Cravenroad7

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# 268 - Il modulo A38
Insufficiente (1-4) 4%  4%  [ 1 ]
Mediocre (5) 7%  7%  [ 2 ]
Accettabile (6) 11%  11%  [ 3 ]
Buono (7-8) 67%  67%  [ 18 ]
Ottimo (9-10) 11%  11%  [ 3 ]
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MessaggioInviato: ven gen 02, 2009 10:49 pm 
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forza Rrobe rivogliamo quel simpaticone dell'uomo con le frecce...inventati qualcosa!


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 2:41 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 1:27 pm
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Summer (l'arciere) non è altro che un classico prologo "alla James Bond", con un'avventura che non abbiamo visto per intero ma di cui osserviamo la conclusione.
il fatto che riappaia nella storia (in sogno) è solo a causa del forte trauma che Summer ha comportato per Dylan (la grave ferita e via dicendo).
Il fatto che abbia destato tanta curiosità significa solo che "funziona" come meccanismo narrativo. Esattamente come il "non detto" riguardo a Bob. Personalmente adoro i personaggi che evocano una storia di cui non sapremo mai i dettagli e che permettono alla fantasia del lettore di sfogarsi liberamente, invece ho una certa allergia a mettere tutti i puntini sulle "i" perché, a mio modo di vedere, ammazzano la fantasia. Quello che conta è che ci siano i puntini sulle "i" giuste.


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 3:32 pm 
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Perchè è scomparso il mio post?


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 3:36 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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h.20:37

<b>Premessa</b>
Un po? di delusione c?è, ma è inevitabile: da ?Il modulo A38? ci si aspettava molto, forse troppo.
Ciò non toglie che, nonostante gli insoddisfatti cronici siano ancora molti (anch?io a volte ho fatto parte della categoria, lo ammetto), Dylan Dog negli ultimi due mesi ha dimostrato di aver ritrovato smalto e vitalità: Recchioni, proprio come il Di Gregorio di ?Cose dell?altro mondo?, sembra aver studiato le sceneggiature di Sclavi ed è riuscito a riprodurre piuttosto fedelmente quell?atmosfera dylaniata che non si respirava da tempo. Tutto questo fa ben sperare per il futuro di Dylan, fermo restando che la fedeltà a Sclavi è solo una delle possibili strade per risollevare la testata (ci sono anche altre vie, Medda e la Barbato lo testimoniano).

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

<b>Cosa non va bene?</b>
- I personaggi de ?Il modulo A38? sono anonimi. L?assassino iniziale e la donzella di turno servono solo ad introdurre la storia, tant?è che da metà albo in poi si perdono le loro tracce. L?addetta all?assistenza dei clienti e il dottor Falken parlano come degli automi: forse si tratta di una scelta dell?autore (del resto si vuole dimostrare quanto siano ?poco umani? i meccanismi burocratici che regolano i contratti predisposti dalle grandi società), ma il risultato è che tanto loro due, quanto gli altri dipendenti della Iperuranium restano delle comparse e non lasciano il segno. Il solo Noah Wright ha una personalità ben definita, ma in fin dei conti è lo stereotipo dell?imprenditore senza scrupoli: se alla fine lascia che Dylan vada via non lo fa certo per riscattarsi moralmente, lo fa solo perché è ossessionato dal rispetto delle cavillose formalità giuridiche stabilite dalla sua stessa azienda.
- La storia ha poco pathos e Dylan non si scompone mai più di tanto, neppure di fronte alla scomparsa di Groucho e alle assurdità che si trova ad affrontare. Ne ?La casa degli uomini perduti? (Sclavi) o ne ?Lo specchio dell?anima? (Barbato) l?Indagatore dell?incubo sfiorava la pazzia, qui il mal di testa non gli impedisce di restare lucido e relativamente calmo.
- I tempi potevano essere calibrati meglio. La trama inizia a svilupparsi davvero solo quando Dylan entra nell?edificio della Iperuranium (pagina 35): prima c?è una lunga introduzione che strizza l?occhio al giallo e non incide né sul plot, né sul messaggio sottostante (che emerge solo a partire da pagina 62). I discorsi di Wright durano troppo e appesantiscono la narrazione.
- Surreali e ironici sono solo alcuni passaggi (gli incubi di Dylan, il dialogo a testa in giù con Bob, l?erotismo di pagina?69!), ma nel complesso la storia resta piuttosto coerente e lineare. Ne deriva un ibrido che non convince: come albo surreale ?Il modulo A38? si prende troppo sul serio; come albo ?ordinario?, invece, è poco credibile e non riesce a coinvolgere.

