brutto tout court: racchiude tutti gli elementi che al sottoscritto fanno storcere il naso (fino all'increscere di una nasite che mi trascino dietro ormai da un paio di giorni):
- assenza di comprimari (ma questo è stato già detto e ribadito e poi ribadito ancora)
- Plot di un'inconsistenza unica che deve rifugiarsi nei soliti demoni per autoassolversi: delle due preferisco un albo che rivela alla prima pagina la presenza di un demone e fa di questa magra dichiarazione la propria cifra stilistica (con teste spiccate, sgozzamenti etc.). Questo è solo un giallo sbiadito e stanco con (SPOILER) una cameriera (sic!) che evoca dei demoni per accaparrarsi il malloppo...(FINE SPOILER)
- Assenza di incisività sceneggiatoria (se mi passate il termine): non si capisce mai quale sia il punto, non c'è mai l'aspettativa di nulla, non c'è mai una pagina che il lettore giri con la reale curiosità di sapera cosa succede dopo. Non si avverte mai la presenza, per fare un paragone, di un qualsivoglia "doomsday clock" che incomba sulle teste dei personaggi.
- Post-moderno insensato: perché (SPOILER) i demoni-killer sono imbranati? perché parlano sempre a vuoto di sociale, economia, informazione e chi più ne ha più ne metta? Ecco, io non dico che questa caratterizzazione non si possa fare, ma almeno pretendo che i discorsi dello sghangherato due abbiano una minima connessione "poetica" alla tematica dell'albo, o che le loro azioni maldestre rispecchino in qualche modo la morale della narrazione, o la analizzino nella diegesi. Forse è chiedere troppo, è vero, ma qui abbiamo due tizi che parlano di niente e di un niente poco divertente, alla ricerca di una vena tarantiniana che appare fuori luogo e pedante, che gioca a carte scoperte un gioco che nessuno ha più voglia di giocare.
Voto 2
Joe Montero (l'avevo detto che ero sottoscritto)