Cravenroad7

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#2 Color Fest
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MessaggioInviato: mer lug 08, 2009 7:38 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
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Località: Eternia
Il pianeta dei morti
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Videokiller
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Il mago degli affari
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L?Inferno in Terra
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legenda
Immagine non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
Immagine puoi farne a meno
Immagine compralo pure
Immagine cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: gio dic 30, 2010 1:49 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Billotta, Recchioni ed Enna rappresentano la parte sana dello staff dylaniano ergendosi pur nel passo falso su una combriccola di colleghi inidonei o indisposti fatto salvo Medda.


Ultima modifica di Kramer76 il ven ago 17, 2012 10:54 am, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: gio dic 30, 2010 3:54 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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Kramer76 ha scritto:
Billotta, Recchioni ed Enna rappresentano la parte sana dello staff dylaniano ergendosi pur nel passo falso su una combriccola di colleghi inidonei o indisposti fatto salvo Medda. Mi rammarico per non aver potuto inserire in top100 Enna, la mia preferita è Il guardiano del faro n°251. I tre hanno una dozzina di marce in più ed una fresca memoria del Dylan autentico.


Come direbbe Kit Carson: "Puro Vangelo fratello!" (...anche se l'esordio di Billotta nel mensile non mi ha soddisfatto).


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: dom nov 03, 2013 2:15 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Località: Valsesia
IL PIANETA DEI MORTI: Più che un semplice "what if" che Bilotta ancora ai capisaldi della serie, un vero e proprio cult ormai tanto da generare una mini-trilogia, che forse, notizie recentissime from Lucca, diventerà addirittura una mini-serie alternativa. E la cosa non può che farmi piacere perché Il pianeta dei morti è una di quelle storie che ha saputo far sobbalzare il mio cardiogramma dylaniato in quel periodo ormai in stato di morte apparente: non lascia indifferenti, emoziona, stupisce e sorprende grazie anche ai disegni di DiGiandomenico. Ottima.

VIDEOKILLER: Interessante e riuscito esperimento narrativo di Barbato, con questa storia dalla struttura apparentemente (solo) circolare che nel finale si mostra invece.. bi-circolare. Coinvolgente nell'incuriosire se e come Dylan e il suo misterioso antagonista riusciranno a sfuggire all'infausto destino pronosticato via youtube. Stano a colori perde. Molto buona.

IL MAGO DEGLI AFFARI: La più tradizionale del Color dove in genere preferisco leggere storie più sperimentali; niente di innovativo (in fondo abbiamo l'ennesimo clone del Patrick Bateman di American Psycho di turno, con la variante del druido), ma tutto sommato accettabile. Mari lo preferisco decisamente in b/n.

L'INFERNO IN TERRA: storia ambiziosa del Gualdo, con esplicite citazioni (tra cui quella della celebre immagine di piazza Tienanmen) e rimandi/omaggi, non troppo velati, ad alcuni film (tra cui mi piace citare "I figli degli uomini" di Cuaron), per andare poi a toccare o forse giocare con temi "alti" con il rischio della mera retorica dietro l'angolo. DeAngelis, in prestito per DD, fa ottime cose a colori. Discreto/buono.

A mani basse miglior pubblicazione dell'annata.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: gio gen 16, 2014 10:41 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Notavo che mancava il commentino della streghetta...si provvederà, naturalmente tutto sulla storia UNO.


Bilotta=Sclavi.

Dylan Dog= Robert Neville

Londra=Anticamera dell'Inferno..

Zombie= I soli liberi ??


Vabbè sabato posto....nel senso che metto alcune idee...

