I miei giudizi sulle storie barbatiane (solo serie regolare):
<font size="1">157 "Il sonno della ragione"
E' l'unica storia di Dyd che non sono mai riuscito a finire! MAI! [B)] Crocifiggetemi pure, ma tutti quei balloon sovraccarichi di testo mi stroncano puntualmente intorno a pag.40. SENZA VOTO
153 "Il mondo perfetto" (solo soggetto)
La storia comincia bene, ha suspense e atmosfera, ha personaggi intriganti. Purtroppo verso la conclusione diventa terribilmente melensa, con un profluvio di occasioni chiaramente create col solo scopo di strappare la lacrima a tutti i costi. Intendiamoci, un po' di melodramma ogni tanto ci può stare, ma qui si esagera. Comunque la responsabilità è più di Sclavi (autore della sceneggiatura) che della Barbato. **
167 "Medusa"
Le idee ci sono e i dialoghi si leggono che è un piacere, ma la freccia manca il bersaglio di chilometri. La storia punta tutto sul suscitare compassione per Medusa, e non ci riesce (non con me, perlomeno). A ben vedere Medusa ha ammazzato nonsoquanti innocenti; perchè dovrei avere più compassione per lei che non per le vittime? (mi ha scocciato molto vedere Dylan piangere solo per Medusa mentre per i numerosi innocenti non ha versato una sola lacrima...). Inoltre far comparire personaggi cruciali (le due sorelle) solo in prossimità della conclusione fa troppo <i>deus ex machina</i>. **
169 "Lo specchio dell'anima"
La storia richiede una sospensione d'incredulità GIGANTESCA (un uomo scarnificato in faccia che non muore, non sviene e addirittura elabora un piano complicatissimo... un sosia trovato per puro culo che, altra bottadiculo, è un clochard senza nulla al mondo, e pure suggestionabilissimo...), ma funziona. Si legge d'un fiato, avvince e ha personaggi ottimamente caratterizzati. ***
172 "Memorie dal sottosuolo"
Altra sospensione d'incredulità enorme (una famiglia di nonsisaquanti tarati che si sposano e ammazzano tra di loro senza che un paese intero faccia nulla poteva funzionare se ambientata in epoca pre-industriale, in epoca moderna no!). I personaggi sono poco interessanti, soprattutto la protagonista femminile che non ha vera personalità e si mette semplicemente al servizio della trama. **
175 "Il seme della follia"
Ancora una volta Dylan se ne frega delle vittime (alla fine addirittura prende in giro la poveretta bruciata viva! [B)] ) e la storia richiede una sospensione d'incredulità colossale. Ma i personaggi ci sono, l'intreccio avvince e il colpo di scena fa il suo effetto. ***
183 "Requiem per un mostro"
La Barbato punta sul giallo, ma la seconda metà sbraca malamente dopo un buon inizio. La storia gioca troppo a lungo sull'equivoco se il vero Nessie sia della partita o no, soprattutto la Barbato esagera con le piste false che dissemina per ingannare il lettore. Ogni 3-4 pagine viene fatta una nuova ipotesi! E Dylan casca puntualmente in TUTTE, anche quando sono palesemente ridicole. Un Dylan così tontolone non si era mai visto, gli manca persino il minimo quoziente intellettivo stabilito per legge divina! Comunque i personaggi e la storia in sé non possono competere col <i>Club dell'Orrore</i> di Sclavi. * 1/2
185 "Phobia"
Ancora una volta un'enormità di balloon e di testo! Ma la storia si legge ugualmente fino in fondo e piace, ha buoni personaggi. Certo, la soluzione finale richiede la solita enorme sospensione d'incredulità, ma pazienza. ** 1/2
189 "Il prezzo della morte"
Non convince troppo l'idea che l'organizzazione che aiuta le donne sia "gente intoccabile" (ecchediamine! mica si tratta di Cosa Nostra o di un partito politico!), ma questo è l'unico punto debole. Per il resto la storia è ben costruita, con eccellenti personaggi e atmosfera da vendere. Il conclusivo colpo di scena è veramente tale, cosa rara nei fumetti moderni. Dialoghi forse qua e là un po' banali. *** 1/2
191 "Sciarada"
