Cravenroad7

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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 11:27 am 
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Iscritto il: mar gen 03, 2006 8:32 pm
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Io ero tra coloro che dopo l'ottima sorpresa de "L'incendiario" si aspettava molto dalla nuova storia di De Nardo.
Invece sono stato purtroppo ampiamente deluso. Ancora una volta una storia che delle atmosfere di DD conserva ben poco. Un'intreccio, come nella gran parte delle storie di De Nardo (24 ore per non morire, Amori perduti, Il grimorio maledetto, Il tempio della seconda vita, Poltergaist... ...), legato a questioni di soldi, conti bancari, interessi familiari ecc. che sinceramente vedo più legati ad un discrso giallistico che all'indagatore dell'Incubo, e in cui l'intervento sovrannaturale sembra sempre messo lì giusto perchè la testata di chiama Dylan Dog.

Per me 5.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 12:23 pm 
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Sinceramente non sono d' accordo con chi critica l' impostazione gialla in un albo di Dylan Dog.
Sono pienamente d' acordo nel dire che puntare tutto sull' intreccio giallo dia l' effetto di snaturare Dylan Dog, poichè questo fumetto è basato anche e soprattutto su altri elementi; ma nemmeno si può del tutto prescindere da esso.
Molti capolavori del primo periodo di Dylan Dog sono storie con un impianto di trama gialla legato alla componente horror-soprannaturale. D' altronde questi due generi sono a mio avviso fortemente correlati dal fattore "mistero". Una storia horror deve vertere attorno a un mistero per creare interesse e il mistero si svela attraverso l' indagine. Non è un caso che l' inventore dei racconti dell' enigma sia E. A. Poe.
Diverse storie di Paola Barbato, ad esempio, sono fortemente gialle, ma nessuno si sogna di metterne in dubbio la qualità.
Quindi la critica contro il giallo in Dylan Dog non deve essere fatta a priori. Il risultato finale dipende dall' uso che lo sceneggiatore fa degli elementi a disposizione.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 3:14 pm 
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Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm
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Località: Viareggio
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by MisterRaven</i>
<br />Piccolo appunto sul "finale ridicolo causa formule magiche", allora anche Hellblazer è un fumetto ridicolo, dall'inizio alla fine. Lì le formule magiche ci sono eccome, sono scritte in caratteri molto evocativi, ma ci sono.
Il buon Constantine, quando evoca spiriti e demoni traccia cerchi magici, accende candele, utilizza vesti e bacchette magiche e...pronuncia formule magiche.
In questo Dylan ci sono sia le candele che le formule e non l'ho trovato affatto ridicolo. Se e ripeto SE Dylan fosse un esperto del soprannaturale e delle evocazioni, avrebbe senso vederlo con vesti bianche a tracciare un cerchio magico per terra, ma non lo è e a causa delle leggi della non-continuity-uomo-sempre-uguale-a-se-stesso non può nemmeno diventarlo. Quindi ho trovato più forzato la mancanza di alcuni elementi piuttosto che la presenza di formule magiche che, per dovere di cronaca, nelle evocazioni vengono usate.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma il brutto è proprio questo!!! Cioè, fino a prova contraria, Dylan Dog <font color="red"><font size="3">NON E'</font id="size3"></font id="red"> Hellblazer, ne tantomeno Costantine! Probabilmente in quel contesto le formule magiche e le candele ci stanno bene (ma su questo non posso pronunciarmi perchè io non ho mai letto nessuno di questi due fumetti, quindi lungi da me il giudicarli! magari sono anche più belli di Dylan Dog!), ma qui proprio non ci dicono nulla!
Ma ce lo vedete Dylan che affronta la Morte di "Attraverso lo specchio" con una formuletta magica, o che combatte la strega di "Cagliostro!" a suon di riti magici e candele?! [xx(][xx(][xx(]


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 3:45 pm 
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Iscritto il: ven dic 01, 2006 2:26 pm
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Località: Empoli
Vabbè, allora togliamo le formule magiche e mettiamoci un marchingegno fantascientifico di Wells che intrappola gli spiriti stile Ghostbusters...Vi sarebbe piaciuto di più? Non sarebbe stato comunque un deus ex machina altrettanto spudorato?