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: ven gen 17, 2014 1:13 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
skeletor ha scritto:
Il pianeta dei morti
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Il mago degli affari
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L?Inferno in Terra
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Esatto.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: ven gen 17, 2014 2:24 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6992
Località: Inverary 2.0
Esatto?
Facciamo tutti dei veeersi... (ma in fondo) siamo diveeeersi... :D



Alla fine, di bestialità in bestialità, mi sento di dissentire per diversità:
Il mago degli affari è una storia bellina, ma non all'altezza delle prime due (capolavori!). Anche perché colorato così Mari perde molto.
Mentre L'inferno in terra non è così malaccio: va letto come un fanta-apologo, con Dylan di mezzo. Ed i disegni di De Angelis sono da brividi... :P

Comunque sia, il miglior CF sinora.

ALOHA C'E' DA SPOSTARE UN PRIMATO(-E?)
E' UN DIESEL...

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: ven gen 17, 2014 6:34 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Ahem:


Pianeta dei Morti.

Può, una storia, una semplice storia, arrivare all'epicità ?
La risposta è certamente si, se si tiene conto di pubblicazioni come "Storia di Nessuno" e di " Memorie dall'Invisibile "
Bilotta qui, ci immerge in una Londra spettrale, cupa, lontana miliardi di km dalle luci di Piccadilly, da Soho, dalla Londra un po' beota di Hung Grant con Notting Hill. Ma anche lontana dalla Londra senza anima di molte, troppe storie di Dylan Dog, catapultandoci in una città morente, putrescente, vittoriana nei suoi misteri, nei suoi vicoli carichi di non morti e non viventi, che tanto sarebbe piaciuta a Sherlock Holmes e sopratutto a Stevenson con il suo " Dottor Jackyl e Mr.Hyde ".
E' la città la silenziosa, tragica, angosciante protagonista di un racconto stupendo, struggente, malinconico.
Malinconia che avvolge un Dylan svuotato di anima, senza più l'amico fraterno vicino ( o meglio gli amici...) solo quanto e più che " L'Ultimo Uomo sulla Terra".
Piove e c'è nebbia, e la morte è svuotata della sue stessa ragione di esistere.
Morte altra eterna protagonista, che attende il destino finale come si attende un responso tragico di un esame ospedaliero: rassegnazione e una vaga forma si sollievo.
Dylan sfatto, con una cravatta mollemente sfilata dal collo, senza più sesso consolatorio, ritrova una Bree Daniels che prostituta non è, ma che si vende e tradisce per amore.
Amore ultima fermata dall'incubo, ganasce che chiudono esseri orrendi con, qui è il vero orrore, l'intento non celato di renderli normali, appetibili, accettati come creature dotate di dignità. Ma proprio perchè, ci dice Dylan con il suo gesto apocalittico finale, questa integrazione è forzata, imposta, dettata da un governo ombra simil 1984 di Orwell, essa perde significato e giustizia. Dylan, ci dice Bilotta stupendamente, come simbolo ( i detective che vestono come lui...) perde di significato, diventa strumento del potere, trascinando se stesso e l'umanità tutta verso la fine.
Dylan non è simbolo perché era, è persona, unico rappresentate superbo di se stesso, incapace di reggere al proprio mito e quindi vuoto di energie, di senso del drammatico se non per la propria condizione di alcolizzato.
La creatura immersa nell'ombra è subito distinguibile, eppure vorremmo non fosse lui. Non vorremmo che l'esile, sottile filo di follia che ancora ci lega alla normalità nelle storie di Dylan, fosse reciso.
Ma non vi è speranza in un mondo senza futuro, ove gli zombie alla fine guardano la tv, ove non esite giustizia, morale, buono e cattivo. La giustizia è degli uomini, ci dice Bilotta, e qui di esseri umani, di uomini, non ce ne sono quasi più.
Che sia la selezione naturale, agisce Dylan, a far il suo corso. Il più forte vive, o forse sopravvive soltanto, in un oceano di sangue nel quale naviga il galeone dei ricordi.
Dylan come Neville, senza il suo furore distruttore, senza fuoco, senza una donna che scaldi le sue notti.
Pianeta dei Morti come Io Sono Leggenda, profondo pozzo nero senz'anima, nella quale si perde ogni tenue chiarore, e regna solo il nichilismo assoluto.