Storia assurda! NON POSSO in alcun modo credere che una tipa venga trattata come il dottor Lecter pur non avendo cannibalizzato nessuno (di Olindo e Rosa allora cosa dovrebbero fare?!?!?! Tenerli in museruola vita natural durante?!?!). Inoltre non ha senso che la polizia chieda continuamente soluzioni di indovinelli a un'assassina inaffidabile (come se non ci fossero solutori di enigmi al mondo!) e che l'assassino vero abbia montato tutto quel quarantotto solo per "comunicare" con la ragazza. Mi spiace, ma qui è richiesta una sospensione d'incredulità superiore alle mie forze... * 1/2
200 "Il numero duecento"
Storia scritta chiaramente su commissione (nel 191 si diceva che Dylan era "il figlio che Bloch non aveva mai avuto", qui si cambiano del tutto le carte in tavola! è chiaro che il soggetto del 200 è farina del sacco di altri). Nel complesso la storia ha più mestiere che ispirazione e punta troppo su sentimenti da sceneggiata. Il figlio di Bloch è una macchietta. La vicenda non avvince e non convince. * 1/2
202 "Il settimo girone"
Storia poco originale (si vede che ha preso ispirazione da King) con personaggi caratterizzati a metà, dialoghi un po' deboli e scarso pathos. E' molto meglio di certe rujate, ma c'è più zucchero che cuore. **
206 "Nebbia"
Come è già stato fatto notare, non giova a una storia sostanzialmente gialla che si capisca subito l'identità dell'assassino dopo appena un pugno di pagine. In ogni caso il finale è terribilmente loffio. * 1/2
210 "Il pifferaio magico"
Finalmente Hamlin usato in maniera decente (altro che il <i>Safarà</i> di Ruju!) e la storia giostra bene tra personaggi non banali, intreccio mélo ma non troppo, dialoghi frizzanti. *** 1/2
212 "Necropolis"
Ottimo soggetto, ottimo svolgimento, colpo di scena finale adeguato. L'unico limite è che questa storia non è strettamente "dylaniana", con qualche piccolo ritocco poteva andar bene anche per altri personaggi, tipo Nathan Never. In effetti non ci si spiega perchè PROPRIO Dylan sia stato scelto per collaudare il carcere. E vabbé... ****
221 "Il tocco del diavolo"
I personaggi sono tutti di un'antipatia abissale! Tutti, Dylan compreso. Forse la Barbato voleva realizzare una storica completamente anticonvenzionale, refrattaria a ogni forma di identificazione da parte del lettore, ma non sono sicuro che il risultato mi piaccia. Per il resto, ammetto che è molto originale, con buoni dialoghi e ritmo sostenutissimo. ** 1/2
228 "Oltre quella porta"
A mio parere, l'albo finale. Per me la storia conclusiva di Dylan non è il n. 100, è questa. Forse ce ne sono di più belle e più commoventi, ma nessuna più di questa trasmette un'altrettanto compiuta sensazione di "chiusura". ****
234 "L'ultimo arcano"
C'è qualche svarione (come ha fatto il cancro a "contagiare" i parenti del malato?! Neanche uno che avesse saputo in anticipo degli effetti collaterali dei tarocchi avrebbe mai potuto prevedere una cosa del genere...) ma i personaggi sono ben costruiti, la storia avvince fino in fondo e per una volta il colpo di scena finale è del tutto credibile perchè logica conseguenza delle premesse. *** 1/2
241/242 "Xabaras!"/"In nome del padre"
Altra storia evidentemente su commissione come il n.200 (la Barbato non avrebbe mai rinunciato di sua sponte all'amato Xabaras [:D] ) e altro risultato fiacco. Troppo comodo che uno in teoria incapace di provare sentimenti provi ugualmente tristezza per la propria condizione! Inoltre vedere introdotto Cagliostro come presunto "personaggio semifisso" col senno di poi fa alzare le spalle, dato che in seguito il gatto non si è più visto. * 1/2
245 "Il cimitero dei freaks"
La Barbato torna a puntare sul giallo, con risultati modesti. Gli errori e le cose inspiegabili sono davvero troppi (l'assassina che in teoria non lascia tracce ma nei flashback si vede benissimo strusciare capelli e mani dappertutto!) e ammazzano la credibilità di una storia tutto sommato razionale. ** </font id="size1">
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