Cravenroad7

è discriminante quando giudichi i brufolosi che spendono soldi per i tuoi fumetti, come dei piccoli sovrappeso maniacalmente portati all'adorazione del comic, appartenenti al gregge degli sfigati, li puoi demolire se sei appartenente al tessuto sociale delle rockstars,dei belli e dannati,accettando di apparire come un cinico spietato bastardo.ma in caso differente tutto diventa analogo ad un b movie all'italiana.

A me sembra che Medda non giudichi tanto la copertina, quanto l'abitudine di difendere a prescindere un'opera a fumetti da parte degli appassionati. E in questo ha ragione.

Ma infatti ho specificato che, più che sull'articolo di Medda, avevo intenzione di dire la mia sulla questione "originaria", quella della copertina incriminata. [;)]

Ho letto l'articolo di Michele Medda ma sopratutto ho letto il libro.
L'illustrazione a me non da fastidio agli occhi perché non vedo nessun ammiccamento, nessun atteggiamento simil-lesbico-sessuale.
Dalla copertina del libro personalmente vedo due figure femminili innocenti alla mercé di tre soggetti rappresentati come l'incarnazione dell'odio e della violenza espressioni quest'ultime nascoste dietro delle maschere (dal libro: "a mà sta' tranquilla sò tutti ragazzi dei Parioli, é brava gente")
Il bianco della purezza (in una accezzione generale) e della morte (così nella tragedia greca) che cerca di resistere all'espandersi del nero dell'odio ed al rosso del sangue, due figure femminili che si stringono perché hanno paura, sono terrorizzate.
Il libro trasuda di condanna verso quello scempio e non c'é nessunissimo passaggio dove il lettore può trovare un ammiccamento degli autori verso il sadismo o la violenza, anzi c'é una condanna fortissima verso questa violenza bieca.
Un episodio che é trattato con molta sensibilità sia narrativa che grafica e dove non c'é nessun passaggio di violenza gratuita.
Semmai vi é molta critica verso il mondo della giustizia di allora che permise a quegli sciagurati di ripetere atti di violenza dopo che erano già stati condannati per un epiosodio analogo senza scontare nessun giorno di galera anzi permise successivamente ad Angelo Izzo di uscire dal carcere e di uccidere di nuovo.

Su quello che dice Medda circa la "la letteratura fumettara" che si erge a difesa del suo territorio posso più o meno essere ma vorrei ricodare che la discussione era partita da un giudizio della copertina senza aver letto il libro e questa la dice lunga: il critico deve criticare ma prima é pregato di leggere quello che deve criticare.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
Dalla copertina del libro personalmente vedo due figure femminili innocenti alla mercé di tre soggetti rappresentati come l'incarnazione dell'odio e della violenza espressioni quest'ultime nascoste dietro delle maschere (dal libro: "a mà sta' tranquilla sò tutti ragazzi dei Parioli, é brava gente")
Il bianco della purezza (in una accezzione generale) e della morte (così nella tragedia greca) che cerca di resistere all'espandersi del nero dell'odio ed al rosso del sangue, due figure femminili che si stringono perché hanno paura, sono terrorizzate.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Intanto da come ne parlate tu e Recchioni sembra che descriviate un dipinto simbolista di Redon o Klimt, mentre a me stile e qualità dell'illustrazione ricordano più Montanari & Grassani.[8]

Comunque, l'errore che mi sembra facciate, e mi sembra abbiano fatto fatto anche gli autori, è la pretesa che quell'immagine venga giudicata solo per la sua efficacia intrinseca, quasi fosse possibile sradicarla dal contesto culturale in cui viviamo. Ma ogni immagine non è solo quello che mostra, perché in ogni caso si porta dietro anche una storia e un immaginario culturare. Anche lo stile con cui è realizzata è significativo e diventa un simbolo.

Per fare un esempio grossolano (che spero nessuno prenderà sul serio): se guardiamo solo all'efficacia, allora anche un' immagine come questa qua

potrebbe tranquillamente fare da copertina ad una nuova edizione del Diario di Anna Frank. Perché presa alla lettera, solo per quello che mostra, nessuno può negare quell'immagine non esprima la "bestialità" del nazismo e la violenza su "giovani donne innocenti".
Naturalmente nessuno di noi penserebbe una cosa del genere, perché riconosciamo tutti in questa immagine i simboli e lo stile di un immaginario "commerciale" non adatto ad un contesto serio e doloroso come quello di Anna Frank.

