Cravenroad7

Quattro colorati incubi per un'estate rosso sangue!





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AVVISO:
Per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi vuole avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo fatti prima di avere comprato e letto l'albo andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno cancellati senza preavviso... nell'area ANTICIPAZIONI saremo più tolleranti, quindi se volete rilasciare commenti pre lettura, postateli là , ok?

Comprato e letto in sala d'attesa del fisioterapista.
Intanto non sopporto più quelli della Bonelli che nei frontespizi degli albo continuano a lodarsi come se quello che fanno sia sempre il top dei top,poi quando gli scrivi e gli fai qualche critica non ti filano neanche di striscio.Sembra che la copertina sia paragonabile alle Madamoiselle d'Avignon di Picasso invece,mi dispiace x Toppi,ma è inguardabile,mia cigina di 10 anni la faceva meglio(tanto x citare 3 uomini e una gamba).
Le storie invece non mi sono dispiaciute,la prima alterna 2 tipi di colore,il passato con la colorazione dei vecchi albi della Marvel/Corno e il presente con splendide sfumature,la trama è godibile con tutti i cliscè(?)di Dylan.
Nella seconda i disegni di Roi sono belli ma con il colore secondo me un pò ci perdono.
La terza secondo me è la più debole,i disegni non mi piacciono e neanche i colori,la storia è abbastanza banale.
La quarta vede il ritorno del Chiaverotti e del suo Mana Cerace,non male ma i disegni proprio non mi vanno.
Comunque nel complesso è un buon albo estivo.[:)]

Ancora non l'ho comprato, però per quanto riguarda la copertina, vista così sullo schermo, mi pare apprezzabile proprio perchè diversissima da quanto siamo abituati. Il piatto Dylan si contrappone a un tridimensionale Mana Cerace (è lui??) quasi arboreo con la testa che sembra spaccata e dalla quale fuoriesce un getto a pressione. Il braccio sinistro sderenato/acquarellato inquieta, ma quello che più conta è che

[:X][:X]We Love Chiaverotti[:X][:X]

Felice di poterlo rivedere su Dyd, oltre che costantemente su Brendon che continuo a leggere con passione [:X]
Domani lo compro

Horror Fest come da previsioni: un po' mesto, ma non disprezzabile. Peggio del secondo, migliore del primo. L'assenza dello studio Tenderini si nota dall'appiattimento delle colorazioni, molto più tradizionali e prevedibili.

<b>Nemici per sempre</b>
Allegra ma non troppo. Qui e là è simpatica, ma in più di un' occasione irritante nella sua banalità (<b>SPOILER</b> <font color="green">una per tutte: il demone che fa a pezzettini le sue vittime, ma poi a Dylan si limita a prenderlo solo a cazzottoni</font id="green"> <b>/SPOILER</b>). Al suo solito su Dylan, Faraci sembra baloccarsi con una sua idea "pop" del personaggio, che non ho mai ben capito a che risultati dovrebbe portare, a parte storielle scioccherelle come questa o l'altra sul primo Fest. Disegni bruttini e modesta colorazione. Okey c'è l'idea del retinato stile comics, ma non mi piace comunque.
Voto: 5

<b>La fiaba nera</b>
La migliore. Claustrofobica, tesa, opprimente, malsana, in una parola: horror. Grandi atmosfere di Roi, che a colori funziona meglio di quanto non si dica (do you remember "Gli Inquilini Arcani"?). Non perfetta, ma Enna si riconferma il miglior sceneggiatore attualmente "presente" su Dylan.
Voto: 7

<b>La sposa del diavolo</b>
Mastantuono sceneggiatore non vale Mastantuono disegnatore, ma anche così vale molto di più di tanti sceneggiatori professionisti. La storiella è simpatica, prevedibile e con troppe situazioni risolte in modo troppo facile, ma le idee ci sono e la capacità di tener desta l'attenzione anche. Disegni e colori ottimi.
Voto: 6

<b>Il buio nell?anima</b>
Torna Chiaverotti, con i suoi pregi e i suoi difetti. Indubbiamente è ancora capace di dare vita ad un mondo cupo e marcio, governato dalla follia e dal male, come nel Dylan che fu. Che lo faccia con il suo solito stile zoppicante è ormai quasi irrilevante: 15 anni fa una storia così mi avrebbe fatto storcere il naso, adesso mi fa venire nostalgia. Efficace Evangelisti, anche se non è il mio stile preferito.
Voto: 6

Accettabile.