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 4:18 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
Messaggi: 392
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Sante Caserio</i>
secondo perchè anche chi ha provato a difendere questo numero mi pare abbia saputo dare solo motivazioni tecniche. La tecnica di per sè non dà nessuna emozione. Mi sono stufato di storie scritte da bravi professionisti: non leggo i fumetti per giudicare il loro mestiere, ma perchè mi trasmettano qualcosa.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Quoto a sangue! Ma che mi frega a me se De Nardo "è professionale" e "scrive bene", se praticamente sembra che sceneggi SEMPRE storie di un'altra serie che poi adatta malamente a Dylan?
Non faccio nessuna fatica a dire che De Nardo scrive due volte meglio di quanto facesse Chiaverotti. Ma Chiaverotti, con tutti i difetti che gli trovavo, scriveva storie di Dylan METTENDOSI AL SERVIZIO DEL PERSONAGGIO, non scriveva quel cazzo che gli pareva a lui! Dirò che l'atteggiamento di De Nardo mi pare anche un po' arrogante, per come se ne frega puntualmente della tradizione della serie (che non vuol dire metterci più o meno vignette con Groucho o Bloch), per come le sue storie vanno sempre per i cavoli loro, per come su ogni suo albo sembra voler capeggiare la scritta "io sono speciale e Dylan lo scrivo <i>strano</i>".
Io voglio comprare e leggere storie di Dylan Dog scritte da autori bravi a scrivere storie di Dylan Dog, non storie di autori bravi a scrivere quel che gli pare a loro. Che poi De Nardo non è neanche così bravo ne quel che scrive così interessante, da giustificare che mi debba sorbire la SUA versione di "Dylan che non è Dylan ".

Su questa storia spendo una sola parola: deprimente.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Bo.82</i>
Ma il brutto è proprio questo!!! Cioè, fino a prova contraria, Dylan Dog <font color="red"><font size="3">NON E'</font id="size3"></font id="red"> Hellblazer, ne tantomeno Costantine! Probabilmente in quel contesto le formule magiche e le candele ci stanno bene (ma su questo non posso pronunciarmi perchè io non ho mai letto nessuno di questi due fumetti, quindi lungi da me il giudicarli! magari sono anche più belli di Dylan Dog!), ma qui proprio non ci dicono nulla!
Ma ce lo vedete Dylan che affronta la Morte di "Attraverso lo specchio" con una formuletta magica, o che combatte la strega di "Cagliostro!" a suon di riti magici e candele?! [xx(][xx(][xx(]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

E dato che ci sono quoto pure questo.
Appunto: Dylan Dog NON E' Constantine, quella della "formula risolutrice" è solo un dei tanti esempi che si potrebbero fare per capire quanto De Nardo non abbia capito un tubo, o se ne freghi, delle caratteristiche più fondamentali di Dylan Dog.
Non so, è come se d'ora in poi Dylan Dog risolvesse ogni caso a pistolettate, e non si potesse criticare una cosa del genere "perchè è quello che fa sempre anche Tex"!

Che poi per me Dylan potrebbe benissimo risolvere i casi pronunciando formule esoteriche o tirando fuori la colt 45, purché gli sceneggiatori rendano credibili quelle scene! Purché adattino quelle soluzioni al carattere di Dylan. Invece no: adattano Dylan alle loro trovate da quattro soldi.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 4:27 pm 
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Iscritto il: mer apr 02, 2008 5:37 pm
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E allora che deve fare Dylan? Starsene sempre lì impalato con la bocca aperta a sperare che le cose si risolvano da sole?
Non può sparacchiare e fare fuori tutti, perché altrimenti sarebbe Tex, non può dire formule magiche perché altrimenti diventa Constantine...e secondo me non può nemmeno affidarsi sempre a Wells per quello che riguarda il soprannaturale, altrimenti Wells diventa il personaggio principale e Dylan il suo assistente!

SPOILER BOH
In qualche modo doveva finire, quei due cacchio de spiriti dovevano sparire. Se si scrivono storie surreali, allora tutto può anche finire senza che Dylan alzi un dito("Cose dell'altro mondo"), ma in altri casi, qualcosa Dylan dovrà pur fare. Io ripeto che non l'ho trovato forzato o meglio, come dice giustamente Block, non l'ho trovato più forzato di un qualunque altro espediente risolutore. Poi, se si vuole contestare lo stile con cui Dylan risolve la vicenda, allora è un altro conto, ma una "contro-evocazione" a me sembrava la terminazione più consona allo svolgersi della storia.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 4:39 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by MisterRaven</i>
Poi, se si vuole contestare lo stile con cui Dylan risolve la vicenda, allora è un altro conto
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non è un altro conto, ma il succo della questione.
Una soluzione senza stile come quella in questione è una pessima soluzione, anche se "logicamente" corretta e giustificabile all'interno della singola storia.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 4:42 pm 
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Allora, come è già stato detto, Dylan doveva pronunciare formule magiche impronunciabili scritte in stile barocco e la cosa era perfettamente giustificata. Oppure no?
Non ho capito cosa contestate, se il fatto che Dylan usa una formula magica o il modo in cui la usa(a qualcuno hanno fatto ridere le parole che pronuncia, ad esempio).


