Cravenroad7

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />Ma Barbato E' Barbato, deve essere Barbato e soprattutto scrive da Barbato. Secondo me è riduttivo appiattirla sul modello di Sclavi e di certo non le rende il giusto merito.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Be', considera che per quanto mi riguarda "sclaviano" è l'aggettivo più lusinghiero con il quale si possa indicare uno sceneggiatore di Dylan. Inoltre, ho sempre "accusato" la Barbato di essere poco sclaviana, soprattutto nella caratterizzazione del personaggio; stavolta mi pare che abbia mosso il proprio Dylan alla perfezione, in modo perfettamente... Sclaviano. [;)]

Bentornato a me [:)]
Votato eccellente.
Non ero così entusiasta di comprare un Dylan Dog da anni.
E' una bella sensazione[^]
Per tornare all'albo,delle 4 mi ha colpito e angosciato molto la prima.
La seconda mi ha lasciato un non so che...
come se fosse un ottima storia senza capirne ancora i motivi [xx(]
Il mago degli affari è quella che mi è piaciuta meno.Troppa linearità per essere una storia "fuori norma".Cioè non era da Color Fest
L'ultima,in concomitanza con la crisi in Georgia([V]) mi ha spaventato non poco, per l'idea in sè di una guerra scoppiata all'improvviso in una città come Londra.I colori di quest'ultima storia sono eccezionali.Quel tendere al giallo invecchiato è una gioia per gli occhi(almeno i miei).Sembra un appropriato "effetto guerra".
Soddisfatto!!(e non rimborsato)[;)]

Per il momento ho etto le prime 3 e devo dire che sono rimasto moooolto ben impressionato. Specialmente da Paola! Eh, sì: mancava da troppo tempo!!! Stasera leggerò anche l'ultima e poi via con i voti!

anche io per oraho letto solo le prime 3...la prima è quella che mi ha colpito di più...a fine lettura un commento più approffondito..

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by sBARBATO</i>
<br />Bentornato a me [:)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Bentornato a te![;)]


<hr noshade size="1">Il mio Blog di Fumetti: http://trascorsi.splinder.com/

Dunque vediamo:
- voto generale: eccellente abbondante, di sicuro superiore al primo color fest
- copertina: 10 e lode, una della più belle e dark che si siano mai viste su ogni pubblicazione dylandoghiana di sempre, da incorniciare
- "Il pianeta dei morti": storia, voto 8 e mezzo=> complessivamente è quella che mi ha esaltato di più, nonostante sia lunga solo 32 pagine riesce a coinvolgerti un casino, ti fa legare ai personaggi e alle vicende nonostante il breve respiro, veramente tanti tanti complimenti a Bilotta, ci da una visione di un possibile futuro davvero convincente e apocalittica; disegni, voto 8=> dalle anteprime Di Giandomenico non mi convinceva un granchè, ma sono lieto di essere stato smentito dall'ottima prova dimostrata nel totale! spero di rivederlo sulle pagine di Dyd.
- "Videokiller": storia, voto 8=> giusto mezzo gradino al di sotto della prima, un grande ritorno della Barbato che firma un piccolo gioiello, visionaria, circolare, giustamente priva di ogni spiegazione logica, da leggere e rileggere; disegni, voto 9=> beh, Stano ci lascia ogni volta di più senza parole! è incredibile quanto riesca sempre a dare di più e ad essere in continua evoluzione positiva dopo più di 20 anni! grandioso.
- "Il mago degli affari": storia, voto 6 e mezzo=> la più debole delle quattro, senza infamia e senza lode, forse pecca sopratutto per il fatto di essere l'unica non particolare e visionaria del mazzo, rimane più entro una certa "normalità" e semplicità, peccato per Ruju; disegni, voto 6 e mezzo=> adoro il Mari in bianco e nero visto sulle pagine di Dyd e sopratutto Nathan Never, ma a colori seconde me funziona solo a metà, nonostante il gran bel lavoro fatto dallo studio Tenderini, perde nettamente il confronto contro se stesso visto proprio in questo mese ne "La collina dei conigli", peccato anche per lui.
- "L'inferno in terra": storia, voto 7 e mezzo=> dalle preview, era quella da cui mi aspettavo di più, Gualdoni confeziona una gran bella mini-avventura, che coinvolge e non annoia, ma forse si intuisce abbastanza facilmente dove andrà a parare nel finale già a metà racconto, comunque nonostante questo rimane emozionante; disegni, voto 8 e mezzo=> mi aspettavo moltissimo da De Angelis, che ho sempre ammirato nelle pagine di Nathan Never...e non ha tradito le mie aspettative! Straordinario e spettacolare, adattissimo a rappresentare le immagini proposte dalla sceneggiatura, inutile dire che vorrei tanto poterlo ammirare ancora una volta sulle pagine del Nostro...speriamo in bene!

