Cravenroad7

il concetto della barzelletta è questo ( non avevo voglia di ricopiarla a mano dall'albo )

SPOILER

Un contadino cammina per una strada tirandosi dietro una mucca, e curiosamente fa l' autostop! Una Ferrari si ferma e il conducente divertito offre il passaggio.
Il contadino attacca la mucca dietro l'auto e si siede tranquillamente.
"E la mucca ?".
"Non si preoccupi, lei faccia come se niente fosse!".
Perplesso il ferrarista parte e procede a passo d' uomo, ma il contadino gli dice: "Ma perche' va cosi' piano? Vada pure piu' forte".
"Ma si e' dimenticato che c'e' la mucca?".
"Lei non si preoccupi, faccia come se non ci fosse".
La Ferrari accelera, e nonostante tutto, la mucca e' sempre attaccata dietro.
"Ma come mai questa macchina non va piu' forte?".
"E poi la mucca?".
"Ma non si preoccupi!".
Il ferrarista, innervosito, accelera, ed a 50 Km/h guarda lo specchietto, e sbalordito constata che la mucca segue tranquilla.
Accelera rabbiosamente, oltrepassa i 100 Km/h , mette la terza e... giu' a tavoletta ! A 230 Km/h finalmente: "Ecco! Vedo dallo specchietto che la sua mucca comincia a dare segni di stanchezza !".
"Cooosa?".
"Si' ! Ha la lingua di fuori!".
"Ma da che parte ha la lingua?".
"A sinistra!".
"No! Si e' stufata di star dietro e mette la freccia per sorpassare !!".

/SPOILER

[:D] [:D] [:D] [:D]
Ommioddio, è troppo, troppo bella!!!!!!!!!

Ce l'ho! La copertina è buona con tutti quei colori sgargianti. Vedremi se la storia sarà all'altezza... ma visti i vostri commenti, sperò proprio di sì!

SPOILER
Bò, sarà che son vecchio io ma con quella barzelletta mi ero già fatto le mie risate circa 20 anni fa. Comunque ho apprezzato quella dello scemo del villaggio[:D].

