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Secondo me si devono considerare anche altri fattori. Insomma, mi spiace ribadirlo dato che questo punto non ti trova d' accordo con me, ma la quantità di storie da sfornare gioca il suo ruolo. Ruju all' inizio ha scritto diverse belle storie, poi queste belle storie si sono pian piano perse in un mare di storie mediocri.
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Su questo hai ragione. E qui le responsabilità sono da imputare alla gestione redazionale più che a Ruju. Ma è anche vero che il lettore si è sorbito quella marea di storie mediocri. Che non ha visto più nulla di buono, tranne rari casi, neppure nel post-200, nella produzione rujana. E, come dicevo nell'altro post, Ruju mostra sempre un approccio giallo-materiale alla serie. Ossia: non predilige il giallo dylandoghiano (metafisico o con tinte soprannaturali), ma il giallo per il giallo. Noir, per la precisione.
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Adesso è da un pò che Ruju ha ridotto la mole di lavori per Dylan Dog, anche in virtù dell' ingresso di altri sceneggiatori nello staff, e ciò mi lascia supporre, non so se a ragione o meno, che forse ha avuto modo di dedicarsi con maggiore cura alla stesura della sceneggiatura in questione.
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Ruju svolge diverse attività: fa il doppiatore; lo si è visto in televisione; ha scritto una seconda miniserie; sta scrivendo ( o ha concluso) uno Speciale su Demian ... Insomma: la mole di lavoro c'è ancora.
Uno dei motivi, invece, che potrebbe - e dico potrebbe - lasciar sperare in un 300 dignitoso, è la responsabilità di un numero celebrativo di una testata di punta. Lui non ha mai avuto quest'onore/onere finora e ciò potrebbe indurlo ad una maggiore attenzione, ad un nuovo studio delle basi del personaggio ecc.
Tuttavia, presentare il n.300 ai lettori più fedeli con Ruju alla sceneggiatura è un cattivo biglietto da visita. La memoria non la si può cancellare.
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