Un grande Color Fest, che alla fine lascia un grande amaro in bocca....pensando che si dovrà aspettare un anno per poter avere il nuovo numero!
Supplichiamo tutti insieme la Bonelli, facciamo pellegrinaggio in ginocchio in via Buonarroti, facciamo qualsiasi cosa purchè ci diano il Color Fest almeno semestrale!!!!! (Poi se ce lo dessero anche quadrimestrale......)

naaa il CF deve essere un appuntamento annuale, il troppo storpia. la qualità secondo me è eccelsa ANCHE perchè possono lavorare con tutta calma

Sono la voce fuori dal coro. [:o)]

A me quest'albo è piaciuto poco.
Ottima confezione, ottimi disegni, ma sceneggiature davvero poco convincenti. Su 4, me ne è piaciuta una sola.

Seguono commenti e...

S
P
O
I
L
E
R

<b>Il pianeta dei morti</b>

E' quello che oltreoceano chiamano <i>elseworld</i> (o, per dirla alla Marvel, <i>what if</i>). Secondo me questo genere di storie non si può giudicare obiettivamente perchè rientra in un filone che non concede vie di mezzo: o piace o non piace.
A me non piace. [:(]
Di certo Bilotta non si è rivelato il massimo dell'originalità. Il suo futuro ipotetico è l'ennesima <i>distopia</i> già vista migliaia di volte in migliaia di altre storie, solo con qualche tocco 'dylaniato'.
Chissà perchè, gli autori di Elseworlds immaginano nel 99% dei casi un futuro in cui tutto è andato in merda e il mondo è praticamente finito (vedere anche ultime storie di Hulk, Punisher, X-Men, Batman...). L'unico che è sfuggito alla regola è Alan Moore, che per "l'ultima storia di Superman" ha immaginato un futuro utopico in cui si vive felici e contenti. E <u>appunto per questo</u> originale e rivoluzionario. [:)]
Già, ma lui è Alan Moore. Non esistono sceneggiatori alla sua altezza, o anche solo all'altezza del suo tallone.


<b>Videokiller</b>

La migliore delle 4. [;)]
La Barbato realizza una storia in stile "Ai confini della realtà", che punta sul pathos, sull'enigma e sul colpo di scena finale. Ci riesce QUASI fino alla fine.
Purtroppo la conclusione non è proprio irresistibile, perchè la Barbato ricorre a un <i>escamotage</i> che, anzichè dare spiegazioni (sia pure parziali o incomplete), si limita a creare un loop narrativo un pochino deludente e prevedibile.
Comunque, un buon lavoro.


<b>Il mago degli affari</b>

La storia di Ruju è pura routine e non c'è nulla che possa riscattarla. [xx(]
Inutile spenderci altre parole.


<b>L'inferno sulla terra</b>

Ennesima storia-predica (non bastavano quella di Ruju e la 'collina dei conigli'?).
Incerta e sbrindellata, la sceneggiatura accatasta luoghi comuni sulla guerra per volontà di accumulo, senza autentica progressione narrativa. Tutto è piuttosto scontato, con scene banalissime che personalmente speravo di non dover mai vedere... (Dylan che si piazza davanti al carro armato e dice 'voglio vedere cosa potete fare ora', e quello puntualmente cerca di schiacciarlo! [V] ).
Noiosa.

