<center><b>Shock economy</b>
Soggetto e sceneggiatura: <b>Roberto Recchioni</b>
Disegni: <b>Matteo Cremona</b></center>
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Secondo numero ancora più entusiasmante del primo.
Arriva il cattivo dell'ultimo livello e l'azione più sfrenata si sposta tra muri d'acqua che neanche la T<i>empesta Perfetta</i> e crolli di palazzi che neanche l'11 settembre.
Battute mentre volano cazzotti e, a far da spalla al nostro eroe, un ragazzino che si mangia Bucky Barnes a colazione.
Albo strutturato, nei piani temporali e nel finale, come il precedente a lasciar presupporre che sia un azzeccato standard che ci accompagnerà anche nel prossimo numero.
Non esagero a dire che nel suo genere (il quale, ve l'assicuro, molto spesso non mi piace) è tutto semplicemente perfetto.
Recchioni, o Cremona, o entrambi, si (e mi) esaltano con delle inquadrature da urlo (penso alle sezioni dall'alto) e con delle splash page ad altissimo budget.
Peccato solo per l'ultima vignetta, sacrificata dalla rilegatura dell'albo (ma questo lo si dice perché, a quanto pare, per essere credibile, ogni recensione non deve essere completamente positiva[:D]).
Questa serie, e lo dico con profonda gratitudine, mi sta ricordando quanto può essere anche soltanto e semplicemente <i>divertente</i> leggere un fumetto.
Ho fatto davvero troppa introspezione in questi ultimi anni.
A.
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