<b>Cosa va bene?</b>
- Recchioni ha le idee chiare ed è già padrone del personaggio: il suo modo di sceneggiare ricorda quello di Sclavi, le battute e la filosofia del suo Dylan Dog sono azzeccate. Ironia e citazioni sono utilizzate con sapienza ed equilibrio.
- Ne ?Il modulo A38? vengono criticati l?ottuso rigore della burocrazia, le fregature che le grandi imprese preparano per i consumatori indifesi (tramite contratti ai quali si aderisce senza consapevolezza, ma dai quali è quasi impossibile venir fuori), gli imprenditori che trasformano il mondo a cuor leggero e senza remore morali (o meglio con una morale distorta e disumana: non a caso per RRobe nella Iperuranium lavorano degli alieni). Insomma, Recchioni (proprio come Medda e Sclavi) non mira solo ad intrattenere, ma anche a trasmettere idee e punti di vista.

FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER

<b>Tirando le somme (fra moduli e cose dell?altro mondo)</b>
?Il modulo A38? lascia un po? a desiderare, ma tutto sommato resta un Dylan Dog ispirato e complessivamente accettabile. La prova di Recchioni, comunque, esce sconfitta nel confronto con ?Cose dell?altro mondo?: lì i personaggi erano più ?vivi?, i dialoghi più brillanti, c?era molta più ironia e la storia scorreva meglio. In entrambi gli albi c?è una spiegazione che normalizza il surreale, ma se in ?Cose dell?altro mondo? si tornava con i piedi per terra solo nelle ultimissime pagine, ne ?Il modulo A38?, invece, la follia è costantemente stemperata da una narrazione troppo fredda e coerente_


V.M. (vietato ai minori)
V.M. -dal 1986-


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 3:50 pm 
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Iscritto il: ven feb 23, 2007 2:58 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by uncertochucho</i>
<br />Perchè è scomparso il mio post?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

In quanto, probabilmente, volgare [:D]

[8)]


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 3:55 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Faust</i>
<br />
EDIT VACE: Ricordati gli spoiler, Faust, grazie.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">


Scusa, non mancherò la prossima volta...


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 3:56 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by V.M.</i>
<br />h.20:37

<b>

[b]Tirando le somme (fra moduli e cose dell?altro mondo)</b>
?Il modulo A38? lascia un po? a desiderare, ma tutto sommato resta un Dylan Dog ispirato e complessivamente accettabile. La prova di Recchioni, comunque, esce sconfitta nel confronto con ?Cose dell?altro mondo?: lì i personaggi erano più ?vivi?, i dialoghi più brillanti, c?era molta più ironia e la storia scorreva meglio. In entrambi gli albi c?è una spiegazione che normalizza il surreale, ma se in ?Cose dell?altro mondo? si tornava con i piedi per terra solo nelle ultimissime pagine, ne ?Il modulo A38?, invece, la follia è costantemente stemperata da una narrazione troppo fredda e coerente_


V.M. (vietato ai minori)
V.M. -dal 1986-

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Bravissimo VM, bravissimo!
Concordo su tutto! E specie sull'ultima parte.
Anche io trovo che <i>Cose dell'altro mondo</i>, che alla fine si colloca nello stesso genere, sia superiore a questo numero.
Purtroppo il problema, secondo me preponderante, è sempre il nome dell'autore. C'è chi ha già il <i>nome</i>, prima ancora di dimostrare qualcosa e si tende a sopravvalutarlo. Per me questa storia non è meglio di Cose dell'Altro mondo, ma manco per il cazzo! Eppure viene esaltata molto di più.
Putroppo andrebbe davvero fatta la prova cieca, far leggere Dylan senza sapere chi l'ha scritto. Mi piacerebbe da matti e penso che un esperimento in tal senso lo farò.


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 4:00 pm 
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non c'era manco una parolaccia.....lo giuro sul gin!


