Cravenroad7

quoto gp e block... che altro aggiungere ?

Ho votato buono.
Devo dire che la storia è bella... almeno, è quello che ho pensato appena ho chiuso l'albo.
La Barbato non aggiunge nulla di nuovo a ciò che ha già detto di Dylan. Questo è forse un "difetto"
(non si può certo dire che sia originale come storia, vista l'ampia psicologia fatta dalla Barbato
in praticamente tutte le sue storie), ma è un difetto al quale si passa sopra molto volentieri.
Se questa storia fosse venuta prima di tutte le altre scritte dall'autrice, sarebbe una delle più belle
di tutta la testata. Rimane comunque una storia molto bella che mi ha fatto capire quanto ci sia bisogno
di lei su Dylan.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Goblin</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by GiovanePioniere</i>
<br />Ma infatti io boh...questa storia firmata Ruju sarebbe stata m-a-s-s-a-c-r-a-t-a.
E non mi state a dire a dire no macchè, non è vero, a me piace perchè è commovente, troppo bella, poetica, stupenda, tocca corde...ma che cazzo dite!!!? [B)]
Stavolta non è proprio il caso dai!
Perchè il Giardino delle Illusioni....è una cagata paurosa!!!

[:o)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ruju non avrebbe mai fatto una storia cosi' è impossibile , sono proprio due stili diversi , piuttosto nel 300 ruju dovrà affrontare un numero piuttosto Sclaviano o Barbatiano , voglio proprio vedere... come farà ,un falegname che si mette a fare statue artistiche
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Guarda un po', un falegname si è messo a fare il figlio di Dio...

SPOILER
Dovete tener conto,e forse quasi nessuno lo ha fatto ,che questa è una storia di 4 anni fa,più o meno nello stesso periodo del ventennale.
Le cosiddette "pippe mentali" erano "di moda" e a me non dispiacevano affatto.
Cagliostro l'ho aveva appena fatto tornare ,era presumibile che ricomparisse in una storia scritta di li a poco.Sarà così anche nelle prossime storia della Barbato,credo.
Ribadisco il mio giudizio pienamente positivo.

Spoilerate! Spifferare riguardo l' apparizione di certe bestie potrebbe urtare qualcuno che non ancora legge. [;)]

A proposito, qualcuno cortesemente mi spiega come si fa a nascondere una frase rendendola leggibile solo se evidenziata?
Scusate l' OT!

per lo spoiler invisibile dovete scrivere (spoiler) (/spoiler) in questo modo, con le parentesi quadre al posto delle tonde
potete anche scrivere SPOILER letteralmente, basta che lo scriviate però

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nyarlathotep</i>
<br />Spoilerate! Spifferare riguardo l' apparizione di certe bestie potrebbe urtare qualcuno che non ancora legge. [;)]

A proposito, qualcuno cortesemente mi spiega come si fa a nascondere una frase rendendola leggibile solo se evidenziata?
Scusate l' OT!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
OT
Scrivi (spoiler)testo(/spoiler)

Al posto delle parentesi tonde però usa le quadre
FINE OT

EDIT: l'ha già scritto vace, sorry[;)][:I]

Io appartengo all'asse Cyber Dylan-Fedylaniata: mi colloco perpendicolarmente rispetto a questa storia.

PUO' CONTENERE SPOILER

La classica storia meccanismo. Basta pensare a <i>Volta la carta</i> di De André:

<i>C'è una donna che semina il grano volta la carta si vede il villano,
il villano che zappa la terra volta la carta viene la guerra,
per la guerra non c'è più soldati a piedi scalzi son tutti scappati.</i>

Una storia la cui linearità costituisce la propria fragilità: siccome può accadere tutto e tutto può derivare da tutto, allora è irrilevante ciò che viene scritto. Dylan dalla caverna dei pipistrelli poteva passare ovunque, una delle tante porte poteva sbucare ovunque e far capitare qualsiasi cosa. Praticamente, un susseguirsi di situazioni ininfluenti.

...MA a chi non piace <i>Volta la carta</i> di De André?

I miei dubbi restano sul fatto che se le paure di Dylan sono quelle, allora Dylan è davvero un miserabile e un vanesio. Il problema di questa storia è che affronta, secondo me, le presunte paure del protagonista dal punto di vista del personaggio di carta e non della "persona" Dylan Dog: le paure non fanno paura, la storia non fa paura, non si avverte l'inquietudine di Dylan, sembra solo di trovarsi alla presenza di un Dorian Gray che cerchi un qualche motivo per giustificare la propria esistenza.

...D'altra parte, c'è da dire che purtroppo mi riconosco in alcuni di quei momenti in cui non solo "ci si parla addosso", ma addirittura "ci si pensa addosso". Insomma, uno di quei tanti momenti di miserabile vanità tipicamente umana in cui, sebbene sembri ci si voglia sminuire e/o decostruire, ci si compiace della propria autoanalisi.

Purtroppo, credo che a essere giusto sia il titolo, non l'argomento, della storia: <i>Il giardino</i> parla di illusioni, non di paure. Le paure sono un'altra cosa.

