Cravenroad7

tanti parlano male dell'albo in questione ma la cura,l'attenzione,la dolcezza ed il mestiere con la quale Paolina(torna a scrivere mi manchiiiiiiiiiiiiiiii)cuce decine di dettagli di quasi vent'anni di vita editoriale ha dell'incredibile...quoto alla grande quirkina...un tuffo nel passato così ben fatto,letto in un periodo buio(mi sono appena mollato con la ragazza dopo 4 anni di relazione)come questo ti rimette in pace con il mondo...

infatti si...ormai la terapia per me è questa: jeff buckley nelle orecchie e il numero 200!

p.s. mi dispiace per la rottura!

cosa vuoi farci spesso i binari di 2 persone si dividono...ma non è detto che sia per sempre...che musica fa jeff buckley?

Conosco tutte le battute del numero 200 a memoria.
@ Dylan the Quirky: sposiamoci.

custode: jeff si autodefiniva "melodic rock progressive".ma anche "alternative"..vallo a capì tu [:D] era un genio

pigna: anche tu????? ok mi autoproclamo sposa cadavere del forum

Sono venuta a leggere questo topic perché anche in altre parti del forum quest'albo viene citato come tra i più brutti....
Io non sono assolutamente d'accordo.La barbato "sfrutta" i diversi buchi nel passato di Dylan per darci qualche informazione sul personaggio.Io ho trovato che l'incastro dei nuovi pezzi nel puzzle incompleto (che resta comunque incompleto) del passato di Dylan sia perfetto e rispettoso.Storia godibile ed interessante,con un Brindisi sempre in ottima forma!
voto 8

Buono, bicenternario fatto piuttosto bene con un brindisi fenomenale

per me già  il 100 era piuttosto inutile come albo celebrativo (oltre che di un Sclavi sottotono). Il 200 è scritto da una Barbato sottotono ma almeno non è del tutto inutile. No, non è inutile: è un pò dannoso. Vengono spiegate alcune cose (Groucho, il demone sumero nel frigorifero, il maggiolone, la nuova casa, il guardaroba, l'alcolismo), ma nel complesso la storia è melensa. I dialoghi in medias res tra Dylan e Bloch sono scialbi. Aggiungerei la banalità  del figlio incompreso che davvero se la gioca con altre banalità  grossissime viste in 25 anni di DYD, non so cosa possa aggiungere se non in termini affettuosi la citazione grafica di Zanardi. Affetto. Appunto, l'albo celebrativo in sè si salva per il gioco di sentimenti e per la discreta prova di Brindisi sempre molto consono al colore. Per il resto la Barbato da una parte cade dal suo solito tono e in alcuni passaggi banali, e dall'altra parte compie delle vere e proprie manipolazioni di gravità determinabile sul personaggio di Bloch in particolare. Non tutte manipolazioni negative, comunque. Bloch, Dylan e Zanardi sono sguaiati. Ma si salva almeno Groucho veramente rivalutato in maniera deliziosa. Fenomenale la battuta sulla cocaina. Anche la scena al safarà devo ammettere è simpatica. In un certo senso rivalutato anche il filone "safarà", che è qui infatti un elemento macchiettistico (giustamente, dico io).

bah.... albo stupido,cioè è stato bello sapere come dylan è diventato dylan,come ha incontrato groucho,ecc..
ma ... era necessario metterci la vicenda del figlio di bloch?
vabbè,poi ci sono delle cose che mi hanno infastidito,altre che mi hanno lasciato perplessa
va detto comunque che l'ho letto molto tempo fa

l' ho riletto questa estate fa dopo la sua uscita nel 2003.
avevo un buon ricordo che è rimasto anche ora ,a me è piaciuto.
come albo celebrativo qualcosa racconta ,anche se ammetto che la nota stonata del figlio di bloch non mi èandata proprio giù.
per il resto meglio del 300.

assolutamente meglio del 300...(anche il 100 lo è)

Dylan Dog esorcizza un frigorifero!?!?

Mapperfavore...

Lo spettro sumero
Scena evitabilissima

La scena più divertente della storia per me. Avessero giocato tutto l'albo su quel registro lieve e brillante, invece di scivolare nel melodramma tagliato con l'accetta, sarebbe stato un capolavoro...
Comunque per me rimane un buon albo, anche se tra le cose minori della Barbato.

Scrivo poco ma vi leggo molto, vorrei lasciare, però, traccia delle sensazioni che questo albo ha lasciato nel mio animo senza analizzare a fondo nè la sceneggiatura nè il soggetto, ma cercando di fare un punto di vista del tutto personale.

Il Numero duecento è così particolare...ho respirato un'aria di realtà leggendo quelle pagine, un Dylan così vero come mai lo avevo trovato, come mai lo avevo capito, quasi da rileggere tutta la serie sotto un'ottica diversa, capire Groucho soprattutto e piangere per Bloch...
Non ci avevo visto melodramma, non lo avevo neppure sospettato, leggendo i forum ho scoperto questa chiave di lettura, ma comunque non riesco a scovarla fino in fondo.
Dylan è un ragazzo, è debole, è adorabile nel suo credere all'amore e credere che con Lilly finisca tutta la sua vita.
Groucho è stupendo e viene descritto in un modo che è tenerissimo, due uomini allo sbando che si aggrappanno uno all'altro.
Bloch, che ha un figlio che tiene chiuso da sempre nel suo cuore, come una spina che punge e un rimorso che non troverà mai la fine, un dolore che ha cancellato per sempre il sorriso dalle labbra e che ha tolto la leggerezza dal cuore.
Non lo trovo melodrammatico, non credo che Bloch si sia trovato a dover scegliere, non credo che considerasse Dylan come suo figlio, credo che in quella situazione in cui il proprio figlio è così lontano o crede di esserlo, cercare un ragazzo di cui parlare, a cui insegnare le cose e trasmettere il proprio essere non sia, come crede il figlio, un sostituire, bensì un capire che non solo le proprie aspirazioni sono quelle che contano e che è necessario imparare a guardare quanto di buono c'è in coloro che sono diversi. Quello che noi abbiamo è solo il punto di vista dei Virgil, Bloch rimane fermo nella sua disperazione, nel suo silenzio, nella sua dignità, tutti crederanno di averlo capito, di aver capito le sue debolezze e i suoi sbagli, ma egli rimane uguale a se stesso e come sempre si attiene ai fatti senza far trapelare nulla.
Io credo che la "melassa" si voglia vedere per il fatto che Dylan per Bloch è come un figlio, ma Dylan per Bloch non è come un figlio, è la propria proiezione nel futuro, è un se stesso migliorato.
Questo un figlio non può capirlo, perchè anche da adulto vuole fagocitare il padre, non vuole assecondarlo, lo vuole contenere e non capisce che, in questo caso, il proiettare se stesso su un altro ragazzo, lo avrebbe salvato da inutili paragoni, perchè non avendo più bisogno di lui per avere un po' di futuro oltre la morte, avrebbe potuto amarlo per quello che era.
Non lo ha capito, non è riuscito a sopravvivere a sè stesso, non lascerà che una traccia nel mondo e neppure un po' di empatia in me.

Per tutti questi motivi l'ho trovato un albo maturo e molto profondo, senza dimenticare le divertenti gag tra Dylan e Groucho che però sono evidenti e quindi non commento.