ripropongo per l'ennesima volta una mia versione dei fatti che potrebbe armonizzare un po' i vari xabaras (by the way, il fumettaro di morgana si chiama crandall reed):
Xabaras, secondo il mio punto di vista, va affrontato come due identità differenti in base agli autori che principalmente se ne sono occupati, ovvero Tiziano Sclavi e Paola Barbato.
Perché sostengo questo?
Confrontiamo l'evoluzione del personaggio dal primo albo in cui fa la sua apparizione, ovvero lo storico "L'alba dei morti viventi", all'ultimo [la storia doppia "Xabaras" - "In nome del padre"].
Lo Xabaras di Sclavi si introduce come un immortale che ha per sogno quello di dare all'umanità il dono che solo lui e pochi altri hanno ricevuto: la vita eterna.
Afferma di avere avuto altre identità in passato (come il baron Samedi del voodoo, ad esempio, e Dylan sa - da parte del proprio padre che ora sappiamo essere putativo - che un'altra delle sue identità è Vergerus, con la quale condusse esperimenti nella città di Inverary che furono poi portati avanti e perfezionati dal dr Hicks), ed afferma di avere avuto a che fare con il padre di Dylan Dog in passato (Dylan si trovò poi a sostenere che il proprio padre fosse addirittura stato ucciso da Xabaras, ma la cosa non ha ancora trovato riscontro).
Xabaras si mostra asettico, pragmatico, totalmente al di fuori dei sentimenti di pietà e partecipazione umana, e si mostra pronto a voler sperimentare sul corpo di Dylan il proprio siero unito al veleno degli zombie (per vedere l'effetto che fa).
Poi, come sappiamo, muore nell'esplosione della propria casa, e così resta, in qualità di fantasma, per circa un paio d'anni [anche se avrà comunque modo di interferire con la vita dell'indagatore dell'incubo: albo "Gli uccisori"].
Nell'albo "Morgana" annuncia per la prima volta - cosa che poi diverrà un suo tormentone - di essere il padre di Dylan ["Il tuo sangue è il mio sangue! Dal tuo sangue le mie ceneri avranno vita!"] anche se nell'albo lo stesso autore (nelle vesti del fumettaro zombie Crandall Reed) dichiara di non sapere dove condurrà questo "colpo di scena all'antica".
Latitante per un altro paio d'anni, il mad doctor fa ritorno in uno degli albi più belli della testata: "Storia di Nessuno", storia ucronica in cui egli insiste a tentare di donare all'uomo qualcosa che l'uomo stesso non vuole, e che è sempre e solo la vita eterna. Ammonisce Dylan a non interferire con lui, e fugge sconfitto dirigendosi in barca nel sottofondo di Londra, diretto verso un galeone. E guardando il galeone conclude che quando Dylan Dog avrà finalmente ultimato il modellino ricorderà, e allora si scontreranno per l'ultima volta.
Il numero 100, "La storia di Dylan Dog", sembra piuttosto una storia scritta controvoglia da un autore che è stanco della matassa creatasi, e più che risolvere il nodo lo taglia alla Alessandro Magno compiendo evidenti anacronismi rispetto allo stesso scorrere del tempo nella serie (cfr in particolare il riferimento ai 18 anni trascorsi - tre volte 6 - per Dylan Dog dal tempo in cui avvennero i fatti). In ogni caso, la storia non è ambientata nel presente dell'epoca in cui fu pubblicata, ma come se si tratti dell'ultima storia di Dylan, ovvero dopo tutte le altre a seguire.
Da questo momento, le apparizioni di Xabaras si annullano. Fino a quando le redini della testata sono prese da Paola Barbato, sceneggiatrice notevole - anche se troppo compressa nei panni di autrice di Dylan Dog - che tende a mostrare sentimenti di simpatie e antipatie nei confronti dei comprimari dell'indagatore: affetto paterno per il vecchio Bloch, antipatia per un Groucho che non comprende, tendenza a far andare in bianco Dylan per solidarietà femminile... e soprattutto interesse spasmodico per il padre Xabaras.
Lo Xabaras della Barbato, infatti, si presenta con caratteristiche del tutto peculiari, principalmente quella di essere molto interessato a Dylan Dog da un punto di vista tutt'altro che asettico: ne ha paura e contemporaneamente ne è attratto, come un marinaio verso una sirena...
