Cravenroad7

Quoto in tutto e per tutto Hicks e Montero... E devo ancora leggere l'abo! [:0]

Scherzi a parte, non l'ho ancora comprato ma a quanto dite pare che si prosegua con l'andazzo dei due numeri scorsi. E, visto che a me erano piaciuti molto, è probabile che mi piacerà anche questo.

Io capisco che i personaggi, ognuno con il proprio bagaglio, siano al centro dello svolgimento di questa miniserie. Inoltre Medda scrive bene e non scade mai nel già visto (a parte la storia di Carrie, che mi ha effettivamente annoiato).
Però non ci scordiamo che il tutto è inserito in un contesto particolare e cioè l'evacuazione dalla propria casa verso l'ignoto, con tutto quel che ne consegue. Da un punto di vista puramente del ritmo, secondo me, questa parte ne sta risentendo molto.
Ovviamente il tutto andrà riconsiderato alla luce di tutta l'opera, questo è solo un giudizio parziale.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Quoto in tutto e per tutto Hicks e Montero... E devo ancora leggere l'abo! [:0]

Scherzi a parte, non l'ho ancora comprato ma a quanto dite pare che si prosegua con l'andazzo dei due numeri scorsi. E, visto che a me erano piaciuti molto, è probabile che mi piacerà anche questo.
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Attento Rimatt! Qualcuno potrebbe "accusarti" di avere dei "pregiudizi"![:o)][8D][;)]

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http://trascorsi.splinder.com/

Sai che novità! [:D]

Vale quello che ho scritto per i precedenti numeri e ripetuto da bertuccia e block adesso.
Albo bello in se stesso ma la macro-trama che continua a restare ferma mi lascia sempre più perplesso.

P.S. molto bello comunque questo numero per la grande quantità di "citazioni" di giornali fumetti oggetti e situazioni tipiche italiane.

Intervista a Michele Medda pubblicata sul sito della Bonelli per il "giro di boa" della metà dalle miniserie:
http://www.sergiobonellieditore.it/news ... _news.html
A quanto pare, le "storie nella storia" ci saranno fino al numero 9, quindi il mistero delle "strane nuvole" e di tutto quello che succede nel presente della carovana ci sarà raccontato negli ultimi 3 numeri della miniserie...
Beh, se poi in questa, chiamiamola così, "trilogia finale" tutti (o perlomeno quasi) gli elementi affiorati dai racconti delle varie vite raccontate nei numeri precedenti dovessero tornare ad incastrarsi con le dinamiche risolutive di quella che è la macrostoria di "Caravan" che ha fatto da sfondo, per ora, a tutte le vicende...beh, ci sarà da fare una gran bella standing ovation per il grande Michele Medda!
E comunque a me questa miniserie è piaciuta un sacco anche così come è stata fino ad adesso, penso che possa solo migliorare e regalarci un gran finale coi fiocchi!

Ps: scusate la verbosità, ora vado a comprare il numero 6!

Secondo me un albo fantastico!! la storia non va avanti di una virgola (però si scopre che davide sa guidare, notizionaaa ) comunque se va avanti cosi fino al 9 secondo me ci sarà molta gente che non lo compra piu.

Sesto numero bellissimo: capisco che ad alcuni lettori interessi anche la prosecuzione della "macro-trama", ma la qualità della scrittura di Medda - che incastra con disinvoltura diversi piani temporali, in un ardito gioco di flashback che mai fa venir meno la fluidità della sceneggiatura - rimane così elevata che, per me, leggere un nuovo <i>Caravan</i> è sempre una goduria. Tra l'altro, storie come questa (ma anche quelle narrate nel numero 4 e nel 5) potrebbero essere narrate solo all'interno di una miniserie, e questo rappresenta a parer mio un ulteriore valore aggiunto. Va bene così, insomma: vero che dalle trame sono assenti elementi particolarmente innovativi, ma ormai si è capito che a Medda interessa raccontare la quotidianità di persone normali, che vivono vite normali; inutile cercarvi chissà quali stranezze.

Le stranezze ci sono!


