Cravenroad7

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
[La confezione invece é molto elegante.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non so se avete notato, ma il volume è fascicolato e rilegato proprio come un "vero" libro. Sono cose belle, un ulteriore motivo per spendere volentieri 'sti 8 euro. [8D]

Confezione che ho già apprezzato per i precedenti due romanzi.

Mi ripeterò ma 8 Euro per un prodotto così ben confezionato é un prezzo veramente molto popolare.

Complimenti alla SBE [^]


Teo hai notato in terza di copertina:

<i>"Edizione a cura di Michele Masiero"</i>

non sapevo di questo ruolo come editore dei romanzi della SBE [:0]

COMPRATO!!![:p]
Mi accingo subbbbbito [:D]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
<br />Confezione che ho già apprezzato per i precedenti due romanzi.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non per correggerti, ma i due volumi precedenti erano brossurati come un normale Maxi, qui è stato fatto un lavoro ancor più accurato. [;)]

Sì, ho notato anch'io che il curatore è Masiero. Bel lavoro.

Ti stai confondendo con gli "One Shot"

Li sto osservando tutti e tre e ti assicuro che la confezione é identica [;)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
Li sto osservando tutti e tre e ti assicuro che la confezione é identica [;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

[:I]

Hai ragione: tengo One Shot e Graphic Novel sullo stesso scaffale, e ho preso in mano un volume invece di un altro. Che vuoi, è l'età... [8)]

letto!

SPOILER
Confermo le impressioni di rimatt. Inizio un pò lento ma poi ingrana; mi è piaciuto particolarmente il vagare di Sighma per i livelli e il dipanarsi della matassa prima del finale! Finale che però non ho molto gradito, soprattutto perchè non l'ho ben capito! Mi sto riferendo alle ultime due tavole! Boh, mi è sembrato un pò buttato là! Peccato perchè il resto, anche se non originalissimo, funzionava molto bene!

Questo romanzo a fumetti mi ha lasciato perplesso... [B)]

S
P
O
I
L
E
R

Paola Barbato su Dylan Dog ci aveva abituato a soggetti molto spesso originali, magari un po' astrusi e cervellotici, ma nati dall'evidente sforzo di dire qualcosa di nuovo, qualcosa che non fosse la solita minestra riscaldata.
Solo dal punto di vista delle sceneggiature il risultato si rivelava spesso altalenante -anche all'interno di una medesima storia- con dialoghi a volte efficacissimi, a volte di una banalità atroce.

Stavolta è stato il contrario. Il soggetto è risaputo, mentre la sceneggiatura scorre liscia (i dialoghi non sono incisivi, ma non sono nemmeno troppo ovvi).
Ho l'impressione che la Barbato si sia 'standardizzata'. Questa storia sa un po' di "timbrata di cartellino". Si legge abbastanza volentieri, ma non rimane impressa. I personaggi non hanno qualità particolari che li rendano degni di spiccare sulla massa, neppure il protagonista ne ha.
Forse l'errore è stato voler scrivere una storia di fantascienza. Purtroppo oggi la fantascienza ha pochissimo da dire (anche al cinema), perchè è costantemente superata dalla realtà. Quello che Philip Dick chiamava "futuro" è il nostro "presente". Tutto sembra già scritto, già letto e già visto centinaia di volte.
Compresa questa storia.

Insomma, un albo di routine, senza cadute, ma anche senza tocchi di genio e senza punte brillanti.
Il fatto che appaia come una specie di "numero 1" di una serie a venire (il finale apertissimo lascia intuire che prima o poi ci sarà un seguito) non aiuta. Come non aiuta che ci siano pochissime scene d'azione (solo un paio di scazzottate e morta lì) e centinaia -no, migliaia- di balloon pieni di spiegoni.

I disegni di Casini sono funzionali e niente più. Caratterizza abbastanza bene i personaggi, ma i luoghi sono terribilmente anonimi.

