Ragazzi, in questo topic lasciate spazio ai soli commenti inerenti storie, per piacere.
Premetto che devo ancora leggere la storia di Enna.
Per quanto mi riguarda, La foresta perduta è quel tipo di avventura che non vorrei mai trovare tra le pagine di Dylan (mondi nascosti, semibestie, "sorelle", linguaggi sconosciuti - questa volta fortunatamente non sottotitolati - mi riportano inevitabilmente al già citato "Un mondo sconosciuto" che ritengo, come molti altri qui dentro, una delle peggiori storie della testata a partire dal soggetto stesso dell'opera). Per di più quest'ennesima avventura di Faraci mi piace ancor meno della sua precedente.
Le due brevi:
"Call center" non è orrenda ma la boccio, Gualdoni nelle 24 pagine che ha a disposizione dovrebbe cercare di gigioneggiare un pò di più con la sceneggiatura giusto per accattivarsi un minimo il lettore e stimolarlo nella lettura.
E invece non succede: una storiella nata per divertire che non diverte affatto (la gag del telefono è trita) e tutto è rimandato alla "sorpresa" finale (con tanto di doppio senso sulle pentole e i loro coperchi[B)])
<b>ps spoileroso </b>: ma c'è effettivamente un errore a pag.118?: La pistola che spara è quella di Groucho mentre il fumetto diretto verso il possessore dell'arma è quello di Robertson che, come vedremo nella vignetta seguente, non pare abbia sparato.
E' anche presente il termine "attimino" nel testo, e che Diavolo![:(!]
"Uno, nessuno e centomila" conferma la maturità del narrare per immagini di Di Gregorio ma evidenzia anche gli aspetti meno gradevoli, che sono poi quelli citati da Rimatt nel suo post; insomma, a volte mi fa un pò tenerezza questo autore quando infarcisce i suoi testi, per bocca di Dylan, di riflessioni che troppo spesso lasciano il tempo che trovano o di confidenze strettamente intime, personali che rischiano entrambe di cadere nel patetismo più imperante.
Sia chiaro però che questa "situazione" non la vivo così male come, per esempio, accade a Rimatt ([:D], Teo sa che lo prendo di mira alfine di creare una ogni qualvolta una discussione interessante e coinvolgente il più possibile) anche perchè questa moderna favola pirandelliana "Uno, nessuno e centomila" la pongo tranquillamente al di sopra delle ultime sfornate di Ruju e Marzano, per quanto sia poi possibile comunque fare un raffronto tra episodi di 94 pagine con quelli di 24.
@Rimatt: E' buffo comunque che tu abbia fatto appunti del genere proprio a questa storia, nel senso che... hai presente quel che dice Dylan nelle ultime pagine, no?
<b>SPOILER</b>
"...migliaia di potenziali clienti vi riconoscerebbero.." "Riconoscerebbero chi? Me o uno dei tanti Dylan che avete deciso di raccontare [...] qualunque cosa io sia non è condensabile in un filmato di pochi minuti o in una serie episodica, sono una persona non un personaggio e desidero rimanere tale [...] non voglio diventare un'immagine che qualcun altro ha dato di me, è già abbastanza complicato essere se stessi!.."
ecco, nel senso che l'autore sembra quasi volersi difendere dalle accuse rivoltegli spesso da questo forum (DD:"sono una persona non un personaggio") andando a ricordare in primis l'impossibilità di creare e/o di essere un nome che meccanicamente richiama delle mosse, degli stili di vita o dei modi di fare (proprio perchè Dylan è sviluppato da un pool di autori) e che quindi per forza di cose tende ad esulare da uno schematismo comportamentale prestabilito, appunto: Dylan non vuole essere tratteggiato, lo si dice chiaramente! Ma queste sono soltanto considerazioni molto, molto personali:) ...elucubrazioni, possiamo dire.
Nonostante tutto spero anche io che Di Gregorio in futuro riesca a sviluppare trame ben più consistenti anche perchè ricordo che questa è già la sua sesta storia per il personaggio.
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