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Dai, che hai capito benissimo cosa intendo! [:D]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Sesto numero bellissimo: capisco che ad alcuni lettori interessi anche la prosecuzione della "macro-trama", ma la qualità della scrittura di Medda - che incastra con disinvoltura diversi piani temporali, in un ardito gioco di flashback che mai fa venir meno la fluidità della sceneggiatura - rimane così elevata che, per me, leggere un nuovo <i>Caravan</i> è sempre una goduria. Tra l'altro, storie come questa (ma anche quelle narrate nel numero 4 e nel 5) potrebbero essere narrate solo all'interno di una miniserie, e questo rappresenta a parer mio un ulteriore valore aggiunto. Va bene così, insomma: vero che dalle trame sono assenti elementi particolarmente innovativi, ma ormai si è capito che a Medda interessa raccontare la quotidianità di persone normali, che vivono vite normali; inutile cercarvi chissà quali stranezze.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Quoto in toto Rimatt.
Credo che sia, almeno per me,dal punto dei vista dei dialoghi,il migliore albo della miniserie fino adesso uscito.
La storia di Massimo Donati è bellissima.
E' scorrevole e piacevole nonostante i tantissimi flashback.
Mi ha ricordato determinati momenti della mia vita,e la frase " <i>i momenti più belli aggrovigliati con quelli più brutti</i> " mi ha colpito molto a livello empatico come d'altronde altre scene davvero molto coinvolgenti e, a tratti,toccanti.

Capitolo disegni.
Il trend negativo continua, anche se ho trovato i disegni di Cuneo sopra la media rispetto agli albi precedenti - fatta eccezzione per De Angelis che il suo albo rimane ancora almeno graficamente il migliore.
Il tratto mi ha ricordato molto quello di Ugolino Cossu.

La prima metà della storia mi ha coinvolto ma a partire dalla seconda metà non facevo altro che sbadigliare e guardare a che pagina ero arrivato. Proprio non vedo dove Medda voglia andare a parare e, a questo punto, mi chiedo perchè l'autore abbia inserito un evento soprannaturale nel primo numero per poi fregarsene nel resto della serie. La soria, che doveva essere corale, lo è stata per il momento solo ne "La porola di un leader", per il resto la fanno da padrone la famiglia Donati e le loro vicende personali. In riferimento al sesto numero ho trovato un'enormità di dettagli inutili, come la scena della catenella dello scarico, che appesantiscono la storia e fanno a cazzotti con l'ABC di una buona sceneggiatura. Ecco, la pesantezza che avverto leggendo Caravan, mi ricorda le Soap Opere italiane... e purtroppo ne ricalcaca tutta la mediocrità.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simonjap</i>
In riferimento al sesto numero ho trovato un'enormità di dettagli inutili, come la scena della catenella dello scarico, che appesantiscono la storia e fanno a cazzotti con l'ABC di una buona sceneggiatura. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

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Questa mi mancava! Praticamente stai dicendo che Medda non conosce il proprio mestiere. Scusa, eh, ma non ti sembra di spararla grossa? Posso capire che <i>Caravan</i> non ti piaccia, ma arrivare a "oggettivare" in questo modo il proprio scarso gradimento non mi sembra corretto ("non mi piace = è scritta male"). Ci sono storie scritte bene ma che comunque non piacciono, ma questo nulla toglie all'effettiva qualità di scrittura (vedi <i>Per una rosa</i>, nell'ultimo Gigante di Dylan: tecnicamente non ha niente che non va, ma non mi è proprio piaciuta). Se, poi, ti sembra che UNA VIGNETTA per te sbagliata (per me no: è utile al contesto, ovvero mostrare la vita in un appartamento abitato da universitari) sia sufficiente ad appesantire un albo di 94 pagine, beh, non so proprio che dire. [|)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simonjap</i>
In riferimento al sesto numero ho trovato un'enormità di dettagli inutili, come la scena della catenella dello scarico, che appesantiscono la storia e fanno a cazzotti con l'ABC di una buona sceneggiatura. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

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...se, poi, ti sembra che UNA VIGNETTA per te sbagliata (per me no: è utile al contesto, ovvero mostrare la vita in un appartamento abitato da universitari) sia sufficiente ad appesantire un albo di 94 pagine, beh, non so proprio che dire. [|)]
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Ma quando rispondi leggi quello che quoti? Non ho parlato di una singola vignetta ma di <i>"un'enormità di dettagli inutili, come la scena della catenella dello scarico, che appesantiscono la storia"</i>. Quando avrò più tempo mi metterò a speiegare più dettagliatamente quali sono queste scene e perchè non andrebbero inserite in un albo di 94 tavole...(e non pagine che sono 98)[;)].

e invece le scene a casa del fratello di massimo mi hanno molto divertito essendo io stesso uno studente universitario [:P]