E allora, in tutta franchezza bisogna essere ciechi per non vedere nella copertina in questione i simboli e i segnali di un immaginario cinematografico/fumettistico ben definito, che vista la natura delicata del soggetto, era proprio il caso di non tirare in ballo.

Che poi il libro possa essere tutta un'altra cosa, è un ulteriore prova dell'errore di comunicazione di quella copertina.

Premettendo che non conosco Redon e Klimt, ti dico che mi piace lo stile del duo Montanari & Grassani.

Secondo te il libro é stato scritto in un'ottima commerciale oppure la copertina ha uno stile commerciale/cinematografico ?
Credo proprio che ti sbagli.
Il lavoro é comnciato più di un anno fa e quindi non in occasione degli attuali eventi di cronaca.
Semmai é una tragica coincidenza.

Ti dirò dippiù: il libro proprio in relazione a questi sciagurati episodi può svolgere la funzione di far riflettere i lettori su quanto sia abominevole questo tipo di delitto e su come siano aberranti le "motivazioni" chi compie questi atti insulsi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
Per fare un esempio <b>grossolano</b>
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Appunto.
Le due copertine non sono a mio parere paragonabili.
Una mira al realismo anatomico e cromatico, l'altra alla stilizzazione, sempre anatomica e cromatica.
Cambia l'inquadratura (quindi il tipo di coinvolgimento dello spettatore), cambia lo sfondo (quindi ciò che nelle intenzioni il libro vuole offrire).
Trovo l'illustrazione da te proposta commerciale. Quella di Ambu concettuale.

Questo non per dire che tu sei cieco, o che lo sono io.
Semplicemente non darei per scontato che la copertina di BeccoGiallo sia universalmente percepita come offensiva per i familiari od "occhieggiante allo stupro". Per me, ripeto, pur non piacendomi, non lo è affatto. Neppure per Simone. Per te sì, anche per Rimatt mi sembra di capire. Ma non va dato per scontato.
Poi, e anche questo l'ho già detto, l'autore è stato inelegante verso la cronaca, ma per altri motivi che trovate spulciando il suo blog (e anche in questo caso secondo la MIA personale idea di rispetto) e che Ausonia gli ha pure fatto notare.

Non pensate che voglia fare del relativismo spicciolo. Logico dare per scontato che su un forum si esprime un'opinione personale.
Ma io preferisco ribadirlo con forza quando si sconfina nell'interpretazione dell'etica e della creatività.

A.
<hr noshade size="1">
http://dallacantina.blogspot.com

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
anche per Rimatt mi sembra di capire. Ma non va dato per scontato.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Per quanto mi riguarda, credo solo che l'immagine in questione potrebbe anche turbare la sensibilità di persone particolarmente vicine all'episodio rievocato, essendo vagamente (neanche tanto) ammiccante. A me non dà il minimo fastidio, ma questo è un altro discorso.

Ehi Waits, hai ripescato la locandina di uno dei più brutti film mai apparsi sul nostro pianeta
__
http://pensieriframmentati.blogspot.com/

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
Secondo te il libro é stato scritto in un'ottima commerciale oppure la copertina ha uno stile commerciale/cinematografico ?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Il libro non l'ho letto e quindi mi fido del tuo giudizio.
Non credo che la copertina volesse essere commerciale, ma (a mio parere) gli autori hanno fatto l'errore di rifarsi ad un tipo di estetica tipicamente commerciale.

Montanari & Grassani piacciono anche a me, ma il loro stile molto "fumettoso" sarebbe il meno indicato per affrontare certe tematiche.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Eraserhead</i>
Ehi Waits, hai ripescato la locandina di uno dei più brutti film mai apparsi sul nostro pianeta
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Per fortuna non l'ho mai visto, ne spero mai lo vedrò [;)]

Scusate ma mi devo ritirare dalla discussione, domani parto per lavoro e starò via fino al fine settimana. Comunque il mio pensiero mi sembra di averlo anche troppo abbondantemente espresso.

Sul sito di Medda c'è una news su X-campus, una storia marvelliana (mutante per l pecisione) scritta dal nostrocon Artibani.
Qualcuno sa dirmene qualcosa?

Anche Michele Medda ha ceduto ?

http://caravan-laserie.blogspot.com/

Pure Medda si è fatto il blog! [:D]

L'aveva detto, tra l'altro.

Ieri ho riletto un vecchio topic (la scelta), e c'erano commenti su Medda che non mi sarei mai aspettato da Triss!
Per la serie "Solo gli stupidi non cambiano mai idea"