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 4:38 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by GiovanePioniere</i>


Bravissimo VM, bravissimo!
Concordo su tutto! E specie sull'ultima parte.
Anche io trovo che <i>Cose dell'altro mondo</i>, che alla fine si colloca nello stesso genere, sia superiore a questo numero.
Purtroppo il problema, secondo me preponderante, è sempre il nome dell'autore. C'è chi ha già il <i>nome</i>, prima ancora di dimostrare qualcosa e si tende a sopravvalutarlo. Per me questa storia non è meglio di Cose dell'Altro mondo, ma manco per il cazzo! Eppure viene esaltata molto di più.
Putroppo andrebbe davvero fatta la prova cieca, far leggere Dylan senza sapere chi l'ha scritto. Mi piacerebbe da matti e penso che un esperimento in tal senso lo farò.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

personalmente non ho mai letto nulla di rrobe, quindi PER ME non aveva un nome, come per altro non lo ha di gregorio.

Quando leggo un albo difficilmente ricordo il nome dell'autore e cos'altro ha scritto ( infatti quando devo fare una citazione devo semrpe andare a ricontrollare)
Faccio fatica anche a ricordare i nomi dei disegnatori (ma in genere ricordo, guardando un disegno, in quale altro albo ho visto lo stesso stile).

Questo per precisare che NON parto prevenuto ma, ugualemnte, ritengo il modulo MIGLIORE di cose dell'altro mondo (sempre IMHO of course)


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 4:41 pm 
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Iscritto il: dom giu 29, 2008 4:06 pm
Messaggi: 23
Mi è piaciuto molto, l'ho trovato davvero scorrevole. Peccato per l'assassino con la freccia di cui non si capisce a cosa serva nella storia.


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 4:54 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Intanto mi permetto di essere in disaccordo con chi ha detto che gli ultimi due lavori della serie regolare non hanno metri di paragone: secondo me i due lavori hanno entrambi una impronta surreale e si prestano ad essere accostati. Inoltre non sono d' accordo sul fatto che i personaggi di "Cose dell' altro mondo" siano meglio caratterizzati di quelli di questo albo. Credo che sia l' esatto contrario e che ne "Il modulo A38" ci sia un maggiore spessore nella capacità di trascinare il lettore nella propria dimensione surreale e di creare interesse sulle sorti dei protagonisti. Qualche stonatura non manca, come l' eccessiva leggerezza con cui ci si sbarazza della co-protagonista, ma non sempre in 98 pagine o quello che è si riescono a mantenere ritmi perfettamente calibrati. La storia del mese scorso era un grosso passo avanti per la capacità di ricreare certe atmosfere e certi modelli narrativi; quella di questo mese aggiunge a ciò una maggiore impronta di personalità e di originalità. In fin dei conti come idea di base è più interessante quella di "Cose dell' altro mondo" (SPOILER mi sembra più socialmente importante denunciare la crisi psico-identitaria che oggi colpisce più di quanti si creda favorita com' è dalla possibilità che tutti hanno di creare un alter-ego virtuale che denunciare i mezzucci con cui qualche compagnia telefonica cerca di fregarti FINE SPOILER), ma "Il modulo A38" ha complessivamente qualcosa di più. C' è qualche punto che mi ha lasciato perplesso: qualche sbalzo di troppo nel ritmo della storia, la leggerezza con cui all' inizio è affrontata la convalescenza di Dylan, i personaggi che seppure interessanti lasciano l' impressione di avere margini di sviluppo, ma nel complesso mi ha colpito, al di là delle situazioni, la capacità di Recchioni di trascinare il lettore e creare interesse e simpatia per i personaggi (comprese le comparse, e in questo aiuta molto la bravura di Brindisi). In ogni caso, sia Di Gregorio che soprattutto Recchioni si sono guadagnati ampliamente la pagnotta nonchè il mio favore. Il che vuol dire che quando sarà preannunciato un loro albo l' aspettativa sarà abbastanza alta, anche se il buon Recchioni considera il lettore di vecchia data un pò rompipalle (e come non dargli torto [:D]).


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 5:12 pm 
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Iscritto il: mer apr 02, 2008 5:37 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by RRobe</i>
<br />Summer (l'arciere) non è altro che un classico prologo "alla James Bond", con un'avventura che non abbiamo visto per intero ma di cui osserviamo la conclusione.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

A me ha ricordato anche la parte iniziale di "A History of Violence", con i due killer che sembrano tanto cazzuti, ma che servono solo a dare il via alla vicenda.


