sull'autodistruzione,cero chucho,non sono d'accordo,te dirai un annoiato "sticazzi",ma te lo voglio dire lo stesso.o perlomeno parlare della mia autodistruzione.per me non è stata la visione del mondo a mandarmi a picco,ma la visione di me stesso all'interno di esso,la consapevolezza di non riuscire a percepire il mio posto e quella di non aver la voglia di lottare,nemmeno per le cose più semplici.magari nemmeno per una donna,per quanto intimamente la volessi e ne avessi bisogno.ho passato un periodo in cui pensavo che la vita dovesse piegarsi al mio modo di essere,che le cose mi fossero dovute, che il mio dolore fosse una mia prerogativa e che a nessuno dovesse importare,perchè tanto gli altri non capiscono.
per far forza a queste mie convinzioni,mi sono aiutato con l'alcool ed altre amenità,anche perchè cosi per poche ore mi dimenticavo quanto fosse sbagliato il mio modo di agire.però poi ci sono i momenti in cui sei per forza lucido ed è in quei momenti che la realtà comincia a fare il suo sporco lavoro.cosi ho deciso di dare il senso massimo alla mia autodistruzione. dal fatto che stò scrivendo si può capire che quello è stato il mio ennesimo fallimento,ma anche la mia grande fortuna,ho cominciato a vedere cose che prima non vedevo e scoprendole, la mia voglia di distruggermi ha cominciato ad affievolirsi. certo ci sono ancora giorni in cui vorrei lanciarmi con la macchina addosso ad un palazzo(specialmente quando passo davanti alla sede di F.I.),ma poi ripenso a quelle cose che bene o male mi danno la forza di svegliarmi la mattina e magari decelero.ha ragione giulia(anche se di solito non si è mai d'accordo),la vita certe volte và vissuta senza porsi troppe domande,un pò più con l'istinto,perchè dal momento che si pensa troppo la si impoverisce,la si viviseziona facendole perdere un pò di significato.e troppo pensando si rischia di non arrivare mai a nessuna risposta.
insomma il succo è che dopo mesi ho scoperto che la mia psichiatra aveva un gran bel culo e che le avrei dato più che volentieri 4 colpi.
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