Insieme al #3, il migliore della serie.
La macrotrama non va avanti,ma si fanno sempre più largo le paure, le emozioni, le gioie e i dolori dei cittadini di Nest Point.
Tutto questo reso ottimamente da una caratterizzazione dei personaggi perfetta.
Il gradasso con il cane-lupo, il sognatore e il gruppo di ragazzi.Forse quella che rimane ancora un pò anonima è Jolene.
Si respira per tutta la storia tensione, che sfocia inesorabilmente, alla fine, nella più ovvia delle reazioni: La violenza.
Medda in quelle ultimissime pagine imprime una cattiveria disarmante nei suoi personaggi,figlia della situazione in cui riversano gli abitanti, che ti colpisce, quasi ti fa stare male.
Medda come al solito scrive bene, forse solo la sceneggiatura, come è stato già detto giustamente da Rimatt, è un pò troppo didascalica ma non vedo altra alternativa se non questa, dato che sono racconti su racconti, flashback su flashback.
Disegni:Quoto in pieno ciò che ha detto Simone,aggiungendo tra i migliori disegni quelli di De Angelis del numero #1!
Ultima considerazione.
Tutte le storie sono collegate fra loro in maniera divina.Sembra che siano tutte storie a sè stanti, ma forse, e spero, tutte facenti parte di un disegno meddiano a noi sconosciuto, che solo concludendo la serie ci sembrerà più nitido e chiaro(o no?).
Solo alla fine potremo tirare le somme.
La copertina,lo ribadisco, è la migliore insieme a quella del numero #4.
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