Mentre leggevo David Murphy, avevo la netta sensazione di trovarmi di fronte al miglior tecnico della sceneggiatura attualmente al lavoro in Italia.
E non lo dico perché questo suo lavoro mi abbia particolarmente entusiasmato.
E neppure perché io e Recchioni siamo particolarmente in sintonia (anzi, di queste differenze di sensibilità e ricettività ne abbiamo pure discusso e lasciato traccia in uno dei primissimi numeri di John Doe).
Roberto è però quello che dovrebbe essere un professionista del fumetto seriale.
Una certa, ma non esuberante e quindi incontrollabile, dose di creatività e tanta, tantissima, concretezza. L'impulsività soggiogata al metodo.
A rileggere i suoi lavori nel tempo è interessante seguire il percorso di ricerca fatto sul linguaggio del media da lui scelto per esprimersi.
Arrivando a questo David Murphy 911.
Che a qualcuno potrà anche non piacere, ma è innegabile la capacità dell'autore di raccontare e divertire.
Il personaggio è perfetto. Simpatico al punto giusto. Sia per chi vorrebbe essere come lui ma, grazie alla componente autoironica, anche per chi i tipi come lui li odia. Quindi empatia.
La percezione della scansione temporale è immediata, sebbene più piani si sovrappongano disordinatamente, grazie a soluzioni grafiche (il bordo nero) e dissolvenze sui dialoghi. Quindi leggibilità.
Tutto già visto, sebbene inconsueto per un bonellide e servito con adorabile sfacciataggine. Tematiche di base annunciate da tempo con una meditata promozione rivolta ad un pubblico cucito su misura e che riceverà da questo fumetto esattamente quello che vuole e che gli è stato promesso. Continuity serratissima che presuppone in futuro la raccolta dei 4 albi in un unico volume. Quindi commerciabilità.
Miscela di citazionismo, azione estrema, battute brilanti, intuizioni ovvie eppure geniali ("Perché l'eroe per caso si trova sempre e periodicamente costretto a salvare il mondo?"). Ritmo e velocità. Quindi Roberto Recchioni.
Tutto questo per dire che dal punto di vista tecnico, per come dunque è costruito, David Murphy 911 è un racconto che gira come un orologio svizzero.
Scritto da un autore che negli anni sta portando avanti (anche a livello teorico sul suo blog) un discorso lodevole e fondamentale sulle meccaniche e dinamiche nel fumetto. Imprescindibile anche al di là dei gusti.
A.
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