Cravenroad7

Appea riletto... commovente e splatter... pensate, ho i lacrimoni



London bridge is falling down, falling down, falling down my fair lady...

legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

Albo magnifico, molto commovente... Il personaggio Marty è davvero tenerissimo. Storia che va via nella malinconia!
Grande Sclavi!!!

un albo assolutamente FANTASTICO!! da avere assolutamente nella propria collezione!! il mio secondo preferito dopo necropolis!!

Sclavi è un maestro a trattare il tema della vecchiaia, con un albo particolare, forse unico nella serie mensile.
Bloch stesso dice che Londra non è mai stata così tranquilla in questo periodo.
In effetti, non succede niente.Niente serial killer, pazzi o affini.
Solo la quotidianità e la solitudine della gente comune, normale; Solo la dolcezza disarmante di Marty.

Forse uno dei Dylan più umani che abbia mai visto, forse accentuato ancora di più questo aspetto dalla particolarità di questa storia.

Ho apprezzato molto inoltre il dualismo del fantasma.
Lo stesso Marty confessa di amare storie d'amore e storie d'orrore; Amore e Morte, un binomio inseparabile.

L'assassino, essendo una fantasia di Marty,ama le sue donne veramente, e nel suo viso si riesce a scorgere un velo di dolcezza e bontà.
Poi l'altra " faccia " della medaglia.
Un killer cattivo, senza scrupoli, accecato dalla rabbia dei piccoli e grandi soprusi e con uno sguardo che cambia notevolmente, diventando inquietante.

Ciò è reso evidente dalla cura e dai dettagli che ha messo, in questo lavoro, Casertano.

Un albo, per me, eccellente anche se manca un qualcosa che lo renda un capolavoro.

Cavolo a me quest' albo mi ha commosso moltissimo!!! Ho trovato il personaggio di Marty veramente poetico, un po' come Jhonny Freaks, un vero capolavoro in tutte le sue parti, un crescendo di emozioni fino ad un finale eccelso!!! Non c'è che dire il tocco del papà di Dylan non resta inosservato

chi è questa piattola di Larry_Varedo?

mai stato davanti ad uno specchio?.

Senza dubbio il miglior sclavi del 2006/2007, il miglior albo del 2007, il miglior albo post 200.
Nient altro da dire stupendo.

beh se il fine di "Marty" era intristire c'è riuscito anche col sottoscritto.

non leggo i commenti precedenti ma annuso grande celebrazione. Dico brevemente che "Marty" per me è una storia addirittura INFANTILE ed EVANESCENTE nel suo complesso e quindi UNA DELLE PIU' SOPRAVVALUTATE. Siamo tutti sclaviani, siamo tutti freak, OK. Ma non siamo tutti rincoglioniti o regrediti all'età puberale "Marty" sconta un clamoroso buco nell'acqua dello Sclavi sceneggiatore e poi il "bis" della Neri soggettista già  piuttosto arida di spunti nella precedente occasione ovvero "Il lago nel cielo". Laddove era scialbissima retorica, qui è addirittura il vuoto più assoluto di idee. Peraltro riproposto in pochissimi mesi il mezzuccio del fantasma/sdoppiamento di personalità  con annesso splatter gratuito e poco ispirato vedi il fricchettone invisibile di "Ucronia" e il pazzoide di "L'assassino è tra noi". Ma si perde addirittura in spessore. Si va dritti senza pudore sulla melassa, si entra nel cuore della melassa stessa. Torna l'insopportabilissimo Botolo. Parolacce a gogò per colmare lacune (w le parolacce, ma la parolaccia è qui strumento conformista: inflazione di "stronzo"). Devo apprezzare e interpretare in questi termini una storia del Signor Sclavi??? Devo proprio, pur di felicitarmi di un suo ritorno? Dobbiamo toccare il fondo? "Marty" poveraccio spira in una stanzina brulla mentre la credibilità del ritorno sclaviano si scioglie come cioccolato di fronte al raggio dalla finestra. Un raggio che ci riporta al fardello di Johnny Freak, dell'eccesso, della commercializzazione del marchio DYD, del suo rinsecchimento espressivo il cui germoglio era nel seno dello sciagurato Johnny a ben leggere. Le uniche cose che salvano l'albo sono il contrasto tra mielosità delle scene in cui compaiono Dylan e Marty (non necessariamente insieme..) e la apparente carica psicologica dell'assassino, e forse le isterie di Bloch o il finale con la vignetta del funerale e la vignetta di Guccini. O forse il fatto che non siano presenti pistolotti diretti come nel periodo di "Cattivi pensieri", "Il gigante" o "Il lago del cielo" e che la retorica di fondo sia più interpretabile, ma in questo senso si lasciano comunque detestare le riflessioni vaghe di Dylan ("la gente... la gente" ma la gente CHE COSA????!!!! BASTAAAA ) o la solita associazione collettività=mostri. Insomma elementi che ti permettono di distinguerla da una qualunque imitazione masierana o manierista. Non mi sento di mettere nella lista delle cose buone nemmeno Casertano, normalizzato al punto di ridicolizzare lo splatter (secondo me molto meglio in "I mostri di Sullivan". Pù che un voto darei un aggettivo complessivo: PIETOSO, nel senso dello scaturire PIETAS. E profonda tristezza per un capovolgimento copernicano: Johnny Freak superstar

Sclavi come sempre è fenomenale è riuscito a unire lo splatter alla commozione. unico il personaggio di marty e geniale l utilizzo di jude
Storia: 9.5
disegni:9
copertina:9

"Marty" è una storiella carina, però è da far leggere a nonno Gianfilippo e bisnonna Sigismonda, un Dylan vecchio, triste, noioso e annoiante. SPOILER E poi nemmeno erano veri gli omicidi, e tutto si conclude con un bel "Non è successo niente" FINE SPOILER .
Certo una lacrima te la strappa, anche perchè non esiste famiglia che non sia stata toccata dal cancro, e, dunque, si verifica una sorta di immedesimazione.
Però sono convinto che Cristina Neri sia la nonna di Sclavi.

ma io direi di più, un Dylan fancazzista, un NONDylan.

Di Gregorio, insomma

Sclavi si sdoppia in un accorato slancio projettato verso il reparto (umano) geriatrico che ci attende tutti .
L'Alzhaimer da voluto panchinaro a vita - solo sui giardini? e in redazione? - diviene un oscuro spauracchio...e qualche delitto serve a movimentare l'aritmia colesterolica o arrotondare sulla pensione da fame.

Bah, comunque sotto il 5 per me non va.
I nonnetti, quandi non sono filo-marzanoidi, mi commuovono sempre...che dire .
Non tutti gli over80 però hanno la fortuna glam di spirare con Guccini nelle cuffie di cerume. Troppo elegiaco-snob qui Tiz...ahinoi .

ALOHA

A me sta storia piace, non certo la migliore post 200 e neppure meritevole di entrare nell'olimpo, ma è una vicenda godibile che tratta il tema dell'anzianità in modo delicato, senza scadere troppo nei luoghi comuni alla Marzano. Il killer poi è un revival splatter sempre ben accetto, anche in Ucronia (storia che gradisco pochissimo) mi piace Mr. Right, sono right . Casertano non in formissima, ma sempre gradevole