Che bello trastullarsi con niente di nuovo sotto il sole!
Come una volta, quando ci si divertiva con poco perchè si aveva poco, così respiriamo nuovamente aria di casa con un Ruju di 6 anni fa da minimo sindacale (ma se non ne fossimo stati a conoscenza l'avremmo ricordata così spesso questa faccenda dei 6 anni?[:D])
Si torna a leggere un albo del nostro personaggio preferito quindi, Ruju rimane fedele alle tematiche dylaniane nonchè allo spirito della testata (buona l'interazione/interpretazione di Groucho e Block e non è una novità) rinnovandosi praticamente per nulla: struttura usa e getta con lo spirito di turno da debellare (qui siamo in autostrada e quindi ecco lo spirito dell'autostrada!) seminatore di terrore, disgrazie e morte. E ancora: strade che esigono il loro tributo di sangue, bella di turno che capitombola nel letto del nostro che a sua volta dovrà capire come fermare la piaga dell'evanescente malvagio e quindi sconfiggerlo definitivamente, aiuti risolutori improvvisi e inaspettati. Poco importa a questo punto del fatto che la trama non si discosti poi molto dall'avventura estiva di 14 anni fa "La rivolta delle macchine" (allora un cane, oggi un ragazzo) o che la trovata della tentata interazione del nostro all'interno del flashback "vissuto" nel finale ricordi molto "Terrore dall'infinito". E' vero, la storia è particolarmente gradevole, difficilmente si potrà gridare allo scandalo questa volta e, certo, in un periodo in cui l'identità e lo spirito del nostro (e quindi dell'intera testata) stavano andando a farsi benedire (finora è stato un anno TRAGICO, forse peggiore ancora dell'annata 2004, quella da dimenticare per antonomasia) ecco che "Uno sconosciuto sulla strada" riporta il sorriso tra i fan di Dylan con davvero poco, praticamente quasi nulla. Misteri di un Ruju che nel bene o nel male rimane uno degli sceneggiatori che maggiormente hanno stupito nel corso di questi anni. Qui da un soggetto scarno e piuttosto sghembo, l'autore tira fuori una sceneggiatura solida, con la giusta alternanza di ritmo, ironia, tempi d'indagine, d'azione e tutto il resto. Il mestiere si vede questa volta, poco da dire, a dimostrazione che a volte basta davvero un minimo di impegno per fare la differenza, staccarsi dal baratro e far tacere i "detrattori" allo stesso modo di un Groucho messo a tacere nel giro di due secondi da quella lacrima che finisce la sua corsa nella tazza del tè in un silenzio così esagerato da risultare inaccettabile.
Incongruenze, qualcuno scriveva. Certo anche qui potremmo parlare a lungo dell'impossibilità di divellere un guard-rail soltanto accelerando e senza scalare neanche marcia, dimenticarsi che gli autostop in autostrada sono proibiti così come pericolosissimo rimane fermarsi sul ciglio della carreggiata (ma nella storia lo fanno praticamente tutti nonostante l'incidente che apre le danze - quello del'73 - sia frutto proprio di una simile imprudenza da parte di Victor...che a sua volta riuscirà a suicidarsi buttandosi da un ponte contro le macchine sottostanti che stranamente non si sono fermate in seguito allo schianto nel quale ha perso la vita la ragazza poco prima). Va bè, al giorno d'oggi queste possiamo tranquillamente archiviarle come curiosità di poco conto.
Mandrafina: sono convinto che all'interno dello staff vi siano autori migliori; ciononostante l'argentino mi è piaciuto. Le due vignette della prima tavola sono un qualcosa di eccezionale, stilisticamente parlando una delle migliori "aperture" di sempre tra tutte le storie di Dylan finora pubblicate. Per le scene degli incidenti applausi a non finire: vignette impressionanti, roboanti, stentoree, violente; agghiaccianti allo stesso modo le vignette in cui vengono ritratte le lamiere contorte delle auto in seguito agli scontri. Altresì inquietante l'arcimboldesco mostro metallico (la trasformazione è stata ottima) che se la dovrà vedere col nostro in un rocambolesco finale degno di un horror movie di tutto rispetto.
Apprezzata anche la scelta di non inserire messaggi sociali del tipo "Andate piano, la velocità uccide" semplicemente perchè in questo tipo di storia mi avrebbe dato particolarmente fastidio (d'altronde se ne occupò già Sclavi in maniera assai più elegante nella storia breve "Lamiere", scritta apposta per la campagna sulla sicurezza nelle strade) anche se il "Dobbiamo avere paura della strada" lanciato da Dylan a pg.97 mi ha fatto pensare per un attimo al peggio.
Rimane una storia leggera, poco impegnativa ma scorrevole; le storie di Ruju da ricordare sono ben altre, qui possiamo attestarci tranquillamente sulla sufficienza. Di più non mi chiedete. Anche perchè di più, in onore di questa storia, non saprei proprio che dire.

Vace c'aveva voglia di scrivere (bravo oh!). Io sarò più sintetico: non pensate che la vignetta in basso di pagina 83 sia un capolavoro?

<b>SPOILER</b>

L'albo varrebbe il prezzo dell'acquisto semplicemente per il PLIC di una lacrima nel té.

<b>FINE SPOILER</b>

Non sono più andato avanti!!! Ma sulla copertina, sulla destra nel fumo, c'è un volto? A me sembra così.

Votato buono.
Si sente in effetti il suo tempo in questa storia sceneggiata con maestria.
Ciò che ho apprezzato maggiormente è la vena malinconica che traspare in tutte le pagine, sia nella narrazione, sia nei personaggi.. persino in Groucho, in certi istanti. Sono queste le storie di Dylan Dog che vorrei poter leggere ogni mese.
Le illustrazioni sono atipiche ma non brutte, tutt'altro. Alcune tavole le ho trovate incantevoli, con personalità..devo soltanto abituarmi a questo nuovo tratto.

<font size="3"><font color="red"><b>SPOILER</b></font id="red"></font id="size3">
Ammetto di aver sobbalzato un istante quando Fish ha tirato in ballo la strada come entità.. ho temuto nel demone dal nome impronunciabile non nuovo da parte di Ruju.. fortunatamente mi sono immediatamente ricreduto.

<font size="3"><font color="red"><b>FINE SPOILER</b></font id="red"></font id="size3">
Gran bella storia.