Prima e terza storia assolutamente incolori e incapaci di tenerti incollato alla lettura!voto 5!la seconda è molto bella ed è la migliore delle 4!voto 7!l'ultima paga il peso della coppia chiaverotti/crane come aspettativa...voto 6 ma piu x la coppia!!ho votato un globale mediocre solo perche i proclami in secoda copertina mi hanno rotto!

non ho ancora comprato l'albo ma per ora posso dire che la copertina al conntrario dei due color fest precedenti è molto peggiore

letto....ed eccovi il mio resoconto:

CLASSIFICA DISEGNATORI:
1-Roi...non delude, i colori ci stanno benissimo direi
2-Evangelisti...bello lo stile ma troppo "CLUEDO"
3-Camuncoli...apparte l'infelice utilizzo dei retini[:(]...
4-Mastantuono...senza colore sarebbe un mezzo disastro.

la differenza sostanziale che passa fra Tanino Liberatore ed Evangelisti è che il secondo è troppo statico nel disegnare, troppo "fotografico" in un certo qualmodo, mentre Liberatore è molto più plastico e rende di più il dinamismo dei personaggi.

CLASSIFICA SCENEGGIATORI:
1-Enna...bello, bello proprio, niente da ridire
2-Chiaverotti...il grande maestro!
3-Mastantuono...uhm, incerta, pareva più un flash gordon che un dyd
4-Faraci...ha toppato forte stavolta

COPERTINA: beh, non è affatto del genere "realistico" con cui ci stupiscono Liberatore e Dell'Otto, ma con uno stile tutto personale rende l'incombere della presenza di philip crane su dylan dog...e poi io ho interpretato il modo bidimensionale di disegnare dylan in confronto a quello tridimensionale usato per mana cerace come il limite di non poter superare una cosa ben più grande e potente di lui...

fine[:D]

Ho letto la prima, "Nemici per sempre".

POSSIBILI SPOILER

Innanzitutto, dico che mi è piaciuta abbastanza. Una storiuccia divertente, con i personaggi tutti al posto giusto e ben utilizzati (la scala reale di Groucho ha fatto riecheggiare per la via oltre la finestra le mie risate, facendo probabilmente credere ai passanti che dietro le persiane ci fosse un demente). In un racconto così breve, non ci si può aspettare uno sviluppo consistente del soggetto, che di per sè non è neanche così coinvolgente, ma la lettura mi è stata comunque leggera e divertente.

I disegni di Camuncoli li ho trovati molto belli, il suo Dylan mi piace, e anche la colorazione l' ho apprezzata, compresa la scelta di differenziare stilisticamente le sequenze esotiche, che, con l' utilizzo del retinato, mi hanno ricordato i vecchi fumetti d' avventura.

FINE SPOILER

Soggetto: 6
Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8

Trovato e letto. Inferiore ai due precedenti, ma comunque non male.

Non frequento il caro Craven Road molto spesso, scusate. [:I]
Ecco, in apertura di topic c'è scritto questo: " vi ricordiamo di commentate in segnalazioni e non qui, altrimenti il vostro commento sarà cancellato", ma non capisco allora perchè tutti scrivano qui e non avendo trovato l'altro luogo, mi adeguo all'eventuale infrazione e chiedo venia ai moderatori! [;)]

