<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by V.M.</i>
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Ma Bonelli fu prosciolto o condannato? Mi piacerebbe saperne di più su questo processo.
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Chiramente non fu condannato, da quanto ricordo non si può nemmeno dire che fu prosciolto, in pratica le accuse furono ritirate subito.
La mia memoria non è perfetta e quindi potrebbe tradirmi, comunque racconto la faccenda come la ricordo:
Alla fine degli anni '80 (o forse era già il 1990) una rivista pubblicò un servizio sui fumetti Horror (mi pare sia stato "L'Espresso") molto negativo, in cui si evidenziava il fatto che ci fossero editori che stavano arricchendosi vendendo pubblicazioni intrise di sesso & violenza ai ragazzini. Gli accusati erano principalmente "Dylan Dog" della Bonelli, e "Splatter" e "Mostri" dell'ACME, ma anche altri fumetti horror, nati sulla scia del successo di DyD. In realtà l'unico di questi che vendeva veramente bene era Dylan, ma l'articolo faceva di tutta l'erba un fascio, facendo credere che anche le altre serie horror vendessero centinaia di migliaia di copie, e che il pubblico fosse composto quasi esclusivamente di ragazzini tra i 10 e 15-16 anni. Dopo quato primo intervento, diverse altre riviste pubblicarono articoli al riguardo e le associazioni di genitori si mobilitarono richiedendo che i "traviatori" di bambini venissero fermati. Qualche PM evidentemente abboccò e Dylan e co. vennero messi sotto accusa.
A questo punto, però, un gruppo di intellettuali, tra cui Umberto Eco, si mobilitò a favore di Dylan, mettendo in evidenza la validità culturale e intellettuale della serie. Le accuse che riguardavano Dylan vennero quindi ritirate quasi subito, durante le prime fasi del processo, e restarono sotto accusa solo gli altri fumetti. Tra gli accusati, comunque, c'era Alfredo Castelli, che per fare un favore a un amico, aveva accettato di risultare come direttore responsabile di "Splatter" e "Mostri". Alla fine del processo, il giudice comunque assolse tutti perché il reato non sussiteva.
Per qualche anno però continuaro interrogazioni parlamentari con raccolte di firme per proposte di leggi contro i fumetti osceni e violenti, che per fortuna non portarono all'istituzione di leggi censorie sul fumetto, come invece molti (Bonelli compreso) temevano.
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Per il resto scusami, ma non capisco se hai scritto opinioni personali o notizie documentate.
Gli albi più splatter continuano ad essere ristampati senza alcun tipo di censura, quindi oggi Bonelli rischia esattamente quanto rischiava prima.
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Non ho letto l'intervista di cui parla Skeletor, ma che sia stato il processo e poi le interrogazioni parlamentari che ne sono seguite, a spingere Bonelli a far sparire quasi del tutto lo splatter e i nudi, e che Marcheselli sia stato tutt'altro che contento della cosa, lo si trova scritto nel romanzo "Non è Successo Niente" di Sclavi, che riporta tantissimi dietro le quinte della vita di redazione della Bonelli. Riporto un pezzo al riguardo (tratto da pag.89/90 dell'edizione in brossura del romanzo), nella scena c'è un certo Mauro (è ovviamente Marcheselli) che parla con Tommaso Carta, il creatore di Daryl Zed; il Ravasciò citato invece è Sergio Bonelli:
<i> "Comunque," dice Mauro "veramente sono nei casini! A te te facevano passare tutte, a me ormai mi censurano anche le copertine dove c'è uno che ha il coltello in mano. Ma allora che fumetto horror è? Non parliamo degli interni: a te Ravasciò ti faceva passare le donne nude, gli squartamenti, le parolacce, con me è semprelì a dirmi fai coprire questa tetta, eeeh no, qui è troppo violento, fai che gli spara invece che lo taglia in due con la sega elettrica, mi toglie per esempio "stronzo" e "stronzate" che tu usavi spesso... E il bello è che escono le ristampe lo stesso mese con "stronzo" e "stronzate" e lui me le cancella sull'inedito!"
[...]
"Dice che adesso i tempi sono cambiati, che Daryl Zed vende tantissimo e quindi attira più l'attenzione... [...] Adesso poi che c'è stata l'interrogazione parlamentare..." </i>
In pratica nemmeno Marcheselli riusciva a capire perché nelle ristampe certe cose potevano esserci e negli inediti no, ma è evidente che certe cose sono sparite per la paura di Bonelli per quanto è accaduto. Una paura forse un po' irrazionale e ingiustificata, ma chissà...
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