<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by KhA`ronT</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
<br />Storia da 6. Non di più. [B)]
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Abbiamo dunque una storia "a tesi" che critica l'atteggiamento di certe società d'affari, la loro burocrazia, ecc ecc ecc. Il punto è che Recchioni carica talmente i modi di fare di questa società da rendere la situazione troppo estrema, e quindi fa perdere qualsiasi efficacia alla tesi.
Ogni società "vera" potrebbe difendersi dicendo: "ah, ma noi siamo diversi! Noi non facciamo sparire le persone! Noi non facciamo nulla alla gente se non firma contratti PRIMA! Noi non abbiamo impiegati che si trasformano in mostri..."
E' come se io per dimostrare che i film horror fanno male scrivessi una storia dove uno dopo aver visto un film horror diventa un serial killer assetato di sangue. [:(] Una storia così non dimostrerebbe nulla, tranne il mio infantilismo.
Rendere le società d'affari così mostruosamente negative, patologiche e tarate non rafforza il concetto che le società d'affari sono il male. Dimostra solo che l'autore è a corto di argomenti.
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Il più delle volte si critica una cosa portandola all'estremo, non ci vedo nulla di male.
da notare anche che la storia NON dipinge l'spa come una cosa " mostruosamente negativa", non siamo davanti al diavolo e non ho letto che il capitalismo è il padre dei mali del mondo. la storia al contrario celebra l'assurdità di certe società, non fanno nulla di male ( per stessa bocca dle ceo dicono " noi non vogliamo conquistare il vostro mondo, vogliamo solo trovare nuovi consumatori" ) non uccidono i personaggi pericolosi e la stessa impiegata che si trasforma in mostro è solo "chiacchere e timbro".
Se la storia avesse voluto " rafforzare il concetto che le società d'affari sono il male" avremmo visto dei boia che cercavano di uccidere dylan e lui che deve distruggere FISICAMENTE la società.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Vuoi dire che c'è davvero qualcun altro che condivide il concetto secondo cui "fare SOLO sparire persone senza ucciderle" significa non fare nulla di male?!?!
Tu lo condividi?
Qualcun altro in questo forum lo condivide?
Qualche persona sana di mente in questo mondo lo condivide?
Io penso di no.
Penso che tutti siamo d'accordo che far dissolvere milioni di persone, sia pure senza spargimento di sangue, sia qualcosa di mostruosamente negativo.
E non conta nulla il fatto che la società pensi il contrario.
Hitler pensava di fare benissimo -secondo il SUO punto di vista- a eliminare 6 milioni di ebrei. E tuttavia restava un'azione mostruosamente negativa.
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Secondo grave problema della storia: in una sceneggiatura assolutamente regolare, dove tutto è piano e lineare, certe stranezze "stonano". Se la storia fosse sceneggiata alla <i>Morgana o Storia di Nessuno</i> andrebbe benissimo, ma in una vicenda dove il linguaggio narrativo è standardizzato l'edificio scricchiola.
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io invece ho apprezzato il fatto che la storia, se pur surreale, si leggesse in modo leggero e scorrevole.
NON dico che storia di nessuno non sia uno dei capolavori di dyd, ma se le storie fossero state TUTTE cosi avrei smesso di leggere dylan da tanto tempo....<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Il guaio è che NESSUNA è così da non so quanto tempo.
"Cose da un altro mondo" nemmeno ci si avvicina alla poesia surreale di quei capolavori.
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Qualche esempio:
- Il killer iniziale, molto pittoresco, che se ne va in giro con arco e frecce per la città a uccidere la gente.
A vederlo, sembra di trovarsi in presenza di un personaggio chiave. Invece niente! Di lui non sapremo mai nulla, neanche perchè usava arco e frecce.
Se serviva un pretesto per ferire Dylan, perchè non usare un rapinatore comune? Introdurre personaggi così fuori dalle righe e poi dimenticarli per strada è un "errore tecnico" in una sceneggiatura scritta in maniera tanto canonica.
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All'inizio anche avevo considerato una stonatura l'arcere, poi ho ripensato ad una discussione su di una storia di ruju (nightmare tour se non erro ) in cui si contestava all'autore che in ogni storia l'unica comparsa a cui veniva dato un minimo di spessore ( basta che avesse un nome ) era l'assassino misterioso. Qui ci viene proposto un bel cattivo lo vedi ricomparire piu volte nel corso della storia, sei sempre piu convin to che c'entri qualcosa, cerchi di inserirlo nella trama ma LUI NON CI ENTRA, per il semplice fatto che non ne fa parte... secondo me è un buon diversivo contro la prevedibilità della storia.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Dunque ammetti che la storia è piuttosto prevedibile.
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- Molly.
A parte l'assurdità del fatto che costei va a casa del marito DOPO aver assunto l'investigatore (ma scusate, voi se non riuscite più a contattare una persona cara penso che PRIMA andreste a casa sua e DOPO andreste da un investigatore!!! O no?!?! [:o)] )
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non sappiamo se non sia prima passata da casa, magari c'era quando è passata lei e il software ancora non l'eliminava<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
E cosa costava a Recchioni inserire due parole in un balloon? Qualcosa tipo: "Ma... io sono passata di qui appena ieri ed era tutto normale!"
Per me resta un errore.
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