con lui anche quando la pensa all'opposto di me (e stavolta non è così). [:D]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Grazie. [:I] In realtà lo stesso vale per me: è raro che io scriva un commento senza prima aver letto il tuo. [;)]
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