Cravenroad7

Lo farà Rimatt. Un po' di pazienza.[:)] Ho molti fumetti arretrati da leggere. Pensa che soltanto oggi ho finalmente potuto leggere Lilith![:O]

Be', e che aspetti? Scrivi qualcosa anche su Lilith! [:P]

[;)]

Certamente![:D] Ma vorrei scrivere molto più di due righe!

ebbene si devo ancora finire di leggere il gigante.
Ho letto call center, mi è piaciuta un sacco ,
a differenza di molti di voi non avevo pensato che avesse la testa (e gli occhi)dietro , in fondo quello piu' famoso ha le teste affiancate , belli i disegni che portano Dylan ad un volto molto simile a quello di Villa , quello originale.
e poi la conclusione che porta al fatto che l'inferno è molto simile alla terra!!
STORIA 7 1/2
DISEGNI 7

La statua di carne


Call Center


La foresta perduta


Uno, nessuno e centomila




legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

Praticamente, hai ribaltato la legenda! [:D]

Un Gigante davvero interessante questo.

La statua di carne. Una bella prova di Enna. Ricorda vagamente "Il cimitero dei freaks", ma senza pretese riesce ad esserne superiore. E anche i disegni di Nicola Mari qui sono davvero utilizzati al meglio. Ci sono gli ingredienti del terrore, dalle statue ben disegnate. Un cimitero fa sempre il suo effetto e la storia scorre via con un'indagine vera nel senso del termine. Molto azzeccati sono i personaggi secondari, dal professore meccanico ai becchini. Ben mostrato è anche il rapporto tra Violet e il patrigno.

Call Center. Divertente intermezzo. Gualdoni con ironia riprende vecchie avventure di Dylan (Hook l'implacabile, Inferni e la storia breve Serial Killer) per realizzare una chicca piacevole da leggere. Voltolini ha voluto citare i grandi disegnatori di Dylan Dog. Fateci caso: il Dylan di pag. 103 è molto alla Casertano primi tempi, il killer è in stile Di Vincenzo (disegnatore di Hook), la ragazza del call center è molto ambrosiniana così come l'uomo della seconda vignetta di pag. 121. Voltolini non ha mostrato un suo stile, ma ha ricalcato quello di autori storici della testata.

La foresta perduta. Qualcuno dice: è fantasy e non ha nulla a che vedere con Dylan. Falso. Vi ricordate Zed? E pure tanti albi di Sclavi o della tanto decantata Barbato sono usciti dagli standard dylaniani. Il lungo addio o Uno strano cliente sono usciti dal classico horror. La storia è piacevole e Faraci non ci dà un videogames alla Il mondo perduto. Qui ci sono intrighi e personaggi ben ricalcati. Dal professore cornificato che vuole immolarsi con il suo rivale, agli aiutanti traditori. Le abitanti della foresta hanno il loro fascino e i dialoghi sono ben realizzati. Faraci è poi l'autore che sa valorizzare meglio Groucho portandolo in un sacco di avventure. Pur non brillando di originalità, questa storia è buona e adeguata all'indagatore dell'incubo. In gran forma anche Di Vincenzo, uno dei migliori disegnatori dello staff.

Uno, nessuno, centomila. Premessa: non condivido le tante critiche a Di Gregorio qui lette. Le storie brevi devono essere delle chicche originali. questa storia lo è. Possono essere di due tipi: o storie brillanti come Call Center, Era morta, Serial Killer, Sangue di lupo etc. o originali creazioni che escono dagli standar della storia da 94 pagine. Ne sono esempi Dyd nell'isola d'yd (promozione del videogioco di Dylan Dog), L'incubo dell'indagatore (quello che celebrava le copertine di Claudio Villa), Il vicino di casa e Uno, nessuno, centomila. Le frasi dette nel finale da Dylan sono quelle che gli avrebbe messo in bocca pure Sclavi: lui nel FUMETTO è una persona. E' un fumetto solo per noi che leggiamo le sue storie ma non per i personaggi delle sue avventure. Su Gualdoni preferirei un suo tratto meno sporco, ma per quest'albo particolare ci può stare.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by ilMaLe</i>
Le frasi dette nel finale da Dylan sono quelle che gli avrebbe messo in bocca pure Sclavi<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Be', questa è una tua semplice supposizione: qualche pistolotto gli sarà pure scappato, ma finora Sclavi non gli ha mai fatto pronunciare niente del genere.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
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Le frasi dette nel finale da Dylan sono quelle che gli avrebbe messo in bocca pure Sclavi<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Be', questa è una tua semplice supposizione: qualche pistolotto gli sarà pure scappato, ma finora Sclavi non gli ha mai fatto pronunciare niente del genere.
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Io trovai molto più stucchevole il pistolotto contro i cellulari ne "il progetto". Leggendo i commenti a questa storia breve e anche alla bella "Saluti da Moonlight" noto come molti lettori siano sostanzialmente prevenuti nei confronti di Di Gregorio. E' un autore originale che ha saputo creare situazioni nuove per l'indagatore dell'incubo. Ogni autore ha il suo Dylan. Chiaverotti, Mignacco, Barbato, Faraci, Manfredi, La Neve hanno modificato il Dylan sclaviano. Lo stesso Sclavi ha dato un suo percorso a Dylan. Il Dylan Dog schierato a "sinistra" in "Cattivi Pensieri" era impensabile nel 1986! Così fa Di Gregorio. Persino la storia "Blackout" che per molti è parsa una vaccata a me è piaciuta.

Forse lo Sclavi del 1986 non avrebbe messo in bocca parole del genere a Dylan. Ma lo Sclavi del 2009, quello che scrive una sceneggiatura senza nemmeno che Dylan Dog ne sia protagonista (L'assassino è tra noi) secondo me l'avrebbe fatto.