Alcuni bei momenti (per inciso, a me i disegni di Soldi sono piaciuti) ed il finale più NIENTE di sempre: se esistesse una parola che fosse più carica di vuoti ed aridità di niente, ecco, quella sarebbe la parola adatta alla descrizione del finale.

...ma d'altra parte è una storia meccanismo, in cui tutto è insignificante e si è svolto aleatoriamente, quindi un qualsiasi finale sarebbe andato bene, quindi perché non un finale nullo e assolutamente non significativo come quello proposto?

Una storia che "capisco", ma che non condivido.

Grazie a Vace e Mandarino per l' info!

FINE OT

@ Dario:

POSSIBILI SPOILER

ma infatti la trama e tutto ciò che accade sono pretesti per fare un' analisi sulla personalità di Dylan Dog, per cui in questa ottica ci può stare che non ci sia un filo logico vero e proprio e che le situazioni che si succedono potrebbero essere una qualunque altra circostanza; perchè il centro della storia non è ciò che accade, non sono le situazioni, ma le riflessioni che ne scaturiscono.
E' per questo che a me è sembrata fuori luogo la parte che riporta il racconto ad una dimensione di storia più classica, cioè quella di Dylan che accetta il caso, Dylan che cerca le persone scomparse, Dylan che salva le persone scomparse.
Questa è una storia che a livello di trama è assolutamente nulla; e allora si poteva rimanere coerenti con questa sorta di esperimento ed evitare di allungarla con quelle inutili sequenze, lasciando che fosse un tentativo sperimentale di fare un saggio sulla psiche di Dylan Dog più che una storia di Dylan Dog.
Non so se si è capito cosa intendo.
Se poi questa analisi fatta dalla Barbato sul cervello di Dylan sia interessante, condivisibile, banale o altro, questo è un altro paio di maniche.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nyarlathotep</i>
<br />@ Dario:

POSSIBILI SPOILER

ma infatti la trama e tutto ciò che accade sono pretesti per fare un' analisi sulla personalità di Dylan Dog, per cui ci può stare che non ci sia un filo logico vero e proprio e che le situazioni che si succedono potrebbero essere una qualunque circostanza; perchè il centro della storia non sono le situazioni, ma le riflessioni che ne scaturiscono.
E' per questo che a me è sembrata fuori luogo la parte che riporta il racconto ad una dimensione di storia più classica, cioè quella di Dylan che accetta il caso, Dylan che cerca le persone scomparse, Dylan che salva le persone scomparse.
Questa è una storia che a livello di trama è assolutamente nulla; e allora si poteva rimanere coerenti con questo esperimento ed evitare di allungarla con quelle inutili sequenze, lasciando che fosse un tentativo sperimentale di fare un saggio sulla psiche di Dylan Dog più che una storia di Dylan Dog.
Se poi questa analisi fatta dalla Barbato sia interessante, condivisibile, banale o altro, questo è un altro paio di maniche.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Concordo in parte, nel senso che anche gli elementi che sembrano ricondurre ad una dimensione più "<b>di</b> Dylan Dog" che "<b>su</b> Dylan Dog", concorrono all'analisi che il personaggio fa di sé: ci deve essere un caso, altrimenti col cacchio che Dylan si butta nel labirinto maledetto, ci deve essere la classica ragazza, altrimenti in che modo si può compiere una riflessione sul Dylan donnaiolo ed irrimediabilmente innamorato? Ci devono essere pure gli operai, altrimenti cosa innescherebbe la riflessione sull'eroismo del personaggio (una volta tanto, lui che di solito viene spacciato per anti-eroe)? Insomma, sebbene la storia si svolga un po' a caso, gli elementi che contiene invece non sono messi a caso.

Il referente più vicino a questa storia, per me, non è né <i>Oltre quella porta</i>, né <i>Ascensore per l'inferno</i>, ma <i>L'assassino è tra noi</i>.

L'assassino è tra noi?

L'assassino è tra noi.

Intendevo chiedere quali sono i punti in comune,secondo te,tra le due storie.[:(!]

La solita, furbastra Barbato che, con le storie nonsense, cerca di abbindolare le folle...l'unica cosa positiva è che si legge in un quarto d'ora e ti passa la paura...

Che palle, adesso qualcuno mi accuserà di voler far il bastian contrario, ma per me è un capolavoro. Era dai tempi dell'Inquilino sgradito che una storia di Dylan non mi mandava tante buone vibrazioni. Spero che l'aver ampiamente criticato Tueentoun (o come cavolo si scriveva) mi ponga al riparo da banalità senza senso del tipo "se l'avesse scritta Ruju".

Non è gradevole l'astio che traspare verso la Barbato come persona in alcuni degli interventi di questa discussione. Non parlo di chi critica anche aspramente la storia, ma di chi approffitando del clima favorevole sembra venir qui solo a spargere un po' di veleno all'indirizzo dell'autrice. Sinceramente mi hanno tolta la voglia di scrivere un messaggio più articolato. Il che magari non è un male. Il tutto detto da uno che è conscio di non avere peli sulla lingua, ma che spera di aver sempre polemizzato su storie e autori, non sulle persone.