Reputo questo Color Fest il perggiore dei 3:
NEMICI PER SEMPRE: Come sapete non reputo Faraci uno sceneggiatore dylandoghiano, nonostante le sue notevoli capacità tecniche, infatti il risultato è una storia con una scenaggiatura lineare, il che è comprensibile viste le tavole limitate, una storia prevedibilissima e scontata fino al midollo con l' effetto "Dragon Ball" finale che non so esattamente a chi sia dovuto, se allo sceneggiatore o al disegnatore.
Camuncoli mi ha deluso è come se non avesse tenuto conto di una piccola cosa chimata "studio del personaggio" rendendo così Dylan, dalla testa ai piedi, uno sconosciuto. Nel complesso inoltre mi è sembrato piùttosto plasticoso.
La colorazione non è malvagia, nulla sopra le righe.
LA FIABA NERA:Ovviamente la storia migliore dell' albo.Ottima sceneggiatura per Enna! una partenza spettacolare direi quasi filmografica. I passaggi dalla fiaba in didascalia fino ad arrivare a Dylan e Groucho nel bosco, sfumati in maniera magistrale in modo che il passaggio dall' oggettività, alla soggettività, risulti anch' esso filmografico e molto molto efficace. E' una storia ben dosata e calibrata!
Roi un po' sottotono ha comunque, senza ombra di dubbio, dato tutte le atmosfere giuste i pesi necessari a bilanciare il tutto è palese che il connubio fra storia e disegni sia perfetto.
La colorazione è decisamente apprezzabile! Roi è un disegnatore in bianco e nero, ha dei segni particolari, delle sgranature altrettanto particolari, ed è apprezzabile il lavoro fatto sui colori per non risultare troppo invasivi!
Altra nota positiva: la battute di Groucho nel bosco sono favolose!
LA SPOSA DEL DIAVOLO:Mi aspettavo molto molto di più da Mastantuono soprattutto per quanto riguarda il disegno, invece abbiamo una storia che si regge a stento,la sceneggiatura è basilare, i disegni tirati proprio via: un "Diavolo" che graficamente sembra una rivisitazione in rosso del Frankestein di Boris Karloff e un Dylan che più "irriconoscibile" non potrebbe essere, in più ci ritroviamo con una colorazione di venti anni fa....
IL BUIO NELL'ANIMA: Piacevole il ritorno del nostro uomo nero...un ritorno che non fa ne caldo ne freddo oserei dire. Non c'è il "classico" giallo di Chiaverotti e non c'è il "classio" horror in cui il protagonista è Mana Cerace...l' unica cosa che c'è...è la filastrocca!!
I disegni eccessivamente patinati, Dylan per l'ennessima volta in questo Color Fest "irriconoscibile" e poi....sono rimasta solo delusa... soprattutto da questo:
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
Un giusto omaggio ad un cattivo denominato tale solo perché ama semplicemente fare del male senza fini, senza ideali ma puro e semplice male.
Concetto che lo stesso autore sottolinea in modo neanche tanto velato e forse un po? polemico a pagina 126.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Anche io come Simone ho amato Mana Cerace proprio per il fatto che fosse un cattivo "puro", senza tanti perchè, invece a pagina 126 lo ribadisce e poi subito dopo si contraddice.
La storiella del nonnetto cattivo perchè è un amante degli snuff movie e che quindi, per questo, fosse meritevole di una punizione distrugge completamente il senso di Cattivo che c'è in Mana Cerace, non vedo perchè reputare questa storia un giusto omaggio...tutto qui...
Bene ho finito la mia "arringa"....scusate se è lunga!
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