Gigante che cade storia dopo storia. Parte bene finisce malissmo.
Enna si rivela come al solito un autore con buone idee che riesce a svilupparle bene con buone sceneggiature, non la ricordo prorpio benissimo (questo è vero) però era sicuramente buona.
Poi c'è Gualdoni che ci diverte con la sua migliore creazione, per il momento.
Faraci porta alla mediocrità "Un mondo sconosciuto" e ho detto tutto.
Infine Di Gregorio ci tira un calcio negli stinchi.

Enna e Gualdoni (nel breve ci sapeva fare, questo è poco ma sicuro) danno del carattere niente male a questo tomo. Poi si sbrodola nel patetico...
Però se devo puntare il dito (di scorpione) contro qualcuno, sorvolerei su GDG per accanirmi contro Faraci.
Almeno GDG ha il merito di scrivere una storionzola breve che toglie subito il disturbo: un divertissement dal titolo scomodo, ma senza pretese. La guardi perplesso e scrolli le spalle.

Invece Faraci ha ancora il coraggio di proporci un'interminabile fesseria sulla falsariga del tanto temuto Mondo Sconoscito con tanto di missione pseudo-Amazzonica d'azione serrata (MisterNo, perdonali ) mostrazzi da parco di gommapiuma, pseudo-misticismo celtico raffazzonato all'ultimo minuto, e personaggi più banali dei film di Steven Seagal. Dopo averla letta volevo reciderla via dal volume con un taglierino per l'ignobile associazione alle altre storie .
Mi dispiace solo per il povero Di Vincenzo, a cui per assegnare una storia decente bisognerà appellarsi al 25° mistero di Fatima.


ALOHA

LA STATUA DI CARNE: Buona e sottovalutata storia di Enna, una storia horror vorrei sottolineare, cosa che per Dylan Dog dovrebbe essere scontata ma già allora non lo era più. Ambientazione e atmosfera sono inquietanti, grazie anche al lavoro di un ottimo Mari che disegna delle statue macabre e affascinanti. Gabriel, il serial killer di turno, ha un background simile a Michael Myers, gli manca l'occasione (Halloween) ma ha la location azzecata (il cimitero), recupera il proprio nome ma di fatto rimane un uomo senza volto. Dylan indaga e risolve il caso, è il motore dell'azione, è coinvolto (anche emotivamente). Molto bella la scena nella vasca da bagno. Groucho divertente e funzionale. Forse a un certo punto Enna perde di vista la fatalona Violet, che all'inizio pareve avere potenzialità ben maggiori rispetto all'impiego meramente utilitaristico che ne viene fatto dal rapimento in poi. Da riscoprire.

CALL CENTER: Tra le cose migliori di Gualdoni per DD. Breve divertente, che strizza l'occhio, anche graficamente, ad alcuni albi del passato senza citarli (Hook!). Voltolini non molto centrato nel rappresentare Dylan, sembra rifarsi ad altri disegnatori, ma la sua prova risulta comunque gradevole.

LA FORESTA PERDUTA: Maurizio, Maurizio.. farti disegnare storie-ciofeche è diventato un vizio.. Questa di Faraci fa un botto che neanche quello dell'hoovercraft che salta in aria all'inizio. Uno pseudo-fantasy con ambientazione simil-amazzonica e sottofondo di scappatelle extra-coniugali (e criminali) che su Dylan Dog, imho, non può avere diritto di cittadinanza. Bocciata su tutta la linea. Di Vincenzo bravo e sfortunato.

UNO, NESSUNO E CENTOMILA: Storia inizialmente avvincente che precipita con la soluzione finale e lo scontato (considerato il titolo pirandelliano) pistolotto dylaniato, anche se GdG non fa troppi danni. E' sempre un piacere vedere all'opera Celoni anche se qui è del tutto sprecato.

la statua di carne
stupenda storia di ENNA, stupendi i disegni di MARI, ottima l'idea del killer mimo e trasformista, sfruttate appieno le potenzialità in termini di tensione, eleganza estetica e morbosità
come si era già visto in "vite in gioco", enna e mari formano una grande coppia la quale, partendo dalle poesie di john donne, è capace a sua volta di creare poesia
tante le perle: l'inizio, la statua della morte che ghermisce la vergine, la camera mortuaria, disegni particolarmente realistici e dolenti... i giocattoli sulla tomba del bambino, la genesi del killer, un pargolo costretto a vegliare i defunti dalla zia folle e ora comatosa... una vera botta di vita per dylan dog, vedi anche lo sganassone degno di tex che dylan rifila al patrigno!
da segnalare anche alcune brillanti soluzioni di sceneggiatura: pagina 76, dylan nella vasca e groucho che gli parla da dietro la porta, oppure pagina 86
la più bella storia di enna che mi sia capitato di leggere finora, e dire che erano belle anche le altre...
buona copertina
CLASSICO

voto 9

call center
simpatica ministoria di gualdoni, dove il notorio umanesimo di dylan si scontra con la realtà delle fastidiose chiamate dei call center....
groucho più sparaccino del solito, dylan con il gesso come james stewart e il killer degli autostoppisti identico a hook l'implacabile
comunque una delle cose migliori che mi sia capitato di leggere di gualdoni ed è tutto dire...
disegni di voltolini che ha fatto di meglio su zagor...

voto 6

la foresta perduta
dylan dog alla frutta... in tutti i sensi... una delle peggiori storie mai pubblicate, una replica di "un mondo sconosciuto"
faraci confeziona una boiata delle sue... tresche, scherani, sorellanze e serpi giganti... anche il buon di vincenzo si perde per strada
voto 4 perchè è il voto minimo nella mia scala, ma bisognerebbe dare uno zero spaccato

voto 4