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 5:18 pm 
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Il fatto è che le formule magiche impronunciabili sono messe lì, appiccicate, giusto per dire -ehi, c'è del sovrannaturale, è Dylan Dog!-, ma non c'è una storia dietro di esse. Poi sì, le parole fanno ridere, ma non è quello il problema. Altre volte nelle storie di Dylan Dog sono entrati riti, formule, magie e via discorrendo, ma devono essere sensati. Come faceva notare Block, anche se fosse apparso Wells all'ultimo minuto non ci avrebbe azzeccato molto (per quanto mi avrebbe fatto più piacere, non l'ho nascosto) proprio perché la storia vuole essere un giallo fino alle ultime pagine dell'albo per poi variare giusto per giustifcare la sua presenza su questa testata.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 5:20 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
Messaggi: 392
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by MisterRaven</i>
Non ho capito cosa contestate, se il fatto che Dylan usa una formula magica o il modo in cui la usa(a qualcuno hanno fatto ridere le parole che pronuncia, ad esempio).
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Intanto è una scena scritta male.
Ed è la soluzione più ovvia e banale che De Nardo poteva trovare

Ma soprattutto Dylan non è Dampyr: non da per scontato di vivere in un mondo dove esitono mostri, demoni e fantasmi. Ci deve essere sempre in lui uno scetticismo di fondo, una "goffaggine" da uomo comune nell'affrontare tematiche simili. E l'irruzione del fantastico nella serie dovrebbe sempre avere un che di onirico e surreale.

Per cui vedere Dylan recitare formule esoteriche come fosse la cosa più scontata e ovvia del mondo è un totale travisamento dello spirito del personaggio. Quella scena poteva funzionare se impostata in modo molto drammatico, o viceversa molto ironico. Ma buttata lì così è solo una gran cavolata.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 5:45 pm 
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SPOILER

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
Intanto è una scena scritta male.
Ed è la soluzione più ovvia e banale che De Nardo poteva trovare
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Si poteva fare meglio, questo te lo concedo.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Ma soprattutto Dylan non è Dampyr: non da per scontato di vivere in un mondo dove esitono mostri, demoni e fantasmi. Ci deve essere sempre in lui uno scetticismo di fondo, una "goffaggine" da uomo comune nell'affrontare tematiche simili.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Beh, però trascuri il fatto che Dylan ha visto il buon Alfred sparare con il fucile da caccia del nonno ai due killer e ha visto anche che questi si sono tranquillamente rialzati e hanno fatto a pezzi sia il tizio che il maggiordomo. Dylan non da per scontato niente, viene messo davanti all'evidenza, cioè che quei due non sono umani. Sulla "goffaggine da uomo comune", non saprei che dirti. Ogni tanto Dylan "ce coje", c'è poco da fare. Stavolta è riuscito ad affrontare la situazione senza fare casini, appoggiandosi comunque ad un aiuto esterno.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
E l'irruzione del fantastico nella serie dovrebbe sempre avere un che di onirico e surreale.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Dici così per questi sono i tuoi gusti. Ci sono tanti albi, anche tra i primi, che non hanno niente di onirico o surreale, sono solo belle storie horror o thriller paranormali e in quest'ultima categoria credo che possa essere inserito "I professionisti".

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Per cui vedere Dylan recitare formule esoteriche come fosse la cosa più scontata e ovvia del mondo è un totale travisamento dello spirito del personaggio. Quella scena poteva funzionare se impostata in modo molto drammatico, o viceversa molto ironico. Ma buttata lì così è solo una gran cavolata.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Sono d'accordo che in un certo senso è un Dylan atipico, ma ci sono passato sopra. Personalmente preferisco un Dylan atipico, piuttosto che l'affossamento del personaggio nei propri stereotipi, che per quanto possano essere affascinanti, alla lunga stancano. A questo proposito quoto alla grande il commento di Bertuccia.

