Senza contare che la storia esaurisce il suo incipit (cui sarebbero bastate un paio di tavole) a pagina 50... sic! Eppoi via
SPOILER
Una psichiatra che ha TRE SERIAL KILLER nell'albero genealogico!!! Ma dai... Dico, visto che il soggetto di 'sta storia è di un'esilità che sfiora e talvolta raggiunge il nulla, almeno (almeno!) ci si poteva sforzare di evitare sciocchezze e incongruenze, e sfruttare tutto quel nulla che NON succede tra le misere due o tre svolte del racconto per contestualizzare il plot, renderlo più credibile, irrobustirlo... Insomma... c'è una trama semplice quanto assurda su una tripla reincarnazione genealogica (!) e non si fa il minimo sforzo per rendere tale follia perlomeno suggestiva... Tutti dopo un po' dicono: " Ah, si, è posseduta da tre serial killer... Ma non può essere stata lei..."
Che poi uno dei tre mostri, i quali non rimangono che miserrime e patetiche macchiette senza storia né consistenza alcuna, praticamente non lo vediamo mai chiaramente in tutte le novantaquattro (estenuanti) tavole... Colpa di Roi, che cerca sempre l'angolatura che non necessiti di sfondo, sacrificando il linguaggio (la regia) sull'altare della sbrigatività... Un baronetto sanguinario del settecento... Questo tizio viene nominato alla rinfusa, rimane solo nel potenziale di qualche baloon che lo indica, ma praticamente non appare mai...
Ma va bè, dirà lo sceneggiatore, 'sta poveretta ha i cattivi dentro, a chi importa chi siano...
Poi, si parla di reincarnazione, ma essa non prevede assolutamente che i caratteri psicologici nel reincarnato si tramandino nella mente del reincarnante, altrimenti potremmo avere qui sul forum Napoleone Bonaparte che si cruccia ancora su Waterloo... Io credo che si parli di reincarnazioni solo perché non era mai stata editata una storia con tale argomento, e hanno buttato nel calderone l'affascinante epiteto per darci l'illusione di non ripetersi... Nel senso, "Possessione diabolica" c'era già...
Cito, alla rinfusa come sto facendo da un po ' di righe, l'ultima perla di sciatteria: la parola chiave, tra l'altro grottescamente sussurata all'orecchio della povera Sheena da una professoressa che si mescola alla folla in pieno stile "Amelia la fattucchiera che ammalia in incognito". Ecco, la parola chiave è: "REINCARNAZIONI..."
. Questo per dare l'idea della totale assenza di sottotesti: nel senso, qui si parla di reincarnazioni (alla buona, così, a caso) e di nient'altro.