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Nell?albo del mese la penna di Medda si rende riconoscibile solo grazie allo scambio di battute nel quale Dylan chiede alla piccola Sheila: ? Perché guardi la musica con il volume a zero?? E lei gli risponde: ?Tanto fa schifo. Però il cantante è fico.? Anticonformismo, critica alle mode contemporanee, ironia pungente. Sono alcuni fra gli elementi tipici della poetica di Medda che mancano nelle restanti pagine de ?La collina dei conigli?.
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<b>Soggetto, sceneggiatura & disegni</b>
La trama è lineare e il suo svolgimento è prevedibile: un branco di conigli assassini spaventa Stillwater Hill, quindi Dylan è assunto per salvare gli altri animali e i pochi abitanti della località. Che si tratti di conigli lo si può dedurre dal titolo dell?albo, di conseguenza il tentativo da parte dell?autore di creare suspense nella fase iniziale non va a buon fine. Nel prosieguo lo spessore della storia si affievolisce ulteriormente: prima con i protagonisti assediati dalle belve, infine con la vittoria degli ?umani? grazie al sacrificio (violento il primo, spontaneo il secondo) dei due ?colpevoli?. Quale il movente dei conigli? La brutale vivisezione subita anni prima nella stessa località. Le considerazioni conclusive di Dylan si traducono in un pistolotto animalista che è la naturale conclusione di un soggetto poco ispirato, probabilmente il meno originale fra quelli scritti per l?indagatore dell?incubo dall?autore sardo. La sceneggiatura è priva di grosse sbavature, ma resta incapace di lasciare il segno: i personaggi non hanno una personalità ben definita (a parte forse l?insopportabile Harry), la sequenza onirica di pagina 77 poteva essere approfondita meglio (è però difficile restare indifferenti di fronte al Groucho trasformato in cavia umana), i dialoghi sono spesso poco naturali, le sequenze investigative non offrono nulla di nuovo.
Sul fronte-disegni Mari conferma i pregi e i difetti che lo hanno sempre contraddistinto: fra i primi abbiamo l?atmosfera e l?espressività, fra i secondi l?eccessiva somiglianza fra i vari personaggi. Il livello raggiunto è come sempre soddisfacente, ma la maggiore ?leggibilità? acquisita negli ultimi anni dal suo tratto fa [IMO] rimpiangere le soluzioni artistiche più estreme di ?Phoenix? o ?Serial killer?.
<b>Vivisezione? No, grazie...</b>
Anche ?La collina dei conigli?, come la maggior parte delle prove di Medda, mira a comunicare il punto di vista dell?autore su un determinato tema. Questa volta, però, si tratta di un punto di vista ?ovvio? in quanto difficilmente contestabile: la bontà di albi come ?Reality show?, ?Il feroce Takurr? o ?La famiglia Milford? sta anche nel fatto che lì la posizione che Medda assumeva era originale e dissacrante, persino potenzialmente contraria rispetto a quella dei lettori: una cosa è scrivere in un fumetto da collezione una critica ai collezionisti, un?altra è schierarsi contro la vivisezione in una serie che si è sempre distinta per le proprie posizioni animaliste.
Va poi notato che l?albo del mese diventa ?impegnato? soltanto a partire dall?incubo di Dylan: nelle pagine precedenti ci si trova di fronte ad un giallo-horror come tanti. Al contrario, in altre prove di Medda si raggiungevano risultati di gran lunga migliori grazie alla profonda coesione fra il messaggio dell?autore e il dipanarsi della trama (penso a ?L?ospite sgradito?, ?Vittime designate? o ?La legge della giungla?).
<b>Alla ricerca del ?vero? Dylan: dalle scimmie di ?Goblin? ai conigli di Medda</b>
Se si parla di Dylan e vivisezione non si può ignorare che 18 anni fa Chiaverotti realizzò quel ?Goblin? che è oggi considerato un classico dell?Indagatore dell?incubo.
Anche ?Goblin? era un giallo-horror che nel finale propagandava un messaggio animalista; anche lì si trattava di una vendetta degli animali contro coloro che li avevano utilizzati come cavie per esperimenti scientifici. Mancando di originalità entrambi i soggetti, come mai l?opera di Chiaverotti è rimasta scolpita nella memoria dei lettori (e persino della Barbato) mentre quella di Medda [IMO] non sembra in grado di raggiungere lo stesso risultato? Probabilmente perché se ?La collina dei conigli? sembra avere come modello di riferimento il piatto ed edulcorato Dylan Dog di Ruju, ?Goblin? invece presenta molte delle peculiarità dei primi e mai dimenticati albi della serie (non a caso, come si è detto, si tratta di un ?classico?): la trama più che da dialoghi e indagini è scandita da lunghe e angoscianti sequenze di omicidi; le abbondanti dosi di splatter e la brutalità del finale riescono a far passare in secondo piano l?ovvietà e la positività della morale; le didascalie in forma di poesia, il Dylan che con la propria ironia porta a letto la cliente di turno, il Groucho che non fa il serio neppure per sbaglio e il Bloch che desidera gli antiemetici sono costanti che Sclavi ha introdotto nella serie e che Chiaverotti utilizza con estrema naturalezza. Generalmente anche Medda mostra conoscenza e rispetto del personaggio, ma l?albo del mese sembra allinearsi più ai recenti standard della serie che a quelli personali (altissimi) dell?autore_
V.M. (vietato ai minori)
V.M. -dal 1986-
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