ho avuto tempo finalmente e l'ho letto.
Credo che ad un esordiente non si possa chiedere di piu'. Si vede che c'e' molta roba "dylaniata" riciclata e reimpastata e nascosta sotto il tappeto, ma è secondo me un albo che ha saputo creare atmosfera. I tentativi di evitare certi stereotipi come gli zombie che muoiono impallinati, gli "indigeni" diffidenti, sono un po' goffi. Groucho fa qualche battuta, non so se sia l'eta' ma le battute di Groucho non le capisco: o sono messe tanto per riempire, oppure è colpa mia. Tant'è che Groucho in questa storia non ci azzecca niente.
Non so perche' Juan dica che Dylan non è Dylan, a me sembra che dylan sia lo stereotipo di sé stesso, e forse l'autore che ne era consapevole l'ha voluto controbilanciare tentando di snaturare gli zombie e gli abitanti del luogo.
Quello che mi da fastidio sono le scopatine di Dylan nell'ultima tavola. Dico, ma le ragazze cosa pensano di queste sveltine? Nell'albo La casa dei fantasmi Ruju arriva a dire nella penultima tavola, seconda vignetta (lui sopra, lei sotto come sempre, Dylan deve essere un po' noioso) "Lei ha voluto dedicarmi un po' del suo tempo"
Ah beh! A me sembra un po' maschilista come idea, non mi sorprendo se Paola tiene Dylan a secco.
La ragazza è veramente un fantasma, vuota, senza spessore. Serve soltanto a due scopi: dare lavoro e il... a dylan.
Per gusti personali mi è piaciuta l'atmosfera che gli autori hanno creato nelle prime tavole. Trovo molto bella la resa di Roi, i mastini, la nebbia, gli zombie.
Le narrazione la trovo invece scontata e noiosa quando tenta di metterci azione, forse ha citato Zombie e L'esorcista, chissà..
Per quanto riguarda la recensione di UBC sono d'accordo sul fatto che l'evento che fa da presupposto alla storia (la donna che non da neanche un goccio di benzina all'hippie per principio) è davvero ridicola.
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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!
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