@Scisma83: cosa intendi quando dici che le formule e i riti devono "essere sensati"?
Hai mai letto un libro di magia? Ci sono talmente tante spiegazioni sulle formule e i riti da riempirci altri mille albi di Dylan. In questo caso, visto che per ovvie ragioni non si può spiegare da dove si ricavi la formula che pronuncia, si è usato il semplice principio, usato anche in Hellblazer(e non crocifiggetemi, è solo un esempio), che quella formula c'è e ha senso. Non te lo posso spiegare, perché sarebbe lungo e inutile ai fini della storia, ma nel mondo fittizio all'interno del fumetto quella formula ha senso. Il vecchio principio del "c'entra perché ce cape" (saggezza popolare, se volete ve la spiego...ci provo).
Il senso della frase te lo puoi pure inventare.
Le formule sono formule. Punto. Quella frase doveva avere un significato particolare? Non credo. Poteva anche essere la ricetta delle melanzane alla parmigiana scritta in latino, niente sarebbe cambiato di una virgola.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 5:45 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
che mi frega a me se De Nardo "è professionale" e "scrive bene", se praticamente sembra che sceneggi SEMPRE storie di un'altra serie che poi adatta malamente a Dylan?
Non faccio nessuna fatica a dire che De Nardo scrive due volte meglio di quanto facesse Chiaverotti. Ma Chiaverotti, con tutti i difetti che gli trovavo, scriveva storie di Dylan METTENDOSI AL SERVIZIO DEL PERSONAGGIO, non scriveva quel cazzo che gli pareva a lui!<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Guarda, Waits, non è che tu non abbia ragione. Però, nel momento in cui si parla di un albo, credo sia comunque giusto evidenziarne i pregi (se di pregi si può parlare in questo caso, dato che in quanto a qualità di scrittura De Nardo non è male, ma non è neanche Alan Moore), specie se - come accade spesso anche su DyD - si tratta di elementi tutt'altro che scontati. Per fare un esempio, a mio modestissimo parere negli ultimi tempi abbiamo letto storie (di Mignacco e Ruju, giusto per non fare nomi) che, oltre a essere insignificanti, erano pure scritte male. Altro che mestiere: lì c'erano scene sconnesse, colossali buchi di sceneggiatura, caratterizzazioni tremende. Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, per una volta? Qui, quantomeno, c'è una sceneggiatura tecnicamente decente, e De Nardo - <i>una tantum</i> - si ricorda di caratterizzare il protagonista con una certa coerenza. Il che non vuol dire che <i>I professionisti</i> sia un bell'albo: più che brutto, io l'ho trovato insipido, ma bello no di certo.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 6:23 pm 
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Raven, mi sono spiegato male, intendevo quello che è stato detto dopo, ovvero che manca un contesto attorno alle formule, eccetera.


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MessaggioInviato: gio gen 29, 2009 6:41 pm 
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Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm
Messaggi: 1515
Località: Viareggio
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Block -a dieta dal 56-</i>
<br />Vabbè, allora togliamo le formule magiche e mettiamoci un marchingegno fantascientifico di Wells che intrappola gli spiriti stile Ghostbusters...Vi sarebbe piaciuto di più? Non sarebbe stato comunque un deus ex machina altrettanto spudorato?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

E infatti ho odiato pure quella storia lì contenuta in uno dei tanti mediocri Maxi...il fatto è che va bene fare storie che esulino dai normali contesti in cui Dylan agisce, non si possono sempre vedere "Bellezze del Demonio", "Memorie dall'invisibile" o "Golconde", io sono d'accordissimo quando gli autori propongono avventure che esplorino nuove tipologie di racconti, spesso lo hanno fatto la Barbato, Medda e IMO anche Recchioni il mese scorso ha fatto qualcosa di diverso dal classico stile Dylandoghiano (io la vedo così perlomeno..), ma quando si fanno delle robe che starebbero bene anche su un numero di Paperinik allora no, non ci sto!!! (vedi per esempio l'ormai classica "Un mondo sconosciuto" e dintorni...)
E questo lo dico non detestando affatto De Nardo, del quale più volte mi sono soffermato a decantare le grandi doti di narratore.


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MessaggioInviato: ven gen 30, 2009 1:56 am 
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Iscritto il: mar ott 10, 2006 10:36 am
Messaggi: 253
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
Ok, ho capito, Sante: tu e il buon fumetto siete cose distinte. Come fai a lamentarti (giustamente) di Dylan e (ingiustamente) di Rat-Man e poi leggere Alan Ford? [:D][:o)][;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

E' particolare... stilisticamente è sicuramente diverso da ogni altro fumetto. Ora non vorrei divagare, un giorno apriremo un topic su questo :)


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