Dunque. L'albo in questione è secondo me pessimo, senza giri di parole.
Quattro storie inutili nel caso migliore, deprecabili in quello peggiore.
La prima, Nemici per sempre di Tito Faraci e Camuncoli ambisce fin dall'inizio alla palma di peggiore in campo. La trama è risibile, lo scioglimento finale deprimente. Davvero, di Tito Faraci su Dylan ne ho avuto abbastanza: arrivato in pompa magna (e fra tante mie speranze), non vedo l'ora che si stabilizzi su Tex!
Quanto a Giuseppe Camuncoli, anche qui avevo un certo numero di aspettative da un autore internazionale e affermato come lui, ma i colori (sono suoi o Bonelli?) tendono ad appiattire molto le vignette. Avrei preferito goderne in bianco e nero e vedere un certo numero di dettagli in più, che ho la sensazione risultino ora invece coperti. Ho apprezzato invece la soluzione di utilizzare ligne claire e un retinato per simboleggiare le scene che si verificano nel passato e in sogno: una variazione dal classico effetto dissoluzione di contorni che solitamente si usa in Dylan.
La fiaba nera di Enna e Roi è forse l'episodio che ho gradito di più, ed è tutto dire. Alla fine SPOILER si tratta della solita banalissima storia di psicopatici e assassini, però almeno l'autore evita nuove banalità, affidandosi alla calda coperta di quelle vecchie, trite e ritrite!
Il filo conduttore fiabesco avrebbe potuto esser una buona idea, ma lo scioglimento anche qui non è accettabile.
I disegni di Roi mi sono piaciuti, e nonostante sia l'autore principe degli effetti chiaroscurali, colui che associ ad ogni storia ambientata fra le nebbie di Londra e del Tamigi, ho trovato che questo tipo di colore abbia preservato tutti i vari arricchimenti che il suo tratto ama dare ad una tavola.
La sposa del diavolo, di Mastantuono... ecco Corrado lo assocerò sempre alle prime esilaranti storie Disney di Bum Bum Ghigno, personaggio suo. La sua storia dal punto dei testi è mediocre, soffre dell'esiguità forse del numero di pagine in cui è stata sviluppata. L'idea di fondo non è particolarmente nuova, ma almeno il climax avrebbe potuto forse beneficiarne, in una condizione di più ampio respiro. Riguardo i disegni, invece, pur ammettendo che in certe occasioni mi è sembrato di trovarmi davanti a tavole di Mike Mignola, mi sono piaciuti particolarmente.
Quanto all'ultima storia, beh... dopo la delusione delle prime tre, è dura cercare di aggrapparsi ad una sceneggiatura di Claudio Chiaverotti!
Lo ricordo con grande affetto: resta in assoluto l'autore più simpatico e disponibile che io abbia mai visto (ad eccezione di Carlos Trillo e di RRobe, quando a Roma cominciava a farsi strada... altri tempi), però non mi può presentare Mana Cerace! Io ritengo questa testata un'utile possibilità di sperimentare con Dylan. Ma non solo a livello di disegni! Anche i testi devono osare di più, andare oltre! L'anno scorso ci hanno provato e quel numero me lo sono riletto parecchie volte. Una storia capolavoro, un'altra che sfiorò il traguardo. Qui trovo solo desolazione di tematiche trite e ritrite, moraleggiamenti (vedi pistolotto finale di Philip Crane) e idee sciape.
Non ho parlato dei disegni di Evangelisti. Non ho mai letto Termite Bianca, ma lo sfogliai e ne apprezzai le qualità visive. Ha una notevole cura per il dettaglio, gli va merito di aver tentato di salvare il salvabile di una storia decisamente pessima.
Va beh, aspettiamo l'anno prossimo!
Carlo Maria

http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.c ... menti.html

Un saluto a tutti
Buon... divertimento.
TF

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Carlo Maria</i>
<br />Non frequento il caro Craven Road molto spesso, scusate. [:I]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ciao Carlo! [;)]

Commento rapido alle prime due storie: Faraci è leggerino, prevedibile e leggibile. Sceneggia bene come sempre, ma la storia è perfettamente in linea con quella del primo <i>Color Fest</i>, e quindi tutt'altro che indimenticabile. Però si lascia leggere, e direi che "divertente" è un aggettivo che le calza bene. [:D]

Buono Camuncoli e buona anche la colorazione. Dalle antemprime sembrava peggio, invece graficamente la storia ha un proprio perché.

Enna è bravo come sempre: non si cura affatto della verosimiglianza del soggetto (come ne <i>I sei corvi</i>), ma scrive un buon Dylan (il migliore, oggigiorno, Medda a parte). <i>La fiaba nera</i> ha una bella atmosfera, malsana e perversa, e questo anche grazie all'indovinata colorazione, che fa risaltare al meglio le chine di un Roi migliore del solito. Un buon episodio.

@Grazie Tito per la segnalazione e simpatico contrattacco (e poi non dite che gli autori latitano e non partecipano eh[;)]).


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Carlo Maria Posted - 09/08/2009 : 10:18:28
Non frequento il caro Craven Road molto spesso, scusate.
Ecco, in apertura di topic c'è scritto questo: " vi ricordiamo di commentate in segnalazioni e non qui, altrimenti il vostro commento sarà cancellato", ma non capisco allora perchè tutti scrivano qui e non avendo trovato l'altro luogo, mi adeguo all'eventuale infrazione e chiedo venia ai moderatori! <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
@Bentornato CarloMaria. Ovviamente nel testo che riporti si fa riferimento a tutti quei commenti che con la storia centrano poco o nulla, considerati "spammosi", per usare il gergo "locale". Spesso in passato venivano lasciati nel topic della storia in uscita, ora non più (tralaltro è spiegato meglio nell'AVVISO del primo post).