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 5:18 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Be', G.P., io ho letto <i>Cose dell'altro mondo</i> non aspettandomi molto, perché - come ormai sanno anche i sassi - non apprezzo quasi per niente lo stile di scrittura di Di Gregorio, e ho affrontato <i>Il modulo A38</i> più che altro con curiosità, perché ero curioso di vedere come avrebbe retto Recchioni (autore la cui sintonia con Dylan era tutta da dimostrare) sulla lunghezza delle 94 pagine. Mi sono piaciuti entrambi, pur con i dovuti distinguo.

Detto ciò, passo a spiegare perché, a mio modo di vedere, <i>Il modulo A38</i> è un albo nettamente migliore di <i>Cose dell'altro mondo</i> (il che non vuol dire che non gli si possa preferire l'altro, ovviamente). Prima di tutto, si è detto più volte che Recchioni si è "trattenuto", ovvero è stato attento a non strafare; a me questo fa MOLTO piacere, perché significa che il RRobe ha adattato il proprio stile (che, di natura, tende all'eccesso) a un personaggio non proprio, codificato da tempo, stando attento - prima di tutto - a rispettarne lo spirito. Di Gregorio, invece, non fa altro che strafare: piuttosto che scrivere Dylan, cerca sempre di scrivere il <b>proprio</b> Dylan, finendo puntualmente per stravolgerne le caratteristiche portanti, e interpretando il modello sclaviano a proprio piacimento. Recchioni si mette al servizio del personaggio, dimostrando rispetto anche per i lettori; Di Gregorio si serve di Dylan con eccessiva libertà, uscendo sovente dal seminato. In quanto alla qualità di scrittura, poi, mi sembra che Recchioni ne sia innegabilmente più provvisto (la sua esperienza è ben maggiore, del resto): maggior controllo sui tempi narrativi, maggior capacità di dare vivacità ai dialoghi, maggior abilità nello strutturare il soggetto della vicenda... In una parola, maggior mestiere.

In conclusione, un pensiero: il discorso del "se quest'albo l'avesse scritto Tizio invece di Caio l'apprezzereste/stronchereste" non mi piace (e non perdo occasione per ripeterlo), perché presuppone che i lettori non abbiano spirito critico e non siano capaci di pensare con la propria testa, ma si lascino condizionare in tutto e per tutto dai rispettivi pregiudizi. Inoltre, c'è chi lo fa ogni mese, e quindi ritengo che abbia ormai perso di significato (perché lo si applica a chiunque).


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 5:20 pm 
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Iscritto il: gio dic 25, 2008 1:09 am
Messaggi: 48
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by RRobe</i>
<br />Summer (l'arciere) non è altro che un classico prologo "alla James Bond", con un'avventura che non abbiamo visto per intero ma di cui osserviamo la conclusione.
il fatto che riappaia nella storia (in sogno) è solo a causa del forte trauma che Summer ha comportato per Dylan (la grave ferita e via dicendo).
Il fatto che abbia destato tanta curiosità significa solo che "funziona" come meccanismo narrativo. Esattamente come il "non detto" riguardo a Bob. Personalmente adoro i personaggi che evocano una storia di cui non sapremo mai i dettagli e che permettono alla fantasia del lettore di sfogarsi liberamente, invece ho una certa allergia a mettere tutti i puntini sulle "i" perché, a mio modo di vedere, ammazzano la fantasia. Quello che conta è che ci siano i puntini sulle "i" giuste.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ah, quindi Summer tornerà (ce lo conferma lo stesso sceneggiatore![:)])...beh,se sarà una saga, la cosa si fa più interessante![:D]


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MessaggioInviato: sab gen 03, 2009 5:25 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
Sul fatto di avere pregiudizi sugli sceneggiatori, non ricordo neanche il titolo dell' albo di novembre, figuriamoci se ricordo quanto mi è piaciuto e chi l' ha scritto. Quando avevo tredici anni ricordavo a memoria di ogni albo numero, sceneggiatore e disegnatore e se mi si leggeva una qualsiasi vignetta riuscivo a ricollegare a quale storia appartenesse. Oggi finisco di leggere l' albo nuovo e mezz' ora dopo mi sono già scordato il titolo (a parte gli ultimi due, ma solo perchè ho iniziato a frequentare questo forum e quindi ho avuto modo di parlarne e memorizzarli meglio).


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