A maggior comprensione di quanto detto, consideriamo la storia doppia che chiude - per ora definitivamente - le apparizioni del nostro: con abbondanti riferimenti al passato (descritto velatamente già nel numero 100) si chiarisce che dopo aver tentato di sondare il fondo del mare pur di trovare la via della vita eterna (ancora da lui stesso non trovata) Xabaras viene per questo punito - in parallelo con i costruttori della torre di Babele, NdA - e la sua anima si scinde in due personalità distinte: una prenderà il nome di Xabaras, e rimarrà sulla Terra; l'altra conserverà il vecchio nome di Dylan ma non potrà restare con la moglie ed il figlio. Xabaras, traumatizzato dagli eventi, abbandona il figlio Dylan in orfanotrofio. Subito dopo, pentito, va a riprenderselo ma non lo trova: è stato risucchiato da una strana forza, che subito dopo travolge anche lui portandolo in avanti nel tempo, quasi fino ai giorni nostri: qui scopre che il piccolo è stato adottato, curiosamente da un uomo che si chiama proprio Dylan, e non riesce però a trovarlo. si rassegna così a vivere in quello strano mondo, senza peraltro invecchiare (qualche effetto, quindi, l'esperimento marino deve averlo dato).
Passano gli anni. Xabaras comincia ad avvicinarsi timidamente al figlio, ma ne ha paura perché Dylan lo odia. Gioca con lui come il gatto col topo (come testimonia la sua apparizione nello special "La peste" in cui compie strani esperimenti con Anna Never), meditando sulla possibilità che il trovare la via della vita eterna possa riconciliarli (conclusione assurda, ma nella disperazione le persone tendono ad avere una logica tutta loro).
I suoi tentativi sono però frustrati dal gatto Cagliostro, entità potentissima ma legata alla strega Kim... finché Cagliostro scopre di essere stato "venduto" dalla propria padrona ed a quel punto si allea con la morte in cuore con il mad doctor: ora, finalmente, Xabaras riesce a risvegliare un cadavere con intatte le capacità mentali, e senza desideri di sbranare umani per cibarsene.
Sembra cosa fatta. Ordina allo zombie di ultima generazione da lui creato di rapire Dylan, quindi racconta al figlio (legato al letto) tutta la propria storia e tutto il proprio amore, e lo lascia con una sfida: sparandosi in petto, muore; Dylan può restare legato senza far nulla, oppure liberarsi e iniettargli il siero della vita eterna prima che il tempo passi rovinando le cellule cerebrali al padre. Dylan, come sappiamo, sceglie di salvare il genitore, e da quel momento qualcosa in lui cambia: non ha più interesse a tornare indietro, riprendere la vecchia vita, rivedere i propri cari. Tutto ciò che vuole adesso è stare con il padre, e diventare come lui.
Tuttavia... Xabaras si rende conto che un difetto il siero lo ha: egli è sì forte ed immortale, ma non prova più nulla, salva la tristezza del non provare più nulla; dopo aver tanto lottato per conquistare l'affetto del figlio, si rende conto di averlo quando ormai non lo sente più.
Decide così di uccidersi definitivamente, sparandosi alla testa.
Cagliostro, pietoso, raccoglie il suo corpo e quello della propria ex padrona Kim e li spedisce indietro nel tempo.
Apro un appunto: lo Xabaras di Sclavi è sopravvissuto, sia pure come spettro, all'esplosione del proprio laboratorio ed alla decapitazione. Che cosa potrebbe fargli una pallottola in petto o nel cuore? forse nemmeno il solletico. Chiaro quindi che lo Xabaras della Barbato è in tutti i sensi più umano, sia come sentimenti che come resistenza fisica. Fine dell'appunto.
Che cosa è successo, che non sia stato raccontato ma che viene comunque filtrato dalle righe? Che il colpo di pistola in testa non è bastato ad uccidere Xabaras (o che forse egli è stato riportato in vita e magari migliorato dall'intervento di Cagliostro), e che egli si è ritrovato di nuovo alla fine del 'Seicento, totalmente privo di interessi verso il figlio, probabilmente dimentico di quanto successo precedentemente, e con la sola ossessione di trovare la vita eterna. non per se, ché già è immortale, ma per gli altri umani. Passerà quindi i secoli spostandosi da un punto all'altro del mondo, provando tecniche ed inventando riti e religioni (come il voodoo, nei panni del baron Samedi) e scontrandosi talvolta con cacciatori di mostri ma uscendone sempre in piedi. Fino all'incontro, sul finire degli anni '80, con un certo Dylan Dog...
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