Bellissima, perfetta, indimenticabile. Si aggancia alla divina apocalisse anticipata da "Morgana" e la rende, se possibile, ancor più cupa. Un mondo senza reale pietà, senza vera e consapevole accettazione del diverso, è un mondo morto, morente, orrendo. E' il mondo spalancato da Reed con il suo fumetto, con quella agghiacciante realtà proiettata verso la fine.
Altro che centesimo numero. Altro che rassicurante finale.
Assolutamente terrorizzante e terribile è uno dei capolavori di Dylan Dog.

Fra i più belli di sempre, affonda la sua anima in una frase, presa da altro contesto:
" Si muore perché non si ha più voglia di vivere..."
Questo mondo, ci chiede Bilotta, ha ancora voglia di vivere ?

Assoluto.

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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: ven nov 21, 2014 5:57 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
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Riletto negli ultimi giorni questo color fest.

Pianeta dei morti: un fantastico futuro e una fine che non lascia spazio al genere umano. 7
Video-Killer: avvincente ma non-sense eccessivamente non-sense per i miei gusti. 5
Il mago degli affari: storia solida e Mari a colori lo adoro. 6.5
L'inferno in terra: la perla dell'albo, disegni e colori stratosferici, un classico viaggio onirico dylaniato. 8

_________________
"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: mar set 15, 2020 4:14 pm 
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il pianeta dei morti
secondo color che cala alla distanza ma che parte a razzo, con una delle migliori ministorie di dylan dog di sempre, insieme a margherite e varie, da top 100
bilotta inaugura la sua saga zombi con un gioiellino scintillante, perfetta capacità di sintesi, ritmo perfetto, disegni perfetti di di giandomenico
una continua strizzata d'occhio allo zoccolo duro di dylan dog (bree, groucho zombi, il galeone, il lungo addio, la retorica del "diverso")
bella assai la copertina di tanino liberatore
CLASSICO

voto 9


Ultima modifica di Kramer76 il mer nov 18, 2020 5:17 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: mar set 15, 2020 4:16 pm 
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videokiller
la versione barbatiana dell'isola d'yd, secondo me diverse spanne sopra la storiella sclaviana, sia per la sceneggiatura che per i disegni
stano sfrutta l'occasione per giocare con i colori (freddi e smorti sulla scena del delitto), con la costruzione delle tavole, con i suoni
tanti dettagli gustosi: l'orologiaio, il diorama, la pellicola, la carta da parati, la scritta "dyd 666 is your fate" (infausto presagio?)

voto 7


Ultima modifica di Kramer76 il mar set 15, 2020 7:36 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
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il mago degli affari
nulla di ché questa storiella di ruju, senza infamia e senza lode, di "maniera", classiche didascalie alla ruju, un pò di druidismo, un pò di yuppismo
alla fine, come spesso capita sui color, contano i disegni, essendo un fan accanito di mari non posso non apprezzare, anche se il mari puro è in b/n
sempre buoni i colori dello studio tenderini che ha colorato anche la prima storia

voto 6


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 Oggetto del messaggio: Re: #2 Color Fest
MessaggioInviato: mar set 15, 2020 4:20 pm 
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l'inferno in terra
in pratica è la versione mini di "la bomba", ci sono pure i disegni simil-brindisi... retorica ostentata, citazionismo facile (tienanmen, stranamore)
mi ha ricordato anche la ministoria di zagor disegnata da lola airaghi, "brezza di luna", maxi 31, dove vediamo zagor nel ruolo inedito di ostetrico :lol:
classica storia da allegare a repubblica o a vanity fair... mi sono piaciuti solo alcuni dettagli: il mercato preso di mira dai mortai, la flotta aerea, londra bombardata
insomma i disegni di angelis mi sono piaciuti, e per un color forse dovrebbe bastare... strana però quella donna con l'orecchino a croce: non vorrei si trattasse della fallaci...

voto 5/6


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