In definitiva, un Color Fest mediocre. Nettamente inferiore al primo.
Spero che la testata non faccia la fine del Maxi...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
<br />Sono la voce fuori dal coro. [:o)]

A Chissà perchè, gli autori di Elseworlds immaginano nel 99% dei casi un futuro in cui tutto è andato in merda e il mondo è praticamente finito <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Bè, io ho un paio di centinaia di idee ce le avrei...[V]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
<br />
S
P
O
I
L
E
R

<b>Il pianeta dei morti</b>

E' quello che oltreoceano chiamano <i>elseworld</i> (o, per dirla alla Marvel, <i>what if</i>). Secondo me questo genere di storie non si può giudicare obiettivamente perchè rientra in un filone che non concede vie di mezzo: o piace o non piace.
A me non piace. [:(]
Di certo Bilotta non si è rivelato il massimo dell'originalità. Il suo futuro ipotetico è l'ennesima <i>distopia</i> già vista migliaia di volte in migliaia di altre storie, solo con qualche tocco 'dylaniato'.
Chissà perchè, gli autori di Elseworlds immaginano nel 99% dei casi un futuro in cui tutto è andato in merda e il mondo è praticamente finito (vedere anche ultime storie di Hulk, Punisher, X-Men, Batman...).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non sono del tutto d'accordo, nel senso che quella di Bilotta mi è sembrata una distopia alla Dick, un po' come quella de <i>L'uomo nell'alto castello</i> per intenderci. Cioè una distopia "fittizia", in cui non si parla di un mondo praticamente finito dove tutto è andato in merda, ma si parla del nostro mondo da un punto di vista capovolto (un po' come faceva Swift con Gulliver), né migliore né peggiore, di certo altrettanto squallido! Nel mondo di Bilotta i ritornanti sono stati sottomessi e vengono sfruttati né più né meno che degli schiavi al servizio dei vivi. Non vedo dove sta la fine del mondo e lo scenario apocalittico in tutto questo. Inoltre dopo la liberazione dei ritornanti dalle museruole, essi si comportano esattamente come i vivi prima di loro.
Sembra il "tutto deve cambiare perché tutto resti uguale" del Gattopardo.

Inoltre l'idea di fondo mi sembra quella racchiusa nelle parole della Morte e nell'ultima tavola: in un mondo senza vita, non c'è più spazio né per l'incubo né per la morte, ma forse, come lasciano intuire gli adolescenti cadaveri sulla spiaggia dell'ultima tavola, nonostante tutto, c'è ancora spazio per l'amore. Insomma, una distopia tutto sommato atipica e non così apocalittica.

da quello che leggo....mi sembra di capire che solo da me lo hanno tolto dalle edicole perchè l'albo aveva dei problemi[v]...

Distopia atipica o poco originale resta il fatto che Bilotta, nel poco spazio che ha avuto a disposizione, ha dimostrato di essere uno sceneggiatore che definire "in gamba" è dire poco. Unire l'idea di un universo distopico appunto (con una trama non banale nè poco interessante, a mio modo di vedere), a situazioni ben delineate che richiamano i momenti più emozionanti apparsi sulla nostra saga è un lavoro di non facile esecuzione.

Personalmente, l'autore mi piace e molto.
Anche perchè rivelare mezzi tecnici che potremmo anche definire "straordinari" (i suoi personaggi si muovono alla perfezione, i dialoghi sempre azzecatissimi), come ha fatto lui in 32 pagine - ripeto - non è da tutti (seppur nella storia precedente, originalità a parte, non mi colpì più di tanto). Come ha detto Dario è un autore da tenere d'occhio; fortunatamente sta scrivendo altre sceneggiature per la nostra testata...io non vedo l'ora di trovarlo sul mensile:)

Invece a me la trama "Il pianeta dei zombie" mi ha ricordato il terzo capitolo della trilogia " Il pianeta delle scimmie", dal titolo originale "Conquest of the Planet of the Apes" in italia " La conquista della terra" 1972, per la trama che è molto simile, dove al posto delle scimmie utilizzate per mansioni minori, ci sono gli zombie, e poi la ribellione.
Ecco perchè ho criticato la storia di Bilotta, mi sarei aspettato qualcosa di più da parte di un autore giovane, che invece omaggia e si appoggia ad trama già esistente, coprendo il tutto con citazioni del passato di Dylan.

spoiler
ma nessuno si è accorto che uno degli androidi ciondolanti e in fase di costruzione,al laboratorio dismesso di lord wells, è ranx xerox del mitico tanino liberatore?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by uncertochucho</i>
<br />spoiler
ma nessuno si è accorto che uno degli androidi ciondolanti e in fase di costruzione,al laboratorio dismesso di lord wells, è ranx xerox del mitico tanino liberatore?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Sì, se n'era accorto rimatt qualche post fà.
Aggiungo anche il "Povero Pinocchio" di Bilotta/Mammucari.