N.268 IL MODULO A38
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Premessa: è la mia prima storia di Roberto Recchioni, comprando solo la serie regolare.
"Rrobe", come lo chiamano nell'Horror Club - si è ormai compreso il ruolo centrale di Internet e si è apertamente impegnati a tendere una mano al web -, recapita un albo-manifesto per esordire programmaticamente su Dyd. Il cuore della storia, non dimentichiamo, è l'Azienda: quante volte la serie ha simbolicamente dileggiato l'industria, il personale - l'"uomo medio" -, la sua burocrazia etc. Qui si procede su questo filone senza aggiungere sostanzialmente alcunchè (ma compilando con stile la variazione sul tema: la gustosa pag.69-70 - sottilmente eversiva per il suo contenitore). Niente di originale, dunque, nè sulla "gente che scompare" nè sugli *infiniti accessi a ogni angolo dell'universo*, mentre quella dell'azienda che combatte l'entropia è un'ideuzza e resta tale, malgrado si tenti in ogni modo di animarla. Piuttosto, il punto di forza dell'autore sembra la sceneggiatura, intesa proprio come scrittura dei dialoghi: sono sfruttati e rovesciati alcuni topoi dylaniani (il rapporto con Groucho, l'esperienza con le donne ecc.), in questo senso IL MODULO A38 è un esordio coraggioso perchè i caratteri non sono tirati via, ma dicono cose plausibili - tanti gli esempi: "Non volevo darti l'impressione di accettare il tuo caso solo per interessi personali" (pag.24), "Ho una certa esperienza nel salvare fanciulle in pericolo" "E le hai salvate tutte?" (pag.38), "dicono che Dio non giochi a dadi con l'universo, ed è vero..." (pag.52, esaltante) -, insomma <i>parlano come persone vere</i>. Mi sembra questa, a primo impatto, la dote più rilevante di Recchioni, che potrà davvero soffiare vento nuovo sulla serie: lo svolgimento c'è, manca "solo" un'idea forte e si può partire in quarta. Da migliorare il comparto sentimentale - il legame Dyd/Groucho è detto e non approfondito (ma vorrei vedere) -, il corredo simbolico che si limita alla citazione di MULHOLLAND DRIVE; è invece interessante il ruolo di Summer, assassino uscito da un'altra storia (chissà quale), che dà l'idea di un'evoluzione in fieri nella vita del personaggio Dylan; sempre adeguato Brindisi, che oltretutto fa una cosa nuova e ingrigisce a dovere le sequenze oniriche, rendendole più interessanti di ciò che realmente sono. Bocciata la copertina.
Voto: 6?
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