<div align="right"><i>Cynthia prima suis . . . me cepit ocellis</i></div id="right">
Vista anche la pochezza del DYD mensile, dedico le mie cure all'infallibile <i>Rat-Man</i>.
SPOILER
Dopo l'esalogia che ci ha accompagnato per tutto il 2008 e che ha rappresentato uno snodo fondamentale per la serie, il Leo ha comprensibilmente allentato la presa, proponendoci prima la notevolissima bilogia di Ratto, che nominalmente si colloca entro la normale <i>continuity</i> ratmaniana ma di fatto non mi pare vi abbia inciso, e adesso una trilogia che si presenta come interessantissimo <i>pout-pourri</i>.
Le due direttrici fondamentali, come indicato nell'editoriale di Plazzi*, sono quelle del metafumetto e della parodia dello <i>shojo manga</i>, genere destinato al giovane pubblico femminile**. Non ne ho, in realtà, una conoscenza accurata (per non dire che non ne ho alcuna!), ma non dubito della bontà della mimesi ortolaniana nello sviscerarne i <i>topoi</i>, certo nutrita di conoscenza diretta e di un?attenta fase di studio.
Mi sposto quindi sull?altro versante, quello del metafumetto, così caro all?autore (fermo restando che il primo filone risulta perfettamente intrecciato al primo, proprio a livello di avanzamento della narrazione: sì, in tutto ciò viene anche portata avanti una trama precisa). Di nuovo dopo la stupenda quadrilogia di Dio, Rat-Man smette i panni di supereroe per indossare quelli di responsabile, in qualità di ?eponimo?, del più prestigioso fumetto in circolazione; intorno a lui una redazione con i principali comprimari di testata, tra cui un Jordan esilarante, uno straniante Valker e, naturalmente, Cinzia. Il nostro transessuale platinato di fiducia ? personaggio che amo alla follia ?, dopo averci lasciato per due numeri, in cui s?è lasciato spazio al terzetto Ratty-Brakko-Jordan, è davvero uno dei cuori pulsanti del numero (e forse non a caso?). Una delle tematiche principali poste sul tappeto inerisce, infatti, proprio al ruolo di Cinzia nella serie; riflessione che, al di là della facile risata (la <i>r?verie</i> delle pp. 7-10, con la climax del dottor Battiloca, ha seriamente rischiato di troncarmi il respiro), si tinge di un <i>color</i> malinconico, quasi commovente: la reiterata proposta della storia <i>E adesso sposami!</i>, le riflessioni delle pp. 19-20, culminanti nello stacco sulla poveraccia che attende imperterrita, il dialogo con Tamara a p. 31 sulla fissità dei ruoli nella serie, a mio avviso metafora della rigidità dei personaggi che assumiamo su di noi nella vita, fino all?umanissima reazione dell?abbandono della redazione alla notizia delle prossime nozze del suo amato bene (annunciate un?ennesima volta)?
<font size="1">* ancora una volta protagonista di una divertente comparsata all?interno della storia.
** la sua presenza, d?altro canto, è già annunciata dall?ardita copertina, in cui troneggia una Rumiko Yotta che è patente rivisitazione di Saylor Moon, con tanto di fermacoda e braccialetto all?insegna di Pikachu.</font id="size1">
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