<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Block -a dieta dal 56-</i>
<br />Ho capito benissimo cosa intendi e molto probabilmente non mi ero espresso in modo appropriato.
Le paure di Sclavi sono confluite in Dylan e ovviamente sono state trattate in un modo "intimo", se mi passi il termine.
Non possiamo pretendere che Faraci, Ruju, Medda, Barbato ecc ecc mettano su carta le paure di Sclavi <u>nel modo in cui faceva lui</u> (qui sta il problema). Cosa si può chiedere allora a questi autori? "Semplicemente" che rispettino il personaggio Dylan, anche conferendogli aspetti nuovi e tipici della personalità di ciascun autore (la Barbato non l'ha fatto tr***are per mesi[:)]) ma sempre tenendo in mente di CHI sta scrivendo.
Faraci è un ottimo sceneggiatore eppure spesso sembra che si dimentichi chi è il protagonista della storia che sta scrivendo.
Lo stesso discorso per DeNardo. Ruju ha dimostrato di saper scrivere ottime storie con un Dylan perfettamente centrato e sono abbastanza convinto che se su di lui non avesse "pesato" il dover mandare avanti la baracca in un momento difficile ne avrebbe scritte anche altre.
Per "rispetto" non intendo però una cieca scopiazzatura dei topoi, ma semplicemente un adattamento.
Per quanto riguarda l'esempio del cellulare (perfettamente rappresentato ne "Il progetto")ti porto un contro esempio: Medda, in "Vittime designate" mette in mano a Dylan un cellulare. Relega l'incertezza e la goffaggine di Dylan solo in un paio di sequenze e addirittura gli fa usare l'aggeggio per "risolvere" a distanza tutta la storia. Si tratta di snaturazione del personaggio quindi? Forse ma trovo questa storia una delle più riuscite degli ultimi anni.
Secondo me l'atteggiamento più giusto per scrivere Dylan è molto ben descritto dalle parole di Recchioni
http://prontoallaresa.blogspot.com/2008 ... dylan.html
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Non ho letto la storia di Medda che citi, quindi ti rispondo su tutto il resto.
Dylan è nato come fumetto d'autore. Era molto particolare in tutto e per tutto. Non è semplice per un autore che non sia Sclavi "usarlo", nemmeno per autori che ci lavorano da tanti anni. Se Sclavi (che è un Grande Artista) avesse scritto una storia di Corto Maltese cosa ne sarebbe venuto fuori? Probabilmente una schifezza illeggibile. Ci sono personaggi che non dovrebbero essere "rimaneggiati", perchè sono il loro autore. E non il loro autore 20 anni dopo, ma il loro autore in quel momento lì. Domani forse sarà già un'altra persona.
Tu dici che i vari autori dovrebbero "interpretare" il personaggio. Beh, se mi citi Recchioni ti dico che secondo me l'ha fatto benissimo, nei limiti del possibile (i limiti sono che Recchioni e Sclavi sono due persone diverse). Chiaverotti in passato ha scritto quasi meglio di Sclavi. Ma sono casi particolari. Io non voglio che la Barbato interpreti Dylan. Primo perchè in effetti lo fa, ma il risultato mi deprime, e questo nonostante io riconosca in lei una validissima autrice. Secondo perchè se Dylan come penso non ha più niente da dire, i bravi autori piuttosto che buttare via la loro arte nel tentativo di reinventarlo dovrebbero fare qualcosa di nuovo. Mancano le idee? Male. Questo è molto ma molto più grave del fatto che Dylan Dog sia diventato una testata scadente.
E guarda che il mio discorso c'entra ben poco con le vendite. Uno dei migliori fumetti che la Bonelli abbia mai prodotto è stato vergognosamente ignorato dal pubblico, e ha dovuto chiudere. Parlo ovviamente di Napoleone. Siccome Bonelli è uno che sa bene quando un fumetto vale, per un po' lo ha anche prodotto sottocosto, poi è chiaro che ha dovuto smettere, in quanto la Bonelli non è un'istituto di beneficenza. Ma io preferirei veder nascere fumetti così una volta ogni tanto, anche se poi devono chiudere presto perchè il pubblico è troppo occupato a leggere idiozie, piuttosto che veder continuare all'infinito una testata che non rappresenta più nulla. Non per colpa sua, lo ripeto: per colpa del mondo in cui si trova.