Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°35Dopo il Grande Splendore, almanacco n°1, marzo 1991
Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Gabriele Pennacchioli
Verrà una grande luce, a spazzare via il mondo. Verrà e inonderà tutto con una pioggia radioattiva. Chi ha ucciso il professor Briggs? Quale ossessione tormenta le notti del dottor Steiner? Ci sono mostri senza nome che nascono dall’incubo atomico, mostri innocenti nascosti alla vista dell’umanità, e ognuno di loro urla in silenzio il proprio diritto alla vita.Un'incombente secchiata di
horror'noir lenzuolo antinucleare e tra le pieghe qualche
jolly freak. L'innocenza del nido e le deflagrazioni appena lontane, parabola vitale e volta radiattiva che non è più celeste, la conferenza e la sparatoria per uno dei
prologhi migliori della serie. Medesimi effetti visivi e sonori nel soggiorno di cartacea malinconia in casa Steiner.
I lavori nella cava richiamano lo Splendore del titolo; un globo di risibili distinzioni geopolitiche (Dylan vola in Arizona) ed un mondo=cava cui gli omini perseverano a scovare il fondo. Dylan non sa esprimere
un giudizio serio, i
pro e contro sono spigoli nei budelli della clinica
Stranamore, ci si può smarrire, con insincera presa di coscienza farsela sotto; stavolta Sclavi dal piedistallo si limita a narrare. I freaks giustizieri si mascherano da uomini dopodichè tornano nel lager, il loro nido siccome il nido dei due anziani coniugi zombizzati. Werner il maggiordomo vuol devastare il nido, il fratellino di Stella stramazza infermieri; è condiviso il desiderio di devastazione,
mille bombe sul mondo, sulle cliniche.
Il day after era ieri e il rimbombo risplende ma non acceca, concede il consumo di eutanasie ed amplessi; gli alterni imprevisti scivolano via come la sabbia apocalittica rivelando crani e chissà un inevitabile
sabbia eravamo, sabbia siamo e sabbia torneremo; tutta l'indagine è un insieme di schizzi di sabbia bagnata, di carne in poltiglia. Dossier di Castelli, Pennacchioli: che volere ancora.