Anche secondo me questa storia è da 6,5 - da 7 a voler essere generosi.
Soggetto standard e svolgimento di prammatica, ma che all'interno dell'attuale annata terribilmente asfittica fanno l'effetto di una salutare boccata di ossigeno. [;)]

S
P
O
I
L
E
R

Diciamo che questa storia ha meriti soprattutto per quello che "NON" contiene anziché per quel che effettivamente contiene.

1. NON contiene pistolotti espressi con cipiglio da maestrina dell'asilo. Roba tipo "i baroni universitari fanno bbrutto", "i videogiochi fanno bbrutto", "l'età moderna paragonata alla vittoriana fa bbrutto", "scoreggiare in chiesa fa bbrutto"...
L'accenno a temere la strada è solo una postilla. Per il resto, la storia parla da sé con gli eventi narrati. Non c'era bisogno d'altro.

2. NON c'è una sceneggiatura che perde tempo a traccheggiare / cincischiare / cazzeggiare con inutili siparietti ed episodi collaterali privi di costrutto. Ruju va dritto al sodo: c'è una storia da raccontare e la racconta. Punto. La ripartizione nei "tre atti" da film americano è rigorosa. E salutare.

3. NON ci sono personaggi piatti come una sogliola o inutilmente pretenziosi. Quelli che compaiono sono funzionali, ed è giusto che siano così. Forse non hanno granché di memorabile - a parte Victor - ma svolgono i loro compiti narrativi in maniera egregia.

4. NON ci sono svarioni e forzature pazzesche (tipo quelli del Ruju recente, vedi <i>Gli artigli del drago</i>). E' vero, non si capisce come mai gli incidenti siano triplicati proprio in QUESTA estate (eppure Victor è in circolazione dal '73); non si capisce se a esigere tributi di sangue siano TUTTE le strade o solo una (allora anche in tutte le altre strade del mondo gli incidenti sono triplicati? Se no, perché?). Ma questi dubbi hanno poca importanza e si possono far rientrare nella sospensione d'incredulità.

Insomma, la storia è rigorosamente di formula, ma condotta con brio e buon ritmo. Groucho e Bloch compaiono finalmente in vesti accettabili, pur non risultando trascendentali.
Mandrafina fa un ottimo lavoro. L'uomo-macchina è genuinamente inquietante, senza nulla di ridicolo (a differenza di Hook, che era parecchio kitsch, per non dire trash).

Finalmente un Dylan leggibile, e anche qualcosa di più.

SPOILER
La faccia di Dylan non mi piace granchè, sembra uno scolaretto di Oxford...mentre Bloch sembra si sia messo a dieta...la storia passabile, di certo senza l'aiuto di Fish, Dylan non ne andava a capo...

Allora... vedo tantissimo mestiere in questa storia, ovvero non tanta originalità e poche cose da dire, ma comunque dette bene (mestiere appunto)...

Del resto Dylan non è certo un fumetto giovane, è quindi ovvio che storie particolarmente innovative è difficile che possano venire fuori... il compito degli sceneggiatori è scrivere begli albi, anche fini a se stessi; senza cercare di creare con Dylan un modello esistenziale facendo talvolta inutile demagogia (nevvero Di Gregorio )...

In sostanza: mi piacerebbe leggere dei numeri così più spesso.

inoltre il clima dell'albo mi ha fatto pensare a quel capolavoro che è On The Road di Kerouac, ovvero, una visione "mistica" della strada...

e nel finale c'è pure un pizzico di fantascienza cyberpunk, perfetto direi...

in poche parole:
STORIA: 8
DISEGNI: 7
un albo bellissimo!! tra i miei preferiti!! dai che forse dyd sta resuscitando!!

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nebbia</i>
<br />Non sono più andato avanti!!! Ma sulla copertina, sulla destra nel fumo, c'è un volto? A me sembra così.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Si, c'è.

Finito! Bell'albo, o almeno leggibilissimo ed apprezzabile. Concordo in pieno su quanto ha detto Vace riguardo alla prima tavola. Sono rimasto anche io di sasso quando l'ho vista. Spero di vedere al più presto Mandrafina... ed anche Ruju, se continua così.


SOGGETTO: 6,5
SCENEGGIATURA: 7
DISEGNI: 7,5
COPERTINA: 6,5