@Rimatt, non ci dici nulla sulla prova del Masta? Proprio tu?:)

Si dice che l'attesa del piacere sia essa stessa piacere ed io ho atteso molto questo Dylan.
Sono rientrato tardi ieri dalle vacanze in un posto sulle dolomiti dove si parlava solo tedesco e dove il buon Dylan Dog non è mai arrivato.
Così per riempire un po' il frigorifero sono entrato in uno di quei supermercati che tiene aperto fino a tarda sera.
Eccolo lì. Il buon Color Fest n? 3.
Le cose della vita fanno si che è notte inoltrata quando finalmente nel mio letto posso rilassarmi e riesco a prenderlo in esame.
Di tutti e quattro i disegnatori delle storie di questo albo ho tavole o disegni incredibili.
Vista la mia passione per il disegno prima di leggerlo, sfoglio un po' l'albo (senza naturalmente rovinarmi la sorpresa quindi le ultime pagine delle storie le salto a piè pari).
Io stravedo per Giuseppe "Cammo" Camuncoli che comunque non è propriamente un disegnatore dallo stile "Bonelliano" così come Patrizio Evangelisti ma bisogna ricordare che questa collana è bella anche per questo, farci vedere autori che non c'entrano niente con Dylan Dog alle prese proprio con il nostro personaggio preferito (accanto naturalmente a colonne portanti della serie).
Sono quei "diversi punti di vista" così importanti anche nella vita che ci permettono di ampliare le possibilità di analisi e quindi anche di giudizio su tutto quello che ci circonda (mamma mi è venuto il mal di testa).
Quindi per quanto mi riguarda un plauso alle opere di Giuseppe e di Patrizio.
Per quanto riguarda Corrado Roi che dire, lui è il maestro di quelle atmosfere gotiche così care a molti di noi appassionati di Dylan ed i colori non rovinano affatto la sua tecnica anzi li considero azzeccati e trovo l'insieme molto piacevole.
Era tanto che non vedevo una sua "splash page" con Dylan per intero (la sua tavola iniziale pag. 35).
Bellissimo anche il maggiolino nella prima vignetta di pagina 41 e l'intensità del primo piano di profilo di Dylan nell'ultima vignetta di pag. 49 che grida "Groucho".
L'altro Corrado, di cui vado matto per i Paperi ed i Topi, alle prese con la sua prima avventura Dylaniana (ma sono curioso di tenere in mano l'albo di Narnia Fumetto con la sua copertina) è tra i disegnatori più eclettici che io conosca.
Le didascalie della prima pagina mi ricordano molto i Classici di Walt Disney che leggo fin da piccolo.
Nel volto di Dylan noto delle contaminazioni "Ambrosiane" (Carlo Ambrosini) tipo la quarta vignetta della pagina 76, del primo Casertano seconda vignetta di pagina 82, ma vedo un po' anche di quel Gabriele Pennacchioli de "Il Primo Almanacco della Paura" ormai da troppo tempo assente dal mercato italiano e un po' della scuola argentina.
Considero Mastantuono un ottimo artista.
La cover di Toppi magari non è di impatto come potevano essere quelle di Dell'Otto o di Liberatore certo, ma forte lo stesso e di una intensità unica.
E' di uno stile non consueto.
Dubito che la "cugina" di chiunque riesca a fare un disegno come questo e soprattutto ricordiamoci che il maestro Sergio ha superato gli 80 già da un po' ma spero di potere godere delle sue opere per ancora molto tempo.
Non venitemi a dire che i disegni di Picasso de "La suite 347" ad un primo impatto piacciano subito, eppure se avrete la fortuna di vederli dal vivo non potrete che apprezzarli.
Prendo dal catalogo di quella mostra queste poche righe che sembrano scritte proprio per un autore che si cimenta in Dylan Dog ed invece erano riferite alle opere di un Pablo Picasso quasi ottantasettenne:
"rappresentano il lavoro di un uomo che senza curarsi delle proprie ansie o di quelle profonde inquietudini che spesso cercava, portandole a galla, di esorcizzare, si apriva alla percezione del mondo esterno, quel mondo che a un uomo di quasi 87 anni appariva folle, grottesco. Aveva visto ben altro!".
Ecco questo è quello che avrei scritto io dopo avere ammirato la copertina di Sergio Toppi.
Ora mi butto nella lettura delle storie.
Ciao a tutti.

camuncoli molto bravo, devo recuperare qualcosa di questo disegnatore.Certo è che i colori appiattiscono un po tutto.Ho letto solo la prima storia e mi è sembrata una storia easy-reading senza tanti fronzoli,carina e null'altro.