Voro complessivo : 6

Ma io non ce lo vedo, tutto 'sto finale aperto. [:0]

come no?SPOILER[spoiler]si infila in un pozzo di cui non sa niente!!più aperto di così...[/spoiler]FINE SPOILER

Allora ogni finale in cui il protagonista [spoiler]non muore[/spoiler] è aperto? [:0]
Un finale è aperto quando la vicenda narrata viene lasciata in sospeso, non si conclude: è aperto il finale di <i>Quer pasticciaccio brutto de via Merulana</i>, di <i>Il filo dell'orizzonte</i>, di <i>Caccia alle streghe</i>... Qui la storia è finita eccome: il protagonista ha scoperto tutto quel che voleva scoprire, e ha deciso di [spoiler]andarsene, di ricominciare a vivere da un altra parte[/spoiler]. Chiaro che, volendo, <i>Sighma</i> potrebbe avere un seguito (ma si tratterebbe di tutt'altra cosa), ma non lo definirei un romanzo a finale aperto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
[br Il soggetto è risaputo, mentre la sceneggiatura scorre liscia (i dialoghi non sono incisivi, ma non sono nemmeno troppo ovvi).
Ho l'impressione che la Barbato si sia 'standardizzata'. Questa storia sa un po' di "timbrata di cartellino". Si legge abbastanza volentieri, ma non rimane impressa. I personaggi non hanno qualità particolari che li rendano degni di spiccare sulla massa, neppure il protagonista ne ha.
Forse l'errore è stato voler scrivere una storia di fantascienza. Purtroppo oggi la fantascienza ha pochissimo da dire (anche al cinema), perchè è costantemente superata dalla realtà. Quello che Philip Dick chiamava "futuro" è il nostro "presente". Tutto sembra già scritto, già letto e già visto centinaia di volte.
Compresa questa storia.
Insomma, un albo di routine, senza cadute, ma anche senza tocchi di genio e senza punte brillanti.
Il fatto che appaia come una specie di "numero 1" di una serie a venire (il finale apertissimo lascia intuire che prima o poi ci sarà un seguito) non aiuta. Come non aiuta che ci siano pochissime scene d'azione (solo un paio di scazzottate e morta lì) e centinaia -no, migliaia- di balloon pieni di spiegoni.
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Io Sighma l'ho trovato davvero bello.
Certo, non esule da tutta una serie di leggerezze (è denso e verboso, a tratti macchinoso, fortemente radicato ad una narrativa di genere senza sconvolgere per innovazione), ma il romanzo ha il pregio di coinvolgere e avvolgere nell'indagine (interiore, ma non solo) del protagonista, senza la presunzione di elevarla al rango di racconto di formazione filosofico/intellettuale.

Ho quotato l'intervento di Cyber Dylan, perché le sue analisi e valutazioni giungono a conclusioni opposte rispetto alle mie.

La storia è tutt'altro che <i>timbrata al cartellino</i>, al contrario è fortemente sentita e, anche senza troppa retro-lettura, è facile intuire in diversi passaggi (in particolare nei dialoghi, nelle didascalie di pensiero) il coinvolgimento dell'autrice, le spallate che la quotidianità dava al raccontato e la malinconica rabbia che si è incastrata tra le vignette durante la stesura della sceneggiatura.

E anche per questo motivo (oltre al fatto che pure io sono del parere che il finale di Sigma sia marcatamente chiuso), non credo la storia sia destinata ad avere un seguito.

Domani rileggerò comunque il volume (perché una seconda lettura, proprio per andare oltre la trama principale, è necessaria) ed eventualmente integrerò queste mie impressioni iniziali.

Nel frattempo.
C'è un comune denominatore, alla terza uscita, in questi Romanzi A Fumetti... ed è una certa ambizione di contenuti e intenti da parte di chi si fa carico dell'impresa.
Caratteristica estremamente positiva che meriterebbe di essere valorizzata con una migliore pianificazione editoriale.

A.
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http://dallacantina.blogspot.com

Io non sono ancora andato a vedere. Non sono ancora completamente convinto dell'acquisto...

Con notevole ritardo (anche causa distribuzione) anch'io ho letto Sighma (ma perchè dobbiao inserire le h a csaccio per fare più cool? la lettera è sigma!).


