Seguono massicci spoiler
S
P
O
I
L
E
R
La terza storia di Dix è sicuramente la più vivace. Mentre i primi due albi avevano un ritmo lento ed erano appesantiti da un'eccessiva seriosità che rendeva la lettura torpida e sonnambolica, stavolta il ritmo è concitato e pervaso da un gradevole tono "leggero", nonostante la crudezza di certi argomenti (mutilazioni, tortura...).
Sfortunatamente questo terzo albo è anche il meno originale del lotto. [B)] Qui Ambrosini rinuncia del tutto ai risvolti soprannaturali (il delirio del pazzo assassino in punto di morte non fa testo visto che il personaggio è, appunto, un pazzo delirante). Ora nulla distingue Dix da un qualsiasi fumetto poliziesco/investigativo di media fattura. C'è solo l'argomento "arte", che però non è approfondito. Non in quest'albo, perlomeno. Il pittore poteva essere un qualsiasi amico/amante senza velleità artistiche e la storia avrebbe funzionato ugualmente.
Altro difetto: la componente poliziesca è terribilmente facilona, piena di falle logiche e forzature narrative.
Si pensi al matto assassino che riceve una telefonata che lo spinge a urlare di 'protesi' <i>proprio nell'istante in cui</i> Dix si trova nel suo negozio! Quando si dicono le coincidenze... [V]
I poliziotti, oltre a fare la figura dei fessi tipica dei gialli investigativi di serie B, si trovano coinvolti in eventi inspiegabili. Come ha fatto il matto a intuire che la "prostituta" era una poliziotta travestita? (il rapimento delle pagine iniziali fa chiaramente capire che lui le donne NON le rapisce, le abborda) Siccome la rissa nel bar avviene per caso, significa che il matto ha deciso di rapirla così sui due piedi, senza nessuna preparazione? E come ha potuto sopraffare una poliziotta addestrata in pochi secondi (l'altro ispettore distoglie lo sguardo per pochissimo tempo)? E come ha potuto trascinarla via di peso senza che nessuno lo vedesse e lo notasse, nemmeno i passanti per strada? E poi come mai il matto, talmente ossessionato dai ritratti della moglie da arrivare a STRAPPARE GLI OCCHI di chi li ha visti, a un certo punto cambia idea di botto e decide che i quadri 'non sono importanti'?
Troppi buchi, troppe forzature... Secca dirlo, ma dal punto di vista poliziesco -che in quest'albo è preponderante- la logica è andata proprio in vacanza.
Ambrosini non è ancora a suo agio con le quasi 130 pagine. Dedica una ventina di tavole al personaggio del barbone beone per costruire una caratterizzazione magari simpatica, ma INUTILE. Il barbone infatti serve solo come 'espediente narrativo' per trovare il secondo cadavere; poco dopo esce di scena e di lui non sapremo più nulla. Nemmeno un accenno nelle ultime pagine.
Il personaggio di Dix, in sè, continua a non incidere.
Il suo comportamento con le donne è schizofrenico. Dice di amare solo Annika, ma poi non perde tempo a provarci col primo bel paio di gambe che vede.
Anche la sua faccia cambia di continuo. Bacilieri lo raffigura come un Brad Barron più smagrito (almeno a me ha dato quest'impressione). Bene, peccato che non ci azzecchi niente con la faccia visibile in copertina. E non ci azzecca neppure con la prossima copertina e l'anticipazione del prossimo numero.
Settore disegni: Bacilieri è fenomenale! [8D] Soltanto lui poteva dare un tale appeal a una sceneggiatura che, presa in sè, era parecchio modesta.
Soggetto: 5,5
Sceneggiatura: 5,5
Disegni: 10
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