Letto e in buona parte apprezzato. [:)]
Seguono recensione e
S
P
O
I
L
E
R
Inizio con i punti deboli (a mio parere), non per sadismo ma perché ritengo che sia meglio levarsi subito il dente e il dolore.
Ho rilevato almeno due difetti:
1) Medda visibilmente fa di tutto perchè i vari personaggi appaiano il più possibile "normali", ovvero gente del tutto ordinaria -come potremmo essere io, voi e le nostre famiglie- in circostanze straordinarie. Non a caso più di una volta Medda abbozza dettagli (forse un po' pletorici) che lascino intendere come il mondo di Caravan sia realistico, estremamente vicino alla nostra quotidianità; si pensi, per esempio, al criminale che si blocca dopo aver avuto una spalla bucata (proprio come avviene nella realtà).
Nulla di male in sé, è un procedimento narrativo come un altro. Il problema è che Medda esagera un po' troppo in questo senso. I personaggi appaiono TUTTI fin troppo convenzionali e non suscitano particolare interesse. Il ragazzo 'qualsiasi' che si rode per la partita persa è solo, per l'appunto, un ragazzo qualsiasi che si rode; la madre apprensiva è solo una madre apprensiva; la mocciosa saputella e irritante è solo una mocciosa saputella e irritante... Sembra di leggere la trasposizione a fumetti di un fatto di cronaca, una specie di giornalismo disegnato: è solo la <i>situazione</i> a suscitare interesse, non i personaggi.
Anche i disegni hanno lo stesso difetto. Senza dubbio Medda ha dato indicazioni precise ai disegnatori perchè il ragazzo apparisse come un qualsiasi ragazzo, il padre come un qualsiasi padre e così via, ma ha ecceduto in "normalizzazione". Io, più di una volta, mi sono ritrovato a NON DISTINGUERE i vari personaggi perchè costoro non avevano la minima caratterizzazione somatica. Distinguevo la madre per la pettinatura e la bambina perchè bambina [:o)] ma nient'altro. Eppure è evidente da come il fumetto è sceneggiato che il ragazzo e il padre già alla seconda apparizione dovevano venire identificati all'istante. Io invece mi chiedevo: "E questo chi è? L'ho già visto?"
Secondo me Medda avrebbe dovuto prendere esempio da <i>Volto Nascosto</i> e dai suoi personaggi molto realistici e al contempo ben caratterizzati fisicamente (bastava poco: un paio di baffetti, una pettinatura insolita...).
2) La parte dell'assassino degenere che decide di sterminare la buona famiglia non mi è piaciuta. [:(]
Innanzitutto, non quaglia affatto col resto della vicenda. Sembra buttata lì solo perchè il fumetto aveva ben 96 pagine da riempire. Sarebbe stato meglio approfondire e sviscerare le reazioni della folla all'evento strano e inspiegabile (invece quasi tutto si riduce all'isterico della bicicletta [V]).
Ma il problema più grave è che si tratta di un evento del tutto ANTI-REALISTICO, quindi in contraddizione con le basi narrative e le premesse del fumetto stesso.
Siamo seri: nella realtà quante probabilità ci sono che un assassino accidentale (magari un po' cialtrone, ma di certo non drogato né ubriaco, quindi dotato di un atomo di cervello), anzichè prelevare in fretta e furia un po' di denaro e scappare in Messico, decida di <i>"vendicarsi" sterminando la famiglia -mai conosciuta- di un tizio ecologista che cercava semplicemente uno sponsor per un parco?!?!?!?!</i> [xx(] E che rimanga fermo nel suo proposito anche quando il cielo e tutta la gente impazziscono (tutti tranne lui! [V]).
Questo non è realismo, è una situazione 'da fumetto'. Potrebbe andare bene in <i>Demian</i> -che non è realistico, è la tipica serie "fumettosa" d'avventura- non certo in una testata che fa di tutto per apparire fortemente legata alla quotidianità.
Esauriti i difetti, passiamo ai pregi.
Il trapasso della situazione da 'normale' a 'straordinaria' avviene in maniera del tutto naturale e scorrevole, senza forzature. La sensazione di coralità è forte e dà un sapore particolare alla storia, che fa di tutto perchè il lettore non si fissi su un unico personaggio (peccato solo che le caratterizzazioni dei character principali ne risentano un po' troppo).
Il finale in sospeso mi piace, anche se lascia intendere quale sarà l'andamento dei numeri a venire: albi non propriamente autoconclusivi e impostazione narrativa da 'unica grande saga'.
Voto complessivo: 7
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