E' la storia che non mi sarei mai aspettato dalla Barbato, per alcuni versi.
Certo, è cervellotica al punto giusto, e il finale è molto barbatiano.... però è curioso notare che la vicenda punta più sulla sceneggiatura incalzante e accattivante che non sull'originalità dell'idea... come dice rimatt è difficile essere mai sorpresi dalle direzioni della trama.
Inoltre l'eroe, che a me ha suscitato simpatia fin dall'inizio, merito di un'ottima caratterizzazione testuale e grafica, è ben lungi dal tipico personaggio che la barbato dice di amare: tutto sommato è un puro, più vicino a Dylan che non a Giuditta, uno con cui è molto facile avere empatia.
Nonostante nelle interviste la Paola dicesse che la sua storia potesse funzionare in qualsiasi ambientazione, imho la vedo piuttosto imprescindibile, e un punto di forza della narrazione, davvero gustosa la fase ceh vede sighma esplorarla e osservare stupito, a volte divertito, a volte disgustato, usi e costumi degli abitanti dei vari livelli.
Nel complesso, ritengo la lettura molto interessante, e coinvolgente, e la promuovo a pieni voti. però su alcune cose ho dei dubbi, magari ci darò una seconda lettura per chiarirli, nel frattempo li espongo qui, vediamo voi cosa mi dite.
S
P
O
I
L
E
R

1)Il fatto che il protagonista abbia un'amnesia rende logico che chieda le cose che lo stesso lettore vorrebbe sapere, e che un abitante dell'ambientazione futuristica in cui si svolge la vicenda dovrebbe sapere. In genere l'espediente, del resto molto classico (da sempre a descrivere una civiltà fantascientifica è sempre l'estraneo) funziona, a volte però sembra poco credibile, per esempio uno che sa cosa sono un giorno e un anno dovrebbe sapere anche cos'è uno zehn, no? vabbè, peccato veniale.
2)Però in altre situazioni le informazioni vengono fornite secondo un criterio che è più quello del narratore che non quello interno dei personaggi che interagiscono con sighma, che dovrebbe avere una sua coerenza interna. Per esempio è strano che nella riunione col fronte nessuno sappia dire a sighma i meriti di chi vive al livello 9, mentre quando parla col miliziano resettato questi lo consideri quasi una cosa scontata, quale in effetti dovrebbe essere... dubito che qualcuno possa pensare che i bimbi li porti la cicogna, no?
3)Perchè far sparire l'intera cultura greca? solo per coprire la possibilità che qualcuno possa accumunare i glifi fra loro? non era più semplice nascondere i tatuaggi con le biotecnologie prima di nadare in missione?
4)Effettivamente il finale non è poi così aperto quanto possa sembrare a prima vista... Sighma non si sistema (nè morendo, nè con il "E vissero felici e contenti"), ma comunque conclude la sua quest: conosce il suo passato e ottiene la sua libertà dal sistema... rimane da sapere cosa faccia della sua libertà, ma è una cosa che non deve necessariamente far parte della vicenda (anche se un pò il lettore vuole sapere cosa succede al personaggio che ha eguito dopo tante peripezie).
Più che altro però rilevo un'incompiutezza nella descrizione del mondo di Sighma, anche se era una cosa che mi aspettavo.
Il riferimento in questo caso è 1984, anche lì l'avventura si conclude senza che Winston scopra tutto quello che c'è da scoprire (esiste fisicamente il grande fratello?), però lì non si sente mai il bisogno di scoprire tutt, perchè è chiaro che il tutto sia una metafora del potere e della volontà di dominio da parte degli umini di potere, dietro qualunque bandiera s nascondano, qualunque giustificazione impieghino.
In Sighma invec in qualche modo c'è una promessa di svelare fino alla fine perchè sia nato il sistema, i sommi guerrieri stanno combattendo una guerra contro qualcuno, sembra che ci sia un motivo per cui il sistema sia tanto efficiente a voler controllare a tal punto l'umanità da rubarne l'anima e contenerla in un microchip... in particolare il dialogo a pagina 248 illude in tal senso e poi... niente. Il sistema esiste perchè deve esistere. Un pò è scorretto... non quanto la trovata finale di dyd in wonderland, ma per me se si vuole lasciare qualcosa in sospeso non si dovrebbe illudere il lettore promettendoglielo.



Per ora è tutto, altre considerazioni a dopo...

Belle recensioni (sui dubbi espressi da the Imp non ho molto da dire: le sue perplessità sono anche condivisibili, ma personalmente queste piccole incertezze non mi hanno dato fastidio)! Ed ecco qualcun'altro a cui <i>Sighma</i> è piaciuto:

http://www.ubcfumetti.com/bonelli/?17050