h.15:22
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Dannato Di Gregorio! Se l?albo fosse finito appena tre pagine prima si sarebbe potuto parlare di capolavoro. E invece no: dopo il ?tutto era un gioco dell?oca? e il ?tutto era un film? anche qui c?è la solita (non-) sorpresa metafumettistica (?tutto era un videogioco giocato da alieni?) che normalizza e appiattisce l?albo. Peccato, soprattutto se si pensa che a pagina 95 la vicenda era già conclusa e la storia non chiedeva altro che il logo ?Fine dell?episodio?.
Eppure, nonostante la suddetta (e grave) caduta di stile, ?Cose dell?altro mondo? eccelle da ogni punto di vista e resta uno dei migliori Dylan Dog degli ultimi anni.
Per apprezzarlo è necessario ricordare quali siano le caratteristiche che hanno reso Dylan Dog un?icona, un fenomeno editoriale, un fumetto letto persino da gente come Umberto Eco o Giulio Giorello. Perché in ?Cose dell?altro mondo? quelle caratteristiche ci sono tutte, sono miscelate a regola d?arte e sono arricchite dalla trattazione di tematiche moderne, attuali: ?Cose dell?altro mondo? è una storia che nessuno avrebbe potuto concepire prima degli anni ?00, ma è contemporaneamente un Dylan Dog tanto fedele alla tradizione da sembrare un frutto della penna di Sclavi.
L?ironia e la surrealtà, presenti già nell?incipit, accompagnano tutte le esilaranti situazioni nelle quali si imbatte l?Indagatore dell?incubo: proprio come avveniva nei vecchi Dylan, al lettore non viene chiesto di credere in quello che legge, ma semplicemente di seguire il flusso degli eventi, traendo spunti di riflessione dai vari siparietti della storia. Così quelle che in apparenza sembrano sequenze ?leggere? in realtà non lo sono: Di Gregorio critica l?incompetenza di certi poliziotti, mostra le difficili condizioni economiche di alcuni lavoratori, ha pietà di chi vive più tempo sulla Rete che nel mondo reale.
Il dialogo nello studio dello psicologo affronta le stesse tematiche che Sclavi trattava in ?Ucronìa? e le sconfortanti riflessioni del paziente sono sulla stessa lunghezza d?onda di quelle del vecchio Paddy de ?L?assassino è tra noi?. Ma il medesimo disagio esistenziale qui ha anche un?altra possibile causa: l?eccessiva informatizzazione delle nostre vite, l?alienazione di chi sostituisce la vita reale con un lo schermo di un pc.
La sceneggiatura è esemplare, tant?è che a Di Gregorio sono sufficienti un paio di balloon per dare spessore ad ogni singolo personaggio. Il ritmo è altissimo, ogni battuta è al proprio posto, Casertano è più in forma che mai. Persino la fiacca spiegazione finale permette, in seconda lettura, di capire il perché di molte delle stranezze viste da Dylan.
E poi ci sono altri brillantissimi passaggi che sarebbe ingiusto non menzionare: l?attacco alieno iniziale, l?incontro fra Dylan e la prosperosa cliente del pub, il tentato suicidio, la donna morta otto volte, il dialogo fra l?architetto e l?imprenditore, lo splatter di pagina 79.
Insomma, finalmente è di nuovo Dylan Dog, era ora.
Certo, Di Gregorio avrebbe potuto raccogliere solo applausi, invece si becca pure qualche meritato fischio perché continua a costruire le proprie storie intorno ad una sorpresa finale: una sorpresa è tale solo fino a quando sorprende, se la soluzione è sempre la stessa (metafumetto) non c?è più sorpresa. Però, in fin dei conti, come lo strabismo non impedisce a Kate Moss di essere sessualmente appetibile, così ?Cose dell?altro mondo? resta un Dylan Dog eccellente_
V.M. (vietato si